Bca Pop Spoleto

- 19/1/2013 18:55
eusebior2 N° messaggi: 1 - Iscritto da: 13/1/2013

QUESTA E' GIA PARTITA ...MA MICA SI FERMA QUI...http://www.meglioli.net/index_file/image001.jpg



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1 di 10 - 31/3/2015 11:36
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
L'assemblea dei soci della Popolare di Spoleto ha approvato il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2014 e la proposta del consiglio di amministrazione di riportare a nuovo la perdita di esercizio e - in sede straordinaria - ’aumento di capitale sociale a pagamento, per nominali 90,628 milioni di euro mediante emissione di poco più di 50 milioni di azioni ordinarie, ad un prezzo unitario di emissione pari a 1,812 euro, riservato al socio Banco di Desio e della Brianza, da liberarsi mediante conferimento in natura di 32 sportelli bancari.

2 di 10 - 01/4/2015 10:28
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Dopo un anno e mezzo di trattative e due scioperi nazionali, è stata siglata alle cinque di questa mattina da Abi e le 8 sigle sindacali del credito l'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori bancari, che sarà valido fino al 31 dicembre 2018 e che verrà sottoposto all'approvazione delle assemblee dei lavoratori. Previsto un aumento medio di 85 euro a regime nel triennio. L'incremento sarà suddiviso in tre momenti: 25 euro dal 1° ottobre 2016, 30 euro dal 1° ottobre 2017 e 30 euro dal 1° ottobre 2018.

L'accordo ribadisce la centralità della contrattazione nazionale, difende le normative sull’area contrattuale, non interviene sugli scatti d`anzianità. Sono stati inseriti strumenti per sostenere la nuova occupazione, la ricollocazione dei lavoratori in esubero e gestire le prossime riorganizzazioni di settore in una prospettiva di solidarietà intergenerazionale.

L'ipotesi di accordo prevede per i neo-assunti un incremento dell'8% del salario di inserimento e la conferma della contribuzione aziendale sulla previdenza integrativa al 4%. Diminuisce, così, il differenziale tra salario d'ingresso e tabelle retributive nazionali.

Viene confermata la validità del Fondo per la nuova occupazione, già istituito nella precedente tornata contrattuale, e la sua validità sarà prorogata fino al 31 dicembre 2018, con le attuali modalità di finanziamento, che coinvolgono anche i top manager, chiamati a contribuire versando una quota del proprio stipendio. Il Fondo servirà a finanziarie nuove assunzioni stabili di giovani. Entro tre mesi le parti costituiranno un gruppo paritetico per la gestione del Fondo stesso.

Per chi perde il posto di lavoro: si prevede il mantenimento delle condizioni contrattuali attuali per i lavoratori che confluiscono in nuove società a seguito di processi di riorganizzazione o ristrutturazione aziendale, oppure in casi di cessioni individuali e collettive dei contratti di lavoro, senza che venga, quindi, applicato loro il nuovo contratto a tutele crescenti.

Viene inoltre istituita per la prima volta una piattaforma dei bancari che hanno perso il posto di lavoro, in modo da far incontrare domanda e offerta di occupazione nelle imprese di settore. Inoltre, in caso di nuove assunzioni, le banche valuteranno prioritariamente le posizioni dei dipendenti confluiti nel Fondo emergenziale.
3 di 10 - 20/10/2015 12:10
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Indagine su Visco, Bankitalia non ne è a conoscenza

"Con riferimento alla notizia comparsa oggi sulla stampa relativa alle vicende della Banca Popolare di Spoleto , la Banca d'Italia non è a conoscenza di alcuna iniziativa dell'autorità giudiziaria". Lo riferiscono fonti della Banca d'Italia, commentando la notizia pubblicata sul Fatto Quotidiano, secondo la quale il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, sarebbe indagato, insieme ad altre persone, dalla Procura di Spoleto in un'inchiesta per corruzione e truffa, sul commissariamento della Banca Popolare di Spoleto (Bps) e la successiva vendita a Banca Desio, avvenuta lo scorso anno.

In particolare, secondo quanto si legge sul quotidiano, l'inchiesta della magistratura umbra, diretta dal Pm Gennario Iannarone, coinvolge quali indagati, oltre al governatore, anche i commissari nominati da Bankitalia (Giovanni Boccolini, Gianluca Brancadoro e Nicola Stabile), i componenti del Comitato di Sorveglianza (Silvano Corbella, Giovanni Domenichini e Giuliana Scognamiglio) e l'attuale presidente di Bps, Stefano Lado, che è vicepresidente di Banco Desio .

