gurubuldufufurutu
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Esiste solo nella mia immaginazione? Non ho avuto il tempo di godermela prima dell'invasione barbarica dei turisti crucchi che venivano a gozzovigliare con un pugno di marchi in saccoccia, prima delle frotte di famigliole nostrane in villeggiatura nelle pensioncine che spuntavano da un giorno all'altro come le conchiglie dal mare, prima che il popolo della notte ne facesse un accampamento di sballati, prima ancora che arrivassero in cerca di fortuna e magari soldi facili i rumeni, i macedoni, gli albanesi, i marocchini, i senegalesi e adesso i cinesi. Avevo quei manigoldi dello stato pontificio alle calcagna e cercavo una via di fuga nel labirinto delle pinete cercando di tenere in sella la mia Anitona in preda a una febbre da cavallo. Una notte, appisolato accanto alle ceneri del bivacco, ho sognato che in un'altra vita quella cittadella di marinai da moscone, di mercanti spilorci e bottegai lussuriosi, è stata mia. Noi eroi, si sa, siamo un po' mitomani.
ciss_viaggiare_informati
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rimini , unica città nera in una regione di rossi
2 di 274-15/12/2011 22:140
gurubuldufufurutu
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La nonna materna di Remolcador vi si spinse più volte, al tempo dei podestà in orbace, su un biroccio tirato da una cavalla pezzata e indocile quanto la sua padrona, che aveva le pezze al culo ma una parlantina prodigiosa e riusciva a rifilare alle rezdore romagnole una quantità di cianfrusaglie, i cui pezzi più pregiati erano paioli e mestoli di rame rimediati a un prezzaccio da qualche zingaro lesto di mano, magari barattati a cambio di un rimedio contro il malocchio, certe storte o il fuoco di sant'Antonio, che nemmeno le strione sinti o le megere rom sapevano debellare con la stessa maestria con la quale lei sapeva incantare, fino a farsi rivoltare come un guanto i segreti dolori e le peggiori nefandezze della propria vita, chiunque si prestasse in privato a farsi fare le carte.
3 di 274-Modificato il 15/12/2011 23:320
gurubuldufufurutu
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Saranno anche di gusti scurognoli i riminesi, ma lo stadio Romeo Neri è al numero uno di Piazzale del Popolo. Toponomastica rossa, caro il mio viaggiatore informato.
4 di 274-Modificato il 17/12/2011 00:280
gurubuldufufurutu
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Lo stadio di Rimini è uno stadio multiuso oggi utilizzato prevalentemente per le partite casalinghe dell'A.C. Rimini 1912 e del Real Rimini. Precedentemente ospitava le gare della vecchia Rimini Calcio, prima della sua scomparsa. L'impianto, costruito nel 1929, è dedicato a Romeo Neri, dapprima nuotatore, poi atleta e infine ginnasta, primo riminese a partecipare ad un olimpiade (Amsterdam 1928, dove colse un argento alla sbarra).
5 di 274-15/12/2011 22:350
ciss_viaggiare_informati
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te prova ad andare in piazzale del popolo con indosso la solita maglietta del che guevara e poi vedi che ti fanno.
prova, prova.
6 di 274-15/12/2011 22:390
gurubuldufufurutu
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7 di 274-15/12/2011 22:430
gurubuldufufurutu
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Terrò presente. Ho pronto un travestimento adatto, ispirato a un affresco dell'ex corderìa di Viserba.
8 di 274-15/12/2011 22:440
gurubuldufufurutu
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Questo:
9 di 274-15/12/2011 22:560
ciss_viaggiare_informati
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sorrido...
aoh, se vuoi essere là per le 7 a.m. io fossi in te partirei.
ma siccome non fossi in te e oggi a me mi hanno anche fatto lavorare, io vo a nanna,
te nn lo so.
occhio alla strada che c'è nebbia.
'notte notte
10 di 274-Modificato il 16/12/2011 21:170
gurubuldufufurutu
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Io ho già dato alla patria. Ma passare la giornata con tre sciagurati (Remolcador, suo figlio Ermàggico e dulcis in fundo Culodigomma) altro che lavorare, direi che si sfiora il martirio.
Se poi consideri che buona parte del tempo lo abbiamo passato alternandoci alla guida del parco macchine di Remo (una vecchia Panda verdolina e la Bianchina catarrosa resuscitata dopo tredici anni di garage) non ci sono parole per descrivere il rigonfiamento di palle.
Bona, bona. Però metti la museruola, perché ti si sente russare dall'appennino tosco-emiliano e i cani si spaventano.
