Cover50 (COV)

- Modificato il 13/5/2015 09:27
GIOLA N° messaggi: 29895 - Iscritto da: 03/9/2014
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I PANTALONI DI OBAMA ENTRANO IN BORSA





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1 di 37 - 09/4/2015 10:07
GIOLA N° messaggi: 29895 - Iscritto da: 03/9/2014
I pantaloni Cover 50, indossati anche da Obama, sono pronti a entrare in Borsa. Entro l’estate la società torinese, che nel 2014 ha fatturato 24 milioni di euro, farà il grande salto per finanziare crescita ed espansione all’estero. Secondo fonti finanziarie, la quotazione sarà sul l’Aim di Piazza Affari, il segmento dedicato alle piccole e medie imprese. Bim, in qualità di nomad (sponsor), accompagnerà in Borsa il gruppo, guidato dall’amministratore delegato Edoardo Fassino, mentre Adb agirà da advisor (consulente finanziario).

L’avventura di Cover 50 parte nei primi Anni 70 quando Pierangelo Fassino, il padre di Edoardo, decide di dare una svolta trasformando l’azienda di famiglia, specializzata in tessuti, in un produttore di pantaloni. Il marchio di riferimento del gruppo diventerà Pt Pantaloni Torino. Negli Anni 80 Cover 50 cresce sviluppando prodotti di fascia media, ma negli Anni 90 le cose si complicano a causa di concorrenti europei e soprattutto del Far East, sempre più agguerriti che puntano sul low cost. A quel punto Pierangelo ed Edoardo, che in quegli anni era appena entrato in azienda, decidono di cambiare strategia ancora e fanno una scelta drastica: lanciano pantaloni di fascia più alta per far crescere il marchio. Una scelta rischiosa che ha portato i vertici a rivoltare l’azienda come un calzino, ma che ha permesso non solo di salvarla ma anche di rilanciarla. Pian piano i tre marchi si sviluppano: Pt01, pantaloni informali e creativi vengono venduti con successo, poi è la volta dei jeans, con il denim Pt05, da ultimo i Pt01 donna. Capi che oggi vengono indossati da personaggi del mondo della moda, dello spettacolo, della politica e degli affari. I pantaloni di Cover 50 sono per esempio entrati nel guardaroba del presidente americano Barack Obama, re Juan Carlos di Borbone e Marco Tronchetti Provera.

Nello stabilimento di Pianezza (Torino), che dà lavoro a una quarantina di dipendenti, ogni anno vengono prodotti oltre 300 mila capi. I ricavi crescono in media al ritmo del 18% l’anno. Il 60% del fatturato viene realizzato all’estero: il Giappone è il primo mercato, seguito da Germania, Olanda, Belgio e anche Russia.
Il gruppo, che si appoggia a rivenditori come San Carlo, Vestil, e all’estero a catene di abbigliamento di lusso come Barneys e Saks, ha poi showroom a Milano, Tokyo e Monaco di Baviera. E grazie ai proventi della quotazione ne aprirà altri. In futuro Cover 50 potrebbe inaugurare atelier in America e in Cina, ma con un occhio più alla crescita interna piuttosto che fare acquisizioni all’estero.
2 di 37 - 09/4/2015 10:11
GIOLA N° messaggi: 29895 - Iscritto da: 03/9/2014
COVER50 comunica di aver approvato il percorso di quotazione su AIM Italia. Il gruppo opera con il brand PT – Pantaloni Torino nel settore dei pantaloni "alto di gamma" commercializzati con i marchi PT01, PT05, PT01 Woman Pants e PT Bermuda.

