Chiusura in deciso calo per piazza Affari e le altre borse
europee in una giornata dominata ancora una volta dai timori per la
crescita economica cinese e dai ribassi del prezzo del
petrolio.
Sul fronte Grecia da segnalare, invece, che il Parlamento
tedesco ha approvato il terzo piano di aiuti al Paese, che
permettera' al fondo europeo salva Stati Esm di sbloccare fino a 86
miliardi di euro, mentre a livello macro l'indice dei prezzi al
consumo negli Stati Uniti e' salito a luglio dello 0,1% a livello
mensile (+0,2% m/m con il consenso), in calo rispetto al +0,3%
registrato a giugno.
Il dato core e' invece salito dello 0,1% su base mensile (+0,2%
m/m
il consenso), mentre i prezzi energetici sempre a luglio sono
aumentati
dello 0,1% m/m e quelli alimentari dello 0,2%.
A Milano il Ftse Mib ha ceduto l'1,77%. Pesanti anche Dax
(-2,14%), Cac 40 (-1,75%) e Ftse 100 (-1,88%). Attesa per la
pubblicazione delle minute del Fomc, prevista per questa sera alle
20h00.
I listini europei, in calo fin dalle prime battute di riflesso
alla brutta chiusura del Nikkei (-1,61%), hanno recuperato in parte
terreno dopo l'ok della Germania al piano di aiuti alla Grecia per
poi tornare a scendere nel pomeriggio complici il negativo
andamento di Wall Street, anche lei penalizzata dai timori sulla
Cina, e la nuova discesa del petrolio con il Wti sceso sotto i 42
usd/barile dopo che le scorte di greggio statunitensi nella
settimana al 14 agosto sono risultate pari a 456,213 mln di barili,
in rialzo di 2,62 mln rispetto alla settimana precedente.
Molto volatile, invece, lo Shanghai Composite che, dopo essere
arrivato a perdere oltre il 5%, ha chiuso in progresso dell'1,23%.
La Cina, secondo quanto riportato da Financial News (quotidiano
supportato dalla Banca centrale cinese), ha iniettato un totale di
93 miliardi di dollari in due banche a partecipazione pubblica.
La misura fa parte di un'ampia riforma che punta a dare alle
banche
piu' munizioni per il finanziamento delle infrastrutture e dei
progetti di export dato il rallentamento della crescita di
Pechino.
A Milano ben impostati i bancari, sotto i riflettori del mercato
in attesa del possibile avvio del processo di consolidamento. Oggi,
la stampa e' tornata a parlare delle possibile business combination
nel comparto delle popolari. Il deal piu' probabile, secondo le
indiscrezioni, sarebbe Ubi/B.Popolare.
Bene soprattutto B.Carige (+3,59%). Acquisti anche su
B.P.E.Romagna (+0,43%), Ubi B. (+0,48%), B.Popolare (+0,56%) e
B.P.Milano (+0,1%). Deboli, invece, B.Mps (-0,41%) e Unicredit
(-0,88%). In rosso pure Mediobanca (-1,83%) e Intesa Sanpaolo
(-1,68%).
Nel lusso vendite su Luxottica (-2,75%). La societa', come
sottolineato da MF, e' finita nel mirino dell'Antitrust francese,
che accelera sull'inchiesta avviata qualche mese fa, sul mercato
locale (l'indagine riguarda in particolare Luxottica France), per
accertare l'esistenza di eventuali pratiche di fissazione dei
prezzi in tale settore. L'ipotesi di cartello non riguarda solo la
branch transalpina del colosso italiano, ma anche gli altri
maggiori concorrenti nel business dell'occhialeria.
Vendite su Moncler (-1,28%), Tod'S (-3,09%) e S.Ferragamo
(-3,09%). Poco mossa Yoox (-0,31%).
Ribassi pure per Eni (-2,99%), Stm (-2,1%), Prysmian (-3,83%),
Fca (-2,67%) e Telecom I. (-2,19%), mentre ha chiuso in leggero
calo Finmeccanica (-0,48%).
Nel resto del listino da segnalare anche oggi Prelios (+6,2%)
gia' in forte rialzo ieri sulle attese per il possible ingresso di
nuovi soci nel capitale. In rosso Trevi Fin. (-1,07%). Secondo le
ultime comunicazioni societarie alla Consob, Oppenheimerfunds lo
scorso 12 agosto e' scesa al 4,845% del capitale dal precedente
9,92%.
fus
marco.fusi@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
August 19, 2015 11:45 ET (15:45 GMT)
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