11 di 274-Modificato il 17/12/2011 14:000
gurubuldufufurutu
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Ieri treni a singhiozzo per lo sciopero dei trasporti. Nel piazzale della stazione di Bologna sul selciato non c'era spazio nemmeno per la cacchina furtiva di un piccione. Una fiumana di zombie, in balia degli altoparlanti che annunciavano tutto e il contrario di tutto riguardo ad arrivi e partenze, facevano la spola tra le pensiline e i sottopassaggi, trascinandosi tra cessi e atrii con un orecchio agl'incomprensibili annunci e l'altro incollato all'immancabile telefonino, esondando dal piazzale per riversarsi lungo i viali, tra file di auto bloccate dalla marea umana che, per una volta, si prendeva il lusso di fare lo slalom tra le fiancate e i cofani delle vetture, e non il contrario come al solito, alla ricerca di un mezzo qualunque per andarsene, fuggire da quell'atmosfera da incipiente fine del mondo. Negli sguardi dei più lo stesso interrogativo: e adesso dove andiamo?
12 di 274-Modificato il 17/12/2011 15:200
gurubuldufufurutu
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La strategia vincente alla fine è stata quella d'ignorare qualunque avviso ufficiale annunciasse blocchi delle partenze, salire sui convogli fermi e attendere con incrollabile fiducia che prima o poi si muovessero di qualche chilometro verso la meta, indi al primo serio intoppo cambiare mezzo e traiettoria alla bisogna, perché a volte non è detto che la linea più breve tra due punti sia proprio una retta, paradossalmente anche un arabesco può esserlo.
13 di 274-Modificato il 17/12/2011 15:260
gurubuldufufurutu
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Un paio di treni zoppi e qualche corriera zeppa con capolinea nel buco del culo del mondo, un paio di strappi di fortuna grazie a un corriere ghanese di buon cuore fermato a un semaforo e poi un piazzista marocchino di calze mutande accendini e fazzoletti, agganciato all'uscita di un bar, forse grato per una spinta alla sua eroica però malcarburata Opel Ascona color marrone metallizzato, con impianto a metano credo mai revisionato, ma decisamente irretito dalla promessa di fargli conoscere quella gran vacca di Nottestellata. Infine una provvidenziale bicicletta abbandonata.
14 di 274-Modificato il 17/12/2011 14:180
gurubuldufufurutu
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Remolcador, in missione per conto del suo disperato conto corrente, partito insonne all'alba (a bordo di uno starnutente mezzo tenuto fermo in garage tredici lunghi anni) per consegnare oltre confine una rarità a un collezionista d'auto senza scrupoli, riusciva così, al termine di un'interminabile giornata, a raggiungere di nuovo la perla dei suoi occhi, il figliol prodigo segregato in casa a doppia mandata perché non andasse in giro a far danni, almeno per un giorno, oppure a cacciarsi nei guai.
15 di 274-Modificato il 17/12/2011 14:220
gurubuldufufurutu
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Giusto in tempo per evitargli un attacco di claustrofobia — o una gamba rotta nel tentativo di calarsi dalla finestra del secondo piano lungo la grondaia, come si vede fare nei film d'azione, ma funziona solo lì.
16 di 274-17/12/2011 14:280
gurubuldufufurutu
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In realtà, quando si legge nei trafiletti di cronaca delle mirabolanti imprese di acrobatici topi d'albergo slavi in trasferta, si tratta più semplicemente di qualche cameriera cleptomane che sa fare buon uso del pass, oppure della solita truffa alle assicurazioni, credete a me, non alla stampa xenofoba degli omini verdi.
17 di 274-Modificato il 17/12/2011 15:500
odiocaderedalquintopiano
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Io però sul treno fermo alla fine mi sono addormentato e al risveglio stamattina eravamo ancora lì. È passato un ferroviere crumiro a cacciarci fuori, me e quattro compagni di sonno africani, altrimenti avremmo dovuto pagare una multa perché il biglietto convalidato ieri, secondo lui, era scaduto: — La multa non ve la faccio adesso solo perché il treno non è ancora partito, ma appena si muove comincio a scrivere.
I quattro erano incazzati neri, e ci mancherebbe! Se ne sono andati scuotendo la testa e gridando qualcosa tipo ababu-babu-buabo.
Pure io, che non sono un poliglotta della domenica come Remolcador, ho intuito la sostanza del discorso e scendendo dal predellino ho detto al controllore: — Hanno ragione, e se non hai capito te lo traduco: vai a farti dare nel culo da un altro somaro come te, grandissima testa di cazzo con zero cervello, e spero che tu abbia le emorroidi.
Mi ha risposto da par suo: — Comunista di merda, a ottantuno anni, un mese e un giorno vi devono mandare in pensione voialtri!
E io di rimando: — Adesso capisco: hai davvero le emorroidi e non puoi più prenderlo nel didietro, ecco perché sei così isterico, si vede che non resisti. Ricordati di comprare i pannolini, rincoglionito, sennò sporchi le mutande. La merda si lava ma le macchie di sangue secco dopo non vanno più via.
18 di 274-17/12/2011 16:050
silvia28
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MA VOI CHE SIETE A RIMINI TRA I GELATI E LE BANDIERE ...........
NON FATE PIU' SCOMMESSE SULLA FIGLIA DEL DROGHIERE......
Questa e' ...Sparta no scusate RIMINI.........
19 di 274-18/12/2011 23:060
nottestellata
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Una botta di cultura e via!
20 di 274-18/12/2011 23:100
nottestellata
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