Perchè Non Siam Popolo ? Perchè Siam Divisi ?

- 14/11/2014 07:44
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

 

Raccogliendo qua e là spunti di separatismo serenissimo e catalano , anarchismo comodo e rasta , nazionalismo patetico e incoerente con la quotidianità, poi , originata, se non anche razzismo puro e duro fra "mangi polent " ( mia madre ) e "maia saù " ( mio padre ), che ci fa distrarre sul grave problema extracomunitario ...

 

Propongo ...



Lista Commenti
215 Commenti
1     ... 
1 di 215 - 26/11/2014 17:09
ciabattino N° messaggi: 4962 - Iscritto da: 17/6/2011
fns a nessuno duca

ecco perchè nn siam popolo
2 di 215 - 26/11/2014 18:03
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Quotando: ciabattino - Post #1 - 26/Nov/2014 17:09fns a nessuno duca

ecco perchè nn siam popolo




Ciao bella gioia , come stai ? Sabato sono a Viserba ...nebbie permettendo !
3 di 215 - 26/11/2014 18:30
ciabattino N° messaggi: 4962 - Iscritto da: 17/6/2011
ciao caro. male, grazie, son depresso e tu?
se mi vuoi offrire un crodino dimmelo così ti deprimo un pò

4 di 215 - 26/11/2014 18:33
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Quotando: ciabattino - Post #3 - 26/Nov/2014 18:30ciao caro. male, grazie, son depresso e tu?
se mi vuoi offrire un crodino dimmelo così ti deprimo un pò




Dai, consolati ...la "nostra" generazione è tutta messa così ( classe 1962 ...soprattutto ...quella di carosello e a letto )

Ps : a proposito ...ho ritirato il romanzo dalle librerie . Un fiasco : 144 libri venduti , compreso il tuo . Il problema che , nel frattempo, ne ho finiti altri quattro , in pieno nichilismo asfittico ...
5 di 215 - 26/11/2014 18:38
ciabattino N° messaggi: 4962 - Iscritto da: 17/6/2011
ma no ma quale classe io son depresso da quando ho finito di leggere il tuo libro
6 di 215 - 26/11/2014 18:40
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006


Via ...lenzuolata !


Dov'è andata a finire la ragione indiscutibile ? E' nordica o sudicia ? E soprattutto ...chi può permettersi davvero di giudicare , gestire e risolvere la situazione ?

NOI ...


Non ci aiuterà nessuno , nemmeno la religione , che viene sempre in aiuto dei disperati .

Facciamo finta di essere in 60 milioni ? ( per me non siamo nemmeno in grado di giurare questo numero ) . Perfetto ...
7 di 215 - 26/11/2014 18:41
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

trovate tutto su "internette" ( io copio e incollo da vi chi pedia )

Il nome proprio "Italia" nasce come toponimo. La sua origine, oggetto di studi sia da parte di linguisti sia di storici, è controversa. Non sempre, tuttavia, sono suggerite etimologie in senso stretto, bensì ipotesi che poggiano su considerazioni estranee alla specifica ricostruzione linguistica del nome oppure che sono riferite a tradizioni non dimostrate (come l'esistenza del re Italo) o poco verosimili (come la correlazione del nome con la vite).
8 di 215 - 26/11/2014 18:43
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Il popolamento del territorio italiano risale alla preistoria, epoca di cui sono state ritrovate importanti testimonianze archeologiche. L'Italia è stata abitata a partire dal paleolitico, periodo di cui conserva numerosi siti archeologici come la grotta dell'Addaura, i Balzi rossi, Monte Poggiolo, il ponte di Veja, la Grotta Guattari, Gravina in Puglia, Altamura e Ceprano.