Il commissariamento di Bps e della cooperativa Spoleto Crediti e Servizi (21.000 soci), che controllava l'istituto al 51%, fu deciso da Bankitalia dopo un'ispezione avviata nel 2012. Nel 2014, è la ricostruzione del quotidiano, i commissari decisero di vendere Bps a Banco Desio . La quota di Spoleto Credito e Servizi scese al 10%, con grave danno economico per i soci della cooperativa.

Nello scorso mese di febbraio il Consiglio di Stato ha annullato sia il commissariamento di Bps, sia quello di Spoleto Crediti e Servizi, per cui sono stati promossi ricorsi da parte dei soci della coop per l'annullamento degli atti dei commissari, compresa la vendita dell'istituto di credito.

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4 di 10 - 20/10/2015 12:54
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Consob, da rivedere nuove regole su bail-in banche

La Consob chiede che venga rivisto il decreto che recepisce le nuove regole europee sui salvataggi delle banche in crisi, nella parte che inibisce la diffusione di informazioni al pubblico sulle decisioni di bail-in di una banca. Lo ha sottolineato oggi il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, mettendo in luce il compromesso tra le esigenze di stabilità, in capo a Banca d'Italia, e quelle di tutela del mercato e della trasparenza, che spettano, invece, a Consob.

In particolare Vegas ha fatto riferimento alla norma del decreto di recepimento della direttiva sul bail-in, in discussione in Parlamento fino a metà novembre, che prevede in caso di crisi di una banca il differimento della diffusione di notizie al pubblico, previsto dal Testo unico della finanza all'articolo 114, fino alla pubblicazione del decreto di salvataggio da parte di Banca d'Italia.

"Occorre su questo rivedere l'impianto del decreto", ha detto Vegas, secondo il quale una possibilità potrebbe essere quello di associazione al decreto di bail-in di una determinata banca l'automatica sospensione dalle negoziazioni del titolo dell'istituto in questione. Le nuove regole sui salvataggi prevedono che, in caso di salvataggio di un istituto, vengano anche sospese le comunicazioni sulle soglie rilevanti delle partecipazioni.

Ma per Banca d'Italia il passaggio, dal 2016, al nuovo sistema di risoluzione delle crisi bancarie richiede che l'Italia concluda rapidamente l'iter di approvazione del decreto che introduce il bail-in. "Al fine di garantire una transizione ordinata al nuovo regime, è necessario che l'iter legislativo di recepimento della direttiva si concluda in tempi rapidi, in anticipo rispetto al passaggio al Meccanismo unico di risoluzione", ha sollecitato oggi il vice direttore generale di via Nazionale, Fabio Panetta, a un seminario sulla direttiva sulle crisi bancarie (Brrd) in Parlamento.

Dal 2016 entrerà in vigore il cosiddetto bail-in che comporta il coinvolgimento di azionisti e bondholder nel salvataggio di una banca in crisi, attraverso il meccanismo di risoluzione che in Italia verrebbe attivato dalla autorità preposta che è Banca d'Italia. "La risoluzione deve costituire un'extrema ratio, un'ipotesi possibile ma auspicabilmente remota", ha spiegato ancora Panetta.

Con il regime esistente, che non prevedeva il coinvolgimento degli stakeholder ma in certi casi l'intervento pubblico, il salvataggio di banche in crisi ha comportato costi per le finanze pubbliche: "A titolo di esempio, è possibile calcolare che se in Italia fossero stati effettuati interventi in rapporto al pil pari a quelli della Germania, l'onere a carico delle nostre finanze pubbliche sarebbe ammontato a 140 miliardi di euro", ha fatto presente Panetta, ricordando che invece in Italia gli interventi pubblici per le banche non hanno generato costi per lo Stato, ma un flusso pur contenuto, di ricavi netti positivi.
5 di 10 - 21/10/2015 11:15
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
BANCA SPOLETO- LADO NEGA COMUNICAZIONI GIUDIZIARIE

Con riferimento alle notizie comparse ieri sulla stampa, l'Avv. Stefano Lado, Presidente della Banca Popolare di Spoleto, ha dichiarato attraverso un comunicato di non aver ricevuto alcuna comunicazione giudiziaria. Lo stesso precisa, peraltro, che il Commissariamento della Banca, dapprima annullato da una pronuncia del Consiglio di Stato, e' stato reiterato con efficacia retroattiva con Decreto del Ministero dell' Economia e delle Finanze in data 20 aprile 2015. Infine, l' Avv. Lado si conferma a disposizione della Magistratura per ogni chiarimento.
6 di 10 - 21/10/2015 15:10
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Pop Spoleto, in indagine su Visco ipotesi reato "da verificare" - nota procura

Le ipotesi di reato nell'indagine aperta dalla procura di Spoleto sul governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco e altre sette persone sono quelle presenti nell'esposto presentato dai piccoli azionisti di PopSpoleto e restano tutte "da verificare e valutare".