La società, detenuta integralmente dalla Famiglia Fassino, conta di quotarsi entro il primo semestre del 2015. COVER50 ha chiuso l’esercizio 2014 con un totale complessivo di circa 300mila capi venduti, registrando un fatturato di quasi 24 milioni di euro, con un Ebitda margin del 29% circa e un margine a livello di utile netto pari al 18% circa. Negli ultimi sei esercizi COVER50 ha registrato elevati tassi di crescita per tutti i principali indicatori economici, con un tasso medio annuo di crescita dei ricavi 2009-2014 pari a circa 18%.
3 di 37 - 12/5/2015 09:00
GIOLA N° messaggi: 29895 - Iscritto da: 03/9/2014
Borsa Italiana ha disposto l’ammissione a negoziazione delle azioni ordinarie di Cover50 sull'AIM Italia. La società, che opera con il brand PT – Pantaloni Torino nel settore dei pantaloni “alto di gamma” commercializzati con i marchi PT01, PT05, PT01 Woman Pants e PT Bermuda, debutterà a Piazza Affari mercoledì 13 maggio. Le azioni avranno codice ISIN IT0005105868. L’ammissione alle negoziazioni è avvenuta a seguito del collocamento di 1.040.000 azioni, di cui 400.000 azioni rivenienti da un aumento di capitale e 640.000 azioni poste in vendita dall’azionista venditore. Il prezzo unitario delle azioni oggetto del collocamento riservato è stato fissato 18,6 euro per azione. Il flottante sarà pari al 27,2% del capitale sociale, assumendo l’integrale esercizio dell’opzione Greenshoe, e al 23,6% del capitale sociale in caso di mancato esercizio dell’opzione.



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4 di 37 - 13/5/2015 09:28
GIOLA N° messaggi: 29895 - Iscritto da: 03/9/2014
COVER50 DEBUTTA CON UN +6,72% a 19,85 €
5 di 37 - 13/5/2015 09:36
GIOLA N° messaggi: 29895 - Iscritto da: 03/9/2014
Cover50, debutto in rialzo su Aim

Partenza in rialzo per Cover50 sull'Aim Italia. Cover 50, azienda fondata da Pierangelo Fassino, crea, produce e commercializza pantaloni 'alto di gamma'. Le azioni salgono del 6,51% a 19,81 euro rispetto ad un prezzo di ipo di 18,6 euro. L'ammissione e' avvenuta in seguito al collocamento di 1.040.000 azioni, di cui 400.000 azioni rivenienti da un aumento di capitale e 640.000 azioni poste in vendita dall'azionista venditore.
6 di 37 - 14/5/2015 10:16
GIOLA N° messaggi: 29895 - Iscritto da: 03/9/2014
Ieri COVER 50, società di abbigliamento attiva nella produzione di pantaloni di alta gamma, ha esordito all'AIM Italia con un rialzo di quasi 5 punti percentuali e una capitalizzazione che ha superato gli 85 milioni di euro. All’esito del collocamento riservato, il capitale sociale di COVER 50 risulta pari 4,4 milioni, rappresentato da 4,4 milioni di azioni del valore nominale di 1 euro.Se sarà esercitata la greenshoe il 72,8% del capitale sociale rimarrà in mano a FHold (l'azionista venditore) mentre il 27,2% sarà sul mercato.

7 di 37 - 12/6/2015 15:34
GIOLA N° messaggi: 29895 - Iscritto da: 03/9/2014
Cover 50 S.p.A.: BIM esercita l'opzione Greenshoe per n.108.200 azioni

Con riferimento al Collocamento Riservato di azioni ordinarie di COVER 50 S.p.A. (rispettivamente, le "Azioni" e "Cover 50"), società italiana che opera con il brand PT - Pantaloni Torino nel settore dei pantaloni "alto di gamma" commercializzati con i marchi PT01, PT05, PT01 Woman Pants e PT Bermuda, funzionale all'ammissione alle negoziazioni delle Azioni su AIM Italia - Mercato Alternativo del Capitale, sistema multilaterale di negoziazione organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., si rende noto che, in data odierna, Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni S.p.A. ("BIM"), in qualità di Global Coordinator, ha esercitato l'Opzione Greenshoe concessa a BIM dall'Azionista Venditore FHold S.r.l. per l'acquisto di n. 108.200 Azioni, pari al 69,3% dell'ammontare massimo dell'Opzione Greenshoe concessa dall'Azionista Venditore.

Il prezzo di acquisto delle azioni oggetto dell'Opzione Greenshoe stato pari al prezzo del Collocamento Riservato (Euro 18,60 per ciascuna Azione).

A seguito dell'esercizio dell'Opzione Greenshoe, il Collocamento ha pertanto riguardato n. 1.148.200 Azioni totali e il flottante sul mercato risulta pari al 26,1% circa del capitale sociale.
8 di 37 - 16/9/2015 11:30
GIOLA N° messaggi: 29895 - Iscritto da: 03/9/2014
Cover50, i numeri del primo semestre 2015

Cover50, società quotata all’AIM Italia, ha comunicato i risultati definitivi del primo semestre del 2015, chiuso con ricavi per in aumento del 5% a 12,87 milioni di euro e un utile netto di 2,24 milioni di euro, in aumento del 4% rispetto ai 2,16 milioni ottenuti negli stessi mesi dello scorso anno. A fine giugno la posizione finanziaria netta era positiva per 12,03 milioni di euro, inclusiva di 7,4 milioni rinvenienti dall’aumento di capitale in sede di IPO.