Numerosi ritrovamenti documentano anche il periodo neolitico (cultura della ceramica cardiale e cultura dei vasi a bocca quadrata), l'età del rame (cultura di Remedello, cultura del Rinaldone, cultura del Gaudo), l'età del bronzo (incisioni rupestri della Val Camonica, cultura dei castellieri, cultura appenninica, civiltà nuragica, cultura delle terramare, cultura protovillanoviana).
9 di 215 - 26/11/2014 18:44
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

scrivo queste cose ascoltando Mike Ordfield ( Tubolar Bells II )


Il Paleolitico (dal greco παλαιός palaios, "antico", e λίθος lithos, "pietra", ossia età "della pietra antica") fu il primo periodo in cui si sviluppò la tecnologia umana con l'introduzione dei primi strumenti in pietra da parte di diverse specie di ominidi (circa 2,5 milioni di anni fa), e terminando con l'introduzione dell'agricoltura, con il passaggio al Mesolitico, o, nelle zone di precoce neolitizzazione, con l'Epipaleolitico.

Il termine fu inventato dallo studioso di preistoria John Lubbock nel 1865 in opposizione al termine "Neolitico".

Tra le ere geologiche corrisponde a quella del Pleistocene (da 2,58 mln a 10 000 anni fa).
10 di 215 - 26/11/2014 18:44
delbenrenzo N° messaggi: 16572 - Iscritto da: 24/3/2007
Quotando: ciabattino - Post #5 - 26/Nov/2014 18:38ma no ma quale classe io son depresso da quando ho finito di leggere il tuo libro



Ciao,, anche "De-prezzo" adesso; 6 ancora in circolazione?? volevo andare a Chi lààà Visto!!!
11 di 215 - 26/11/2014 18:45
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Per ciò che riguarda l'età del ferro, che in Italia coincide con il periodo preromano, si ricordano la civiltà villanoviana e i popoli indoeuropei trasferitisi in Italia dall'Europa orientale e centrale in varie ondate migratorie; essi si mescolano alle etnie preesistenti nel territorio, assorbendole, o stabilendo una forma di convivenza pacifica con esse; si delinea in tal modo fin da quest'epoca la suddivisione regionale del territorio italiano.

Nell'Italia settentrionale, accanto ai Celti (comunemente chiamati Galli), vi sono i Liguri (originariamente non indoeuropei poi fusisi con i Celti), mentre nell'Italia nord-orientale vivono i Paleoveneti, di origine incerta, forse italica o illirica o, secondo alcune fonti, provenienti dall'Asia Minore.

Nell'Italia peninsulare, accanto agli Etruschi convivono popoli di origine indoeuropea definiti italici, fra cui Umbri, Latini, Sabini, Falisci, Volsci, Equi, Piceni, Sanniti, Apuli, Messapi, Lucani, Bruzi e Siculi. Altri popoli non indoeuropei, autoctoni, erano presenti in Sicilia (Elimi e Sicani) e in Sardegna, abitata fin dal II millennio a.C. da varie etnie nuragiche, forse identificabili con l'antico popolo degli Shardana.
12 di 215 - 26/11/2014 18:46
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
I primi colonizzatori stranieri sono i Fenici che fondano inizialmente vari empori sulle coste della Sicilia e della Sardegna. Alcuni di questi diventano in breve piccoli centri urbani e si sviluppano parallelamente alle colonie greche; tra i principali centri vi sono le città di Mozia, Zyz, Kfra in Sicilia e Nora, Sulki, Tharros in Sardegna.

Dopo l'VIII secolo a.C., colonizzatori provenienti dalla Grecia si stabiliscono sulle coste del sud Italia (dando vita alla Magna Grecia) e su quelle della Sicilia. Coloni ionici fondano Elaia, Kyme, Rhegion, Parthenope, Naxos, Zankles, Hymera e Katane. Coloni dorici fondano Taras, Syrakousai, Megara Hyblaia, Leontinoi, Akragas, Ghelas; i siracusani fondarono Ankon e Adria. Gli Achei fondano Sybaris, Poseidonia, Kroton, Lokroi Epizephyrioi e Metapontion; tarantini e thurioti fondano Herakleia.

La colonizzazione greca pone i popoli italici a contatto con forme di governo democratiche e con espressioni artistiche e culturali elevate.
13 di 215 - 26/11/2014 18:47
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
La regione geografica italiana viene unita politicamente per la prima volta con la Repubblica romana (509-27 a.C.), ma il carattere imperiale delle conquiste effettuate nei secoli seguenti da Roma snatura il carattere nazionale che questa regione stava acquisendo sul finire del I secolo a.C.