E' quanto precisa oggi il procuratore di Spoleto Alessando Cannavale in una nota, sottolineando che l'iscrizione nel registro degli indagati è avvenuta lo scorso 3 agosto.

"I reati rubricati sono quelli che si è ritenuto di poter evincere dalla narrazione dei denuncianti e quindi non esprimono altro che la qualificazione giuridica di un'ipotesi investigativa proposta da privati, tutta da verificare e da valutare", si legge nel comunicato.

Il procuratore aggiunge che "sono in corso ulteriori accertamenti che si ritiene di poter condurre rapidamente, anche con la collaborazione dei competenti uffici della Banca d'Italia".

Ieri è emerso che la procura umbra ha iscritto sul registro degli indagati Visco e altri sette dopo un esposto per truffa e corruzione di un centinaio di piccoli azionisti della Banca popolare di Spoleto, che ritengono di aver subìto un danno dalla vendita dell'istituto al Banco Desio,senza che si sia tenuto conto di altre offerte, apparentemente secondo loro più vantaggiose.

Bankitalia ieri non ha voluto commentare l'inchiesta, limintandosi a ricordare l'ordine cronologico dei fatti relativi alla banca,sottoposta a commissariamento nel 2013 (poi annullato dal Consiglio di Stato) e venduta a Banco Desio l'anno scorso.
7 di 10 - Modificato il 21/10/2015 15:44
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Pop Spoleto, vicenda Nit Holding sembra "patacca" - ex-commissari straordinari

L'offerta presentata per Pop Spoleto da Nit Holding, società di Hong Kong, non era corredata di documentazione attendibile e per questo è stata scartata.

E' quanto precisano in una nota gli ex-commissari straordinari della banca umbra, Giovanni Boccolini, Gianluca Brancadoro e Nicola Stabile, aggiungendo che la vicenda Nit Holding "sembra essere una patacca".

I tre sono tra gli indagati -- insieme al governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco - nell'ambito di un'inchiesta per truffa e corruzione nata da un esposto di piccoli azionisti della Pop Spoleto, i quali ritengono di essere stati danneggiati dal mancato accoglimento dell'offerta di Nit Holding a favore di quella di Banco Desio, che ha acquisito Bps lo scorso anno.

In riferimento all'offerta di Nit Holding, i tre commissari spiegano che "la documentazione offerta da tale società, che avrebbe dovuto attestare la solidità economica, è risultata del tutto inattendibile", tanto che gli stessi commissari "hanno depositato ben tre esposti" alla procura di Spoleto "proprio in relazione alla non veridicità dei documenti depositati".

"L'esclusione dal procedimento di selezione degli offerenti di Nit Holding è stata comunicata dagli scriventi all'interessata con adeguata motivazione e si precisa inoltre che, quanto meno nel mercato europeo, l'acquirente di una banca deve avere particolari requisiti di serietà e solidità finanziaria".

Oggi, il procuratore di Spoleto ha precisato che nell'indagine le ipotesi di reato sono "tutte da verificare e da valutare" perché al momento rispecchiano semplicemente quelle presenti nell'esposto dei piccoli azionisti.
Pop Spoleto è stata sottoposta a commissariamento nel 2013 (poi annullato dal Consiglio di Stato) e venduta a Banco Desio nel 2014.
8 di 10 - 28/10/2015 09:12
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Bankitalia: 'Molte ispezioni alla Pop Vicenza. Attacchi politici nel caso Spoleto' (La Repubblica)

Il quotidiano riporta le ultime indicazioni fornite da Bankitalia su alcuni casi di grande attualità nel comparto bancario che hanno sollevato anche alcune critiche sul suo operato.In una lettera ai dipendenti il direttore generale Salvatore Rossi ha parlato di un clima di accesa polemica politica che occasionalmente trova come bersaglio il mondo bancario e la Banca d’Italia e difende l’operato corretto e tempestivo dell’istituto nella vicenda Popolare di Spoleto. Sulla Vicenza invece l’istituto di via Nazionale è intervenuto con una nota di chiarimento che ripercorre le tappe della vigilanza sulla banca guidata da Gianni Zonin. Bankitalia ricorda come si siano succedute varie ispezioni (7 in 10 anni) e che diversi problemi sono stati risolti, senza che la vigilanza potesse darne pubblica evidenza.
9 di 10 - Modificato il 18/11/2015 11:12
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
BPS - NEI 9 MESI AUMENTA L' UTILE NETTO

Nei primi nove mesi del 2015 il gruppo Banca Popolare di Sondrio ha riportato un margine d' intermediazione in contrazione del 4%, un dato su cui ha pesato la flessione del margine di interesse (-7,5%) principalmente per la riduzione degli interessi attivi. L' aumento dei costi operativi ha fissato il risultato lordo di gestione a 469,7 milioni (-9,8% a 469,7 milioni); la riduzione delle rettifiche su crediti (-28,2% a 250 milioni) ha portato il risultato netto a 219,7 milioni (+27,5%). A chiusura del conto economico si distingue un utile netto di 134,6 milioni, che risulta in aumento del 42,6% rispetto al pari periodo 2014.