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9 di 37 - 24/9/2015 11:06
GIOLA N° messaggi: 29895 - Iscritto da: 03/9/2014
COVER 50 cresce negli Stati Uniti

COVER 50 ha deliberato la costituzione della società americana PT Pantaloni Torino, con sede operativa a New York. La costituzione della società si inquadra nel contesto delle numerose azioni intraprese con l’obiettivo di sviluppare i “brands” della società sul mercato statunitense, destinato ad affiancare i mercati internazionali principali della Società, quali il Giappone e l’Europa, e più in generale di incrementare la propria presenza internazionale, che già costituisce il 60% dei Ricavi totali.
10 di 37 - 24/11/2015 10:59
GIOLA N° messaggi: 29895 - Iscritto da: 03/9/2014
Cover50, i numeri dei primi nove mesi del 2015

Cover50, società quotata all’AIM Italia, ha comunicato i risultati dei primi nove mesi del 2015, chiusi con ricavi per in aumento del 3% a 22,09 milioni di euro e un margine operativo lordo di 6,71 milioni di euro, in flessione a 6,93 milioni ottenuti negli stessi mesi dello scorso anno.

A fine settembre la posizione finanziaria netta era positiva per 12,2 milioni di euro.

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11 di 37 - 18/3/2017 13:36
GIOLA N° messaggi: 29895 - Iscritto da: 03/9/2014
Cover 50, 9 mesi di crescita. I pantaloni di Obama premiano in Borsa

Cover 50 dovrebbe registrare un fatturato a fine 2016 di 25,2 milioni e un utile attorno ai 4-4,2 milioni, dando modo di distribuire una cedola di 0,5 euro

Di Luca Spoldi

Nove mesi di crescita per Cover 50, ma con una contrazione della redditività legata all’aumentare dei costi di comunicazione e marketing e alla “start up” della presenza diretta negli Usa. La società d’abbigliamento che fa capo alla famiglia Fassino, di Torino, azionista di controllo tramite la holding Fhold col 74,23% del capitale (mentre il restante 25,77% è flottante senza alcun altro azionista sopra la soglia del 5%) ha infatti visto i ricavi superare i 22,54 milioni (+2,21% rispetto ai 22,05 milioni dello stesso periodo del 2015) e il margine di contribuzione superare i 10,89 milioni (+1,19% rispetto ai 10,76 milioni di un anno prima), ma l’Ebitda si è fermato poco sopra i 6,47 milioni (-3,5% rispetto ai quasi 6,71 milioni del settembre 2015).

Cover 50, che opera nel segmento dei pantaloni “alto di gamma” commercializzati coi marchi PT01, PT05, PT01 Woman Pants e PT Bermuda registra così un Ebitda margin del 28,71%, in calo rispetto al 30,41% di un anno prima, anche se appare in ripresa rispetto a fine giugno (quando era risultato pari al 25,66%). I maggiori costi hanno anche inciso sulla posizione finanziaria netta, positiva per 11,81 milioni contro i 12,14 milioni di fine giugno. Secondo la società torinese, a fine anno i ricavi delle vendite dovrebbero salire a circa 25,2 milioni (+2,15% rispetto ai 24,69 milioni del 2015).

Non sono stati fornite previsioni sull’andamento dell’Ebit e dell’utile netto, ma se il primo si mantenesse a livello di margini attorno al 23,8%-23,9%, ossia sui livelli di fine giugno, e il tax rate rimanesse tra il 30,1% del 2015 e il 32,2% del 2014, Cover 50 potrebbe registrare a fine anno un Ebit attorno ai 6 milioni ed un utile netto tra i 4 e i 4,2 milioni di euro, ossia in risultato netto in linea con quelli degli ultimi due anni (l’utile netto è stato di 4,033 milioni lo scorso anno, di 4,27 milioni nel 2016).

