La Banca Popolare di Sondrio ha preso atto degli esiti del
Comprehensive Assessment diffusi dalla Banca Centrale Europea e
dall'Autorità Bancaria Europea.
I dati rassegnati, si legge in una nota, attestano l'adeguatezza
del livello di patrimonializzazione del Gruppo e la capacità del
medesimo di assorbire l'impatto riveniente dall'eventuale ulteriore
forte deterioramento delle attuali condizioni macroeconomiche e di
mercato, nell'ipotesi di uno scenario di contesto avverso.
L'esercizio di Comprehensive Assessment, che si è anzitutto
focalizzato sulla verifica della qualità degli attivi (Asset
Quality Review - AQR) di cui al bilancio 31 dicembre 2013, condotta
dalla BCE con la partecipazione della Banca d'Italia, ha preso in
esame, su base ispettiva oltre che cartolare, gli attivi della
banca, concentrandosi, in particolare, sui portafogli creditizi più
rilevanti in termini dimensionali e di rischio, rappresentativi del
69% delle esposizioni ponderate per il rischio. I correlati esiti
non possono pertanto essere estesi in modo generalizzato alla
totalità degli aggregati di bilancio interessati.
La successiva fase, coincidente con l'esercizio di stress test,
elaborata in cooperazione tra la BCE e l'EBA, è stata finalizzata
alla valutazione della resilienza del patrimonio della banca nel
triennio 2014-2016, nell'ipotesi del verificarsi di due differenti
scenari prospettici. Il primo, denominato scenario di base, ha
quale riferimento le previsioni macro-economiche e finanziarie
formulate e pubblicate dalla Commissione Europea nel febbraio 2014
(winter 2014 forecast); il secondo, definito dalla BCE e dall'ESRB
(European Systemic Risk Board), presuppone il verificarsi di
condizioni estreme, particolarmente sfavorevoli all'attività
bancaria.
Le risultanze dell'AQR sono state integrate (Join-up), a
differenza di quanto effettuato in passato in prove similari, nello
stress test, proiettando così sull'orizzonte temporale dello stress
test stesso la valutazione puntuale dell'AQR, peraltro effettuata
in una fase del ciclo economico marcatamente negativa.
In relazione alle linee guida sopra esposte, il Comprehensive
Assessment costituisce un esercizio con implicazioni
prevalentemente prudenziali, basato sull'applicazione conservativa
dei criteri valutativi. Gli standard BCE non sostituiscono i
principi contabili internazionali.
La misura della solidità patrimoniale, identificata in coerenza
con le direttive europee di vigilanza prudenziale (CRR/CRD IV) nel
rapporto tra il patrimonio di qualità primaria e le attività
ponderate per il rischio (Common Equity Tier 1 ratio - CET1 Ratio),
è richiesta attestarsi, ai fini dell'esercizio di Comprehensive
Assessment, su valori-soglia più elevati rispetto al livello minimo
regolamentare del 4,5%; segnatamente, almeno pari all'8% per l'AQR
e per lo scenario base di stress test e al 5,5% per quello
avverso.
L'impatto sul capitale viene primariamente determinato
calcolando la differenza massima tra i predetti valori-soglia e i
coefficienti registrati a seguito dell'AQR, dello scenario base e
di quello avverso dello stress test. Il patrimonio eventualmente
mancante, così determinato, viene posto a raffronto con l'ammontare
delle misure di rafforzamento patrimoniale attuate entro settembre
del corrente anno, al fine di stabilire il permanere o meno di
ulteriori necessità di intervento.
La banca informa che, sulla base di tale esercizio, le carenze
di CET1 rivenienti dagli accantonamenti aggiuntivi evidenziati
dall'AQR si commisurano a 148,1 milioni di euro (corrispondenti a
63 punti base), quelle relative allo scenario base dello stress
test si attestano a 183,2 milioni di euro (corrispondenti a 76
punti base), mentre quelle attinenti allo scenario avverso dello
stress test sono pari a 317,6 milioni di euro (corrispondenti a 130
punti base) e rappresentano la carenza di CET1 massima, che, nel
caso di specie, è riferita a quest'ultima condizione.
Tutto ciò premesso e tenuto conto dell'aumento di capitale di
nominali euro 343,3 milioni, concluso con pieno successo nel mese
di luglio 2014, che ha consentito l'incremento dei mezzi propri, la
banca non presenta residue esigenze di rafforzamento patrimoniale.
Ciò in quanto le nuove disponibilità patrimoniali, come desumibile
dalla tabella riassuntiva di seguito riportata, coprono l'esigenza
massima di CET1, pari a 317,6 milioni di euro, che si
riscontrerebbe a fine 2016 in presenza del predetto scenario
avverso.
Relativamente alle singole posizioni oggetto di verifica in
ambito AQR, la banca, seppure in mancanza di evidenze specifiche
riferite alle singole posizioni valutate, ritiene ragionevolmente
di avere già effettuato, nel corso del 2014, congrui accantonamenti
a copertura di una quota consistente del campione oggetto di
analisi. Inoltre, la redditività attesa per l'anno corrente
dovrebbe consentire, in linea di continuità con la tradizione
aziendale, il soddisfacente rafforzamento della dotazione
patrimoniale.
com/glm