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Nei primi nove mesi del 2015 il gruppo Banca Popolare di Sondrio ha riportato un margine d' intermediazione in contrazione del 4%, un dato su cui ha pesato la flessione del margine di interesse (-7,5% 413,2 milioni) principalmente per la riduzione degli interessi attivi in particolare per la componente relativa al portafoglio titoli, a motivo della politica monetaria espansiva, sia dell' elevata concorrenza nel mercato della raccolta al dettaglio. Di contro, le commissioni nette si sono portate a 223,3 milioni, segnando un aumento dell' 1,4%. L' aumento dei costi operativi si e' riflessa in una contrazione del risultato lordo di gestione del 9,8% a 469,7 milioni. Per contro, il contenimento delle rettifiche sui crediti (-28,2% a 250 milioni), hanno spinto il risultato netto di gestione a 219,7 milioni, in aumento del 27,5% a/a. Dedotte le imposte sul reddito pari a 66,6 milioni (2,6% a/a), l' utile netto del gruppo si fissa a 134,6 milioni, mettendo a segno un aumento del 42,6% rispetto ai 94,4 milioni dei primi nove mesi del 2014. Dal lato patrimoniale rispetto ai dati di fine 2014 la raccolta verso clienti e' rimasta sostanzialmente stabile (+0,1%) a 26,3 milioni, mentre i debiti verso le banche sono aumentati del 2,7% a 2,4 milioni.
10 di 10 - 19/8/2017 12:47
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Banca Popolare di Spoleto verso l'addio a Piazza Affari

Questo scenario, per l'istituto i cui titoli sono sospesi dalle negoziazioni dal settembre 2013, si fa più concreto. A metterlo nero su bianco è la banca in un prospetto relativo al programma di offerta di obbligazioni depositato in Consob l'8 agosto

di Claudia Cervini, Agenzia Mf-DowJones

Si va verso la revoca delle azioni Banca Popolare di Spoleto dalla quotazione sull'Mta. Questo scenario, per l'istituto i cui titoli sono sospesi dalle negoziazioni dal settembre 2013, si fa infatti più concreto. A metterlo nero su bianco è la stessa banca (acquisita nel 2014 da Banco Desio e della Brianza) in un prospetto di base relativo al programma di offerta di obbligazioni depositato in Consob l'8 agosto.

"A seguito delle più recenti interlocuzioni intervenute con Borsa Italiana, l'emittente ritiene probabile che le azioni possano essere revocate dalla quotazione nell'Mta. In tal caso, la banca perderebbe lo status di società quotata su un mercato regolamentato", si legge. Come detto, le azioni sono sospese "a tempo indeterminato" dalle negoziazioni in base al provvedimento di Borsa Italiana del 19 settembre 2013.

Il 20 ottobre scorso Palazzo Mezzanotte aveva comunicato alla Popolare di Spoleto di aver dato avvio alla procedura di revoca dalla quotazione delle azioni ordinarie in considerazione dell'assenza di un flottante minimo pari ad almeno il 10% del capitale della banca. "Sulla base delle risultanze permane un flottante inferiore al 10% richiesto da Borsa Italiana per la riammissione alle negoziazioni", scrive la banca.

Salvo stravolgimenti, quindi, si va verso la revoca delle azioni anche se su tale aspetto anche Consob dovrà dire la sua. Una volta disposta tale revoca, la riammissione sul listino milanese sarebbe più complessa. L'eventuale ritorno agli scambi dovrebbe, infatti, essere sottoposto al procedimento di ammissione alle negoziazioni previsto per le società non quotate e alle autorizzazioni delle competenti autorità (Consob e Borsa Italiana).

La banca dovrebbe, quindi, formulare a Borsa Italiana una domanda di ammissione a quotazione delle azioni e avviare un nuovo iter di approvazione del prospetto informativo presso Consob, secondo i più stringenti requisiti richiesti alle società non quotate in fase di prima ammissione, fra i quali un livello di flottante almeno pari al 25% del capitale. "La banca (alla data della nota di sintesi del documento ndr) non ha adottato alcuna decisione a tal riguardo", si specifica.
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