Non male, considerando che la società ha avviato nel secondo trimestre la controllata Usa, nella quale nel corso del terzo trimestre state inserite due risorse alle dipendenze dell’Executive vice president Emilio Paschetto (manager con precedenti esperienze per Ermenegildo Zegna, Cerruti 1881 e Slowear) e che già dovrebbe fatturare, per la sola campagna vendite autunno/inverno 2016, attorno ai 900 mila euro, in crescita dagli 815 mila del 2015.

Questo significa che la testa di ponte newyorkese si avvicinerebbe ai risultati di altri mercati internazionali come Belgio (1,55 milioni) e Germania (1,12 milioni), anche se il Giappone, coi suoi 4,57 milioni di fatturato l’anno scorso, sembra destinato a restare a lungo il mercato estero più importante del gruppo che comunque già ora realizza all’estero oltre il 58% dei suoi ricavi. Una presenza salvifica, quella sui mercati esteri, visto il contesto di perdurante debolezza dei consumi sul mercato nazionale.

Tra i fattori di rischio, ma anche di potenzialmente benefici, a cui è soggetto il business di Cover 50, oltre ovviamente all’andamento dei cambi e del costo delle materie prime, vanno segnalate la decisione di riposizionare i marchi PT05 (che già sta registrando un nuovo aumento di ordini) e PT01 Woman Pants (che invece per ora registra ancora ordini in calo, anche se le attese per il futuro sono positive).

Inoltre i Fassino intendono ulteriormente esplorare coi loro marchi di pantaloni il mondo “bespoke” (ossia della sartoria su misura), selezionando gli opportuni partner ed eventi dedicati ai retailer e al cliente finale, come già avvenuto con la cena placée organizzata il 9 novembre a Stoccolma assieme a Rose & Born che ha visto la realizzazione di 30 paia di pantaloni tagliati su misura per i selezionatissimi ospiti della serata.

Il 2017 sarà poi “l’anno della svolta” per il piano di comunicazione e marketing, come confermato dal Ceo Alberto Edoardo Fassino che prevede di “investire il 50% in più rispetto all’anno in corso”. Uno sforzo necessario a differenziare ulteriormente le collezioni e i marchi di Cover 50 che potrebbe far lievitare i costi di comunicazione e marketing, ma dovrebbe fare da trampolino di lancio per un ulteriore incremento delle vendite e, a medio termine, una ulteriore crescita di margini e utili e, quindi, dei dividendi, lo scorso anno pari a 0,5 euro per azione ovvero a 2,2 milioni (il 55% dell’utile netto).

Considerando che il titolo sull’Aim Italia tratta sotto i 9 euro per azione, contro i 18,6 euro del collocamento del maggio 2015, il rendimento in termini di dividendi, se mantenuto, appare più che interessante essendo al momento pari a circa il 5,55%. In tempo di rendimenti vicini a zero “inscì a veghen” (ad avercene), come dicono a Milano.

http://www.affaritaliani.it

3h1n1
12 di 37 - 19/3/2017 09:42
micio79 N° messaggi: 3925 - Iscritto da: 05/10/2014
Un pò piu in giu per un Buy ? 7 ?
13 di 37 - 19/3/2017 10:03
leo115 N° messaggi: 2539 - Iscritto da: 23/10/2014
Pantaloni bruttini ad un prezzo eccessivo... la mia è un'opinione da consumatore nn da investitore
14 di 37 - 01/4/2017 10:56
GIOLA N° messaggi: 29895 - Iscritto da: 03/9/2014
All’ Aim di Borsa Italiana l’industria fa guadagnare gli investitori

Pubblichiamo l’ultima indagine dell’ Osservatorio AIM di IR Top, che fotografa l’andamento delle società il cui modello di business è focalizzato sull’attività manifatturiera e i servizi che alimenta. Emerge, come già per il segmento STAR, che questo momento storico è estremamente favorevole per le attività produttive

Il settore Industria in AIM Italia

L’industria si conferma tra i settori che crescono e creano valore su AIM Italia, il mercato di Borsa Italiana con un processo di quotazione semplificato per le PMI. Il campione di società industriali individuate e analizzate dall’Osservatorio AIM di IR Top, rappresenta il 14% in termini di società su AIM Italia, il 18% in termini ricavi, pari a 879 milioni di euro nel 2015, il 13,5% in termini di raccolta da IPO, pari a 135 milioni di euro (in equity) e il 23% in termini di capitalizzazione, pari a 752 milioni di euro.

