Il vertice tra Alitalia e le banche creditrici è andato avanti
fino alla tarda serata di ieri, con B.Mps e B.P.Sondrio che hanno
puntato i piedi fino all'ultimo.
Meno coinvolte di Intesa Sanpaolo e Unicredit nei destini di
Alitalia, spiega MF, le due banche vantano crediti per 180 milioni
di euro complessivi e hanno dato filo da torcere all'a.d. Gabriele
Del Torchio, determinato ad arrivare oggi, in consiglio
d'amministrazione, con l'ok alla cancellazione del debito per 560
milioni di euro richiesta da Etihad.
Era circolata persino l'ipotesi che i due istituti di credito
maggiori potessero prendersi sulle spalle anche i crediti vantati
dalle due più piccole, ipotesi tuttavia rimandata al mittente dal
Presidente del CdG di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros Pietro,
secondo il quale "ognuno deve fare la sua parte".
Oggi il cda dovrà anche approvare il bilancio, le perdite
operative ammontano a circa 250 milioni di euro ma il rosso finale
sarà ben più alto perché l'alleanza con la compagnia di Abu Dhabi -
che secondo quanto ha riferito il ministro dei Trasporti, Maurizio
Lupi, sarebbe pronta a investire fino a 1,25 miliardi di euro nel
vettore italiano - ha imposto accantonamenti e impairment test.
Altro nodo che rimane da affrontare è quello dei 2.251 esuberi,
fronte su cui l'azienda si aspetta una trattativa difficile con i
sindacati; le possibilità di arrivare a un accordo entro metà
luglio sono piuttosto scarse. Ma l'a.d. Del Torchio ha detto che
non intende aprire i negoziati con un atto di forza e questo i
rappresentanti dei lavoratori gliel'hanno riconosciuto. Nel computo
degli esuberi rientrano, oltre ai 787 addetti già in cassa
integrazione fino al marzo 2015, anche1.084 dipendenti di terra e
380 naviganti, dei quali 122 piloti e 258 assistenti di volo.
red/ofb