Giunta all'apice dello sviluppo politico, economico e sociale, Roma imperiale, con la sua organizzazione socio-politica, lascia un segno indelebile nella storia dell'umanità. In tutti i territori dell'impero, i Romani costruiscono città, strade, ponti, acquedotti e fortificazioni, esportando ovunque il loro modello di civiltà e al contempo integrando le popolazioni e civiltà assoggettate, in un processo così profondo che per secoli, ancora dopo la fine dell'impero, queste genti continueranno a definirsi romane. La civiltà nata sulle rive del Tevere, cresciuta in epoca repubblicana e infine sviluppatasi in età imperiale, è alla base dell'attuale civiltà occidentale.

Dei confini dell'Italia parlava già Antioco di Siracusa (V secolo a.C.) nella sua opera Sull'Italia. Egli andava a identificarla con l'antica Enotria, estendendosi dallo stretto di Sicilia, fino al golfo di Taranto e al golfo di Posidonia. In seguito, con la conquista romana dei secoli successivi, il termine Italia venne identificato con i territori compresi fino alle Alpi, inclusa la Liguria (fino al fiume Varo) e l'Istria fino a Pola. Di fatto tutti i suoi abitanti furono considerati Italici e Romani.

L'Impero romano d'Occidente cade nel 476 quando Odoacre, ultimo di una schiera di condottieri germanici che nel periodo di decadenza dell'Impero romano d'Occidente avevano condotto le proprie orde in territorio italico, depone l'ultimo imperatore d'Occidente, Romolo Augusto.
14 di 215 - 26/11/2014 18:48
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006


Da qui , da Romolo Augusto , mio parente alla lontana , bisogna ricominciare ...


ah,ah,ah ...

'tacci loro !
15 di 215 - 26/11/2014 18:49
ciabattino N° messaggi: 4962 - Iscritto da: 17/6/2011
Quotando: delbenrenzo - Post #10 - 26/Nov/2014 18:44
Quotando: ciabattino - Post #5 - 26/Nov/2014 18:38ma no ma quale classe io son depresso da quando ho finito di leggere il tuo libro



Ciao,, anche "De-prezzo" adesso; 6 ancora in circolazione?? volevo andare a Chi lààà Visto!!!



eh son venuto a vedere che aria tira da ste parti renzo, tu sei in forma?
16 di 215 - 26/11/2014 18:50
gr8day N° messaggi: 11055 - Iscritto da: 24/6/2009
Madó sei più veloce della serpe a scrivere!

Ciao duchino wink
17 di 215 - 26/11/2014 18:51
delbenrenzo N° messaggi: 16572 - Iscritto da: 24/3/2007
I Veneti, a volte indicati anche come Venetici, antichi Veneti o Paleoveneti per distinguerli dagli odierni abitanti del Veneto, erano una popolazione indoeuropea che si stanziò nell'Italia nord-orientale dopo la metà del II millennio a.C. e sviluppò una propria originale civiltà nel corso del millennio successivo.

Caso unico tra i popoli dell'epoca nell'Italia settentrionale, si può stabilire l'identità tra la popolazione e la cultura veneta, ovvero agli antichi Veneti è possibile attribuire una precisa cultura materiale e artistica sviluppatasi nel loro territorio di stanziamento, la Venezia. Questa facies culturale si sviluppò durante un lungo periodo, per tutto il I millennio a.C., anche se nel tempo subì diverse influenze. Di questa popolazione e identità la documentazione archeologica è particolarmente ricca.[1]