Attualmente, il mercato AIM Italia conta 78 società quotate, che rappresentano circa un quinto delle aziende presenti su Borsa Italiana, con ricavi totali pari a 4,8 miliardi di euro nel 2015, una raccolta di capitali in IPO pari a di 1 miliardo di euro (equity) e una capitalizzazione di mercato pari a 3,3 miliardi di euro (41 milioni di euro in media). Il criterio per la selezione del cluster “Industria” si è basato sull’identificazione di modelli di business focalizzati sull’attività manifatturiera e sui servizi industriali che generano effetti diretti sull’economia reale.

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Le aziende industriali sono in aumento

L’incidenza delle società industriali su AIM si è incrementata dalla fine del 2014 e negli ultimi 2 anni si è affermata maggiormente la capacità di AIM Italia di rappresentare l’economia reale italiana anche attraverso le nuove IPO. In particolare, nel 2016 sono approdate sul mercato 4 aziende industriali: FOPE (storica azienda orafa di Vicenza specializzata nella produzione di gioielleria di alta gamma), S.M.R.E., (società umbra specializzata nella produzione e nello sviluppo di Kit di elettrificazione nei settori Automation e Green Mobility), SITI B&T Group (multinazionale emiliana che sviluppa impianti e tecnologie innovative green per la produzione di ceramiche), Energica Motor Company (società emiliana attiva nella produzione e vendita di moto elettriche) per una con una raccolta di capitali totale pari a 38,8 milioni di euro (9,7 milioni di euro in media).

Complessivamente su AIM Italia nel 2016 si sono quotate 12 società (22 nel 2015), attraverso 11 IPO e 1 business combination, la raccolta di capitali in equity è stata pari a Euro 208 milioni (Euro 278 milioni nel 2015); il dato mediano di raccolta è stato pari a Euro 5,3 milioni, mentre il flottante da IPO si è attestato in media al 24%.

L’incidenza delle società industriali su AIM si è incrementata dalla fine del 2014 e negli ultimi 2 anni si è affermata maggiormente la capacità di AIM Italia di rappresentare l’economia reale italiana anche attraverso le nuove IPO.

In termini di nuove quotazioni il mercato AIM Italia presenta storicamente maggiore dinamicità rispetto all’MTA, anche in relazione al settore industriale, rispetto a una sola quotazione sul listino principale nel 2016 (Technogym, attiva nella produzione e vendita di attrezzature sportive) e uno spin-off (Ferrari).

Lo stimolo del passaggio a Industry 4.0

Tra gli elementi che rendono maggiormente interessante il settore Industria nei confronti degli investitori istituzionali vi è il passaggio all’industria 4.0, che porterà verso una produzione automatizzata, interconnessa e integrata con le tecnologie digitali. Si creeranno business opportunity interessanti: le società industriali si perfezioneranno con le infrastrutture di connettività, come nel caso della manifattura in chiave additiva, della robotica e della stampa 3D.

L’industria tra i settori con le maggiori potenzialità di crescita

«Secondo le analisi dell’Osservatorio IR Top su AIM Italia – commenta Anna Lambiase, fondatore e Amministratore Delegato IR Top, società specializzata nelle Investor Relations per le Small&Mid Cap e Advisory per l’IPO su AIM – l’industria si classifica fra i settori con le maggiori potenzialità di crescita sul mercato delle PMI quotate, anche grazie agli investimenti in innovazione e R&D, una maggiore propensione verso la crescita all’estero e all’elevata specializzazione in nicchie di mercato. Nel I semestre 2016 le società AIM industriali si caratterizzano per buoni fondamentali, con ricavi in crescita (+5%) e un livello di marginalità pari al 9%. Nel 2015, la crescita delle AIM Industriali, pari al +7% in termini di ricavi, ha sovraperformato l’incremento del PIL nazionale (+0,8%), dimostrando l’importanza della quotazione per le aziende che hanno scelto Aim Italia per lo sviluppo dei propri progetti strategici.

Tra gli elementi che rendono maggiormente interessante il settore Industria nei confronti degli investitori istituzionali vi è il passaggio all’industria 4.0, che porterà verso una produzione automatizzata, interconnessa e integrata con le tecnologie digitali.

