ROMA (MF-DJ)--"I primi dati macroeconomici confermano la nostra previsione di un Pil in crescita per il 2015 sopra l'1%, con una buona dinamica di importazioni ed esportazioni. Ciò dovrebbe influenzare
il traffico merci, consolidando gli spunti positivi che si sono manifestati già alla fine dello scorso anno. E' dunque finita la fase discendente del trasporto merci, ma la strada da recuperare è eccezionalmente lunga".
E' quanto si legge nel Rapporto di Confcommercio "Analisi e previsioni per il trasporto merci in Italia" che mette in evidenza come lo scorso anno si è verificata una crescita di mezzo punto percentuale del trasporto merci, a dispetto della previsione di una moderata riduzione del Rapporto di maggio 2014 (-0,3%). "L'errore commesso - è precisato - è largamente spiegato dalla maggiore dinamica del commercio internazionale che influenza i flussi relativi alle importazioni e alle esportazioni nel nostro Paese".
"Le perdite in termini di tonnellate-chilometro ammontano al 21,6% tra il massimo del 2005 e il minimo del 2013. Rispetto ai massimi, alla fine del 2016 i livelli saranno inferiori ancora del 18,7%, in linea con la riduzione subita dal volume della produzione industriale", è la stima.
Il Rapporto mette quindi in rilievo "la dipendenza del traffico dai flussi di merci negli scambi internazionali". Anche durante lo scorso anno, infatti, il traffico interno ha mostrato, secondo le stime, una dinamica leggermente recessiva (-0,6%), in relazione a una produzione per il mercato interno stagnante. Più dinamici sono risultati i trasporti legati agli scambi internazionali.
"Questi impulsi influenzano le previsioni per l'anno in corso e per il prossimo - è spiegato -. Tutto ruota, insomma, sulla composizione della crescita prevista, ancora debole per i consumi dei residenti e per gli investimenti. Naturalmente, se la politica fiscale dovesse esprimersi lungo un profilo espansivo, i consumi ne trarrebbero beneficio, con conseguenze favorevoli anche in termini di traffico interno".
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