I Veneti si stanziarono inizialmente nell'area tra il Lago di Garda ed i Colli Euganei; in seguito si espansero fino a raggiungere confini simili a quelli del Veneto attuale, anche se bisogna considerare che la linea di costa del Mar Adriatico era più arretrata rispetto ad oggi. Secondo i ritrovamenti archeologici (che concordano anche con le fonti scritte), i confini occidentali del loro territorio correvano lungo il Lago di Garda, quelli meridionali seguivano una linea che parte dal fiume Tartaro, segue il Po e raggiunge Adria, lungo il ramo estinto del Po di Adria, mentre quelli orientali giungevano fino al Tagliamento. Oltre tale fiume erano insediate genti di ceppo illirico, anche se fino all'Isonzo la presenza veneta era tanto forte che si può parlare di popolazione veneto-illirica.[2] I confini settentrionali erano invece meno definiti e omogenei; il territorio veneto risaliva soprattutto i fiumi Adige, Brenta e Piave verso le Alpi, che fungevano comunque da confine naturale. La presenza veneta sulle Alpi è attestata soprattutto nelle Dolomiti del Cadore, a Lagole.
I Veneti si stanziarono dapprima in piccoli villaggi, principalmente tra l'Adige e il Lago di Garda, ma anche nelle zone prealpine della Valbelluna, essendo allora la pianura Padana ricoperta da boschi e zone paludose. Una delle maggiori necropoli venete, perfettamente conservata, si trova infatti a Mel, tra Belluno e Feltre. I centri abitati sorgevano lungo i corsi d'acqua su dossi sabbiosi (dato che la sabbia è molto permeabile e si asciugava velocemente) e sulle colline.[26] I centri abitati erano costituiti di poche capanne rettangolari raggruppate e collegate le une alle altre; quando il villaggio si espandeva, si costruivano abitazioni con più ambienti, e con parti riservate ad attività artigiane.

Le case erano formate da pareti con uno scheletro in legno, che veniva solitamente ricoperto di argilla, mentre la base era in pietra, in modo da ridurre l'umidità. I pavimenti erano di argilla battuta, mentre il tetto era di paglia. Il cuore delle abitazioni era il focolare, realizzato da una base di argilla sulla quale erano stesi frammenti di ceramiche e ciottoli (in modo che trattenessero il calore, agendo da isolante); attorno a esso si raggruppava la famiglia. I centri maggiori erano dotati anche di porti: non solo quelli lungo la costa, ma anche quelli situati lungo fiumi con sufficiente portata d'acqua. In quest'ultimo caso veniva scavata una rete di canali, consentendo così l'attracco di barche.[27]

Sempre attorno ai centri più grossi i Veneti iniziarono il disboscamento delle foreste, e si organizzarono in centri abitati sempre più grossi, soprattutto lungo i fiumi Adige, Brenta e Piave. Le maggiori città furono Este, Altino, Padova, Montebelluna, Oppeano e Gazzo Veronese.[28]

Le abitazioni sorte in aree montagnose erano differenti rispetto a quelle costruite in pianura o collina: si trattava di case seminterrate, con fondamenta in pietra ed elevazione in legno, esposte preferibilmente verso sud, in modo da ricevere la maggior quantità possibile di luce e calore.[27]
18 di 215 - 26/11/2014 18:52
gr8day N° messaggi: 11055 - Iscritto da: 24/6/2009
ciao Renzo! Il ciaba è ormai da ricovero stuck_out_tongue_winking_eye
19 di 215 - 26/11/2014 18:53
delbenrenzo N° messaggi: 16572 - Iscritto da: 24/3/2007
Quotando: ciabattino - Post #15 - 26/Nov/2014 18:49
Quotando: delbenrenzo - Post #10 - 26/Nov/2014 18:44
Quotando: ciabattino - Post #5 - 26/Nov/2014 18:38ma no ma quale classe io son depresso da quando ho finito di leggere il tuo libro



Ciao,, anche "De-prezzo" adesso; 6 ancora in circolazione?? volevo andare a Chi lààà Visto!!!



eh son venuto a vedere che aria tira da ste parti renzo, tu sei in forma?




in forma???? see!! come le scarpe..dai diciamo "duretti"
20 di 215 - 26/11/2014 18:55
delbenrenzo N° messaggi: 16572 - Iscritto da: 24/3/2007
Quotando: gr8day - Post #18 - 26/Nov/2014 18:52ciao Renzo! Il ciaba è ormai da ricovero stuck_out_tongue_winking_eye



Ciao mary:: tutto ok???
el Ciaby:: "se pianse adosso x non pagar dazio" :-)))
215 Commenti
1     ... 

Accedendo ai servizi offerti da ADVFN, ne si accettano le condizioni generali Termini & Condizioni

ADVFN Network