Per patrimonializzare le PMI industriali, riequilibrando la struttura finanziaria dalle fonti di debito verso l’equity, è necessario incrementare la cultura della quotazione in Borsa nei confronti degli imprenditori come fonte di valore per la crescita. AIM Italia si configura come lo strumento di finanza alternativa per la quotazione: permette alle imprese di accedere in maniera semplificata ai mercati azionari, consentendo di reperire capitali per finanziare i progetti di sviluppo, con un impatto positivo sulla visibilità internazionale, sulla crescita e sulla competitività aziendale».

Per le AIM industriali crescita superiore al PIL

Dall’analisi sui risultati economico finanziari emerge un trend positivo: nel 2015, la crescita delle AIM Industriali in termini di ricavi ha sovraperformato la crescita del PIL nazionale (+0,8%). In particolare, i ricavi medi 2015 si sono attestati a 80 milioni di euro, segnando una variazione del +6,6% in media rispetto al 2014, tendenza positiva confermata anche nel 1 semestre del 2016, con ricavi pari in media a 38 milioni di euro, in crescita del +5,0% rispetto al semestre precedente.

Anche in termini di EBITDA, pari in media a 8,4 milioni nel 2015, le società manifatturiere hanno mostrato una crescita del +7,0%, con EBITDA margin medio pari al 11,7%, sostanzialmente in linea con il primo semestre 2016, che ha registrato un dato medio pari al 9,3%. L’Utile netto nel 2015 è cresciuto del 29,6% rispetto all’anno precedente, con un valore medio pari a 2,6 milioni di euro. Le 11 aziende impiegano circa 6500 dipendenti, con una crescita media degli occupati pari al 12% nel I semestre 2016. A fine 2015 i dipendenti erano 6036, con un incremento medio dell’84% rispetto al 2014.

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La capitalizzazione media delle società AIM industriali si attesta a 68 milioni di euro ed è superiore alla media del mercato delle PMI quotate (41 milioni di euro). L’andamento positivo in termini di fondamentali viene riflesso anche nella performance dei titoli in borsa. Negli ultimi 9 mesi la performance media dell’indice FTSE AIM Italia è stata positiva e pari al +2,7%, mostrando un trend di miglioramento da inizio 2017. Le società AIM industriali hanno sovraperformato l’indice a nove mesi, registrando una crescita del prezzo azionario pari al +12,5%.

Dall’analisi sui risultati economico finanziari emerge un trend positivo: nel 2015, la crescita delle AIM Industriali in termini di ricavi ha sovraperformato la crescita del PIL nazionale (+0,8%).

A sei mesi hanno registrato una performance media positiva pari al +18%, valore superiore all’indice FTSE AIM Italia (+9,5%). A tre mesi il settore industria su AIM segna il valore più elevato, pari al +30,6%, distaccandosi dall’indice che regista una performance del +10,4%. Anche la performance YTD, pari in media al 22% da inizio anno, sovraperforma il FTSE AIM Italia, che registra una crescita pari al +5,9%.

Propensione alla crescita sui mercati esteri

Le aziende AIM del settore industria si caratterizzano per una forte propensione alla crescita sui mercati esteri, attraverso la costituzione di JV o partnership con operatori locali nei mercati considerati strategici. Hanno, inoltre, rafforzato significativamente la presenza a livello internazionale e in media, nel 1 semestre 2016, hanno realizzato all’estero quote di fatturato pari al 70%. Nel 36% dei casi la percentuale di fatturato estero è superiore all’80%, ad esempio sale all’82% per Modelleria Brambilla, azienda emiliana che produce componentistica di precisione per il settore automotive attraverso tecnologie a processo inorganico nel settore delle fonderie.

Alto tasso d’innovazione

Le società AIM industriali si caratterizzano per la leadership in nicchie di mercato diversificate e per l’elevato tasso di innovazione, grazie al ruolo strategico svolto dall’attività di ricerca e sviluppo, in particolare rivolta ai brevetti industriali.

In particolare, Clabo, azienda marchigiana specializzata nella produzione e commercializzazione di vetrine espositive professionali per gelaterie, pasticcerie, bar, caffetterie e hotel, ha registrato oltre 20 brevetti sulla tecnologia della conservazione e della catena del freddo.

Giorgio Fedon e Figli, con l’attività continua R&D ha sviluppato nuovi progetti sia nel settore ottico che nella pelletteria; in particolare il brevetto Fedon per i trolley ‘Marco Polo’, un sistema per i frequent flyer.

Anche FOPE ha brevettato un sistema di minuscole molle in oro nascoste tra le maglie per gioielli flessibili (lusso).

Le PMI innovative nel panel industriale

Nel panel industriale compaiono 2 PMI innovative (FOPE ed Energica Motor Company) e ad oggi le PMI Innovative su AIM Italia sono 6. Tra i parametri principali che le PMI innovative devono rispettare vi sono: la sede principale in Italia o in uno dei Paesi UE, meno di 250 fra dipendenti e collaboratori, un fatturato inferiore a 50 milioni di Euro e almeno 2 dei seguenti requisiti: spese in ricerca e sviluppo maggiori o uguali al 3% al maggior valore tra costo e totale della produzione, almeno 1/3 dei dipendenti con laurea magistrale oppure 1/5 di dottorati, dottorandi o laureati con almeno 3 anni di ricerca certificata, almeno un brevetto o privativa industriale.

Le società AIM industriali si caratterizzano per la leadership in nicchie di mercato diversificate e per l’elevato tasso di innovazione, grazie al ruolo strategico svolto dall’attività di ricerca e sviluppo, in particolare rivolta ai brevetti industriali.

Agevolazioni fiscali per l’investimento

La Legge di Stabilità ha introdotto agevolazioni fiscali del 30% per l’investimento in PMI Innovative, sia in relazione ai soggetti passivi IRPEF, per i quali consiste in una detrazione dall’imposta lorda, che ai soggetti passivi IRES, che risulta in una deduzione dal proprio reddito complessivo.

Questa misura rende più interessanti le PMI innovative quotate su AIM Italia nei confronti di Investitori Professionali e Retail che vogliano investire partecipando in fase di IPO o in aumenti di capitale. I titoli AIM Italia, infatti, possono essere inseriti all’interno dei propri portafogli PIR e, qualora, siano PMI Innovative, il beneficio dell’agevolazione fiscale si somma alla detassazione dei rendimenti prevista dal PIR al termine del periodo dei 5 anni. In merito alle agevolazioni fiscali si è in attesa del Decreto Ministeriale attuativo, che dovrebbe rendere l’incentivo fruibile anche retroattivamente per gli investimenti compiuti dopo il varo della norma primaria.



Cover 50

E’ una società italiana che opera con il brand PT – Pantaloni Torino nel settore dell’abbigliamento, segmento dei pantaloni “alto di gamma” commercializzati con i marchi PT01, PT05, PT01 Woman Pants e PT Bermuda. Cover 50 commercializza i propri prodotti in circa 40 Paesi, tra cui Italia, Giappone, Benelux, Germania, USA, Francia, Austria, Spagna, Portogallo, Turchia, Russia, Svizzera, Emirati Arabi Uniti, Corea del Sud, Cina e Australia. Cover 50 si avvale di showroom a Milano, New York, Tokyo e Monaco di Baviera.

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15 di 37 - 01/4/2017 17:54
micio79 N° messaggi: 3925 - Iscritto da: 05/10/2014
gran bel culo
16 di 37 - 05/4/2017 19:58
GIOLA N° messaggi: 29895 - Iscritto da: 03/9/2014
Cover 50: dati preliminari 2016


COVER 50 S.p.A. comunica i principali dati economico-finanziari preliminari non consolidati relativi all'andamento della gestione della Società al 31 dicembre 2016. I risultati della Società saranno approvati dal Consiglio di Amministrazione che si terrà in data 13 aprile 2017.

• Ricavi pari a circa 25,3 milioni di Euro (+2,2% vs 2015)

• EBITDA pari a circa 6,5 milioni di Euro (+3,8% vs 2015; EBITDA Margin pari a circa il 26%)

• Utile Netto pari a circa 4,0 milioni di Euro (-1,8% vs 2015; Profit Margin pari a circa il 16%)

• Posizione Finanziaria Netta positiva pari a circa 11,7 milioni di Euro (11,2 milioni di Euro nel 2015)

• Ricavi della controllata americana PT Corp pari a circa 0,9 milioni di Dollari (primo anno di attività)

• Intenzione di confermare un dividendo pari a Euro 0,5 p.a. (yield pari a circa il 5,7%)

• Partecipazione all'AIM Investor Day 2017

3mmti
17 di 37 - 09/4/2017 13:14
micio79 N° messaggi: 3925 - Iscritto da: 05/10/2014
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3pgbt
18 di 37 - 15/4/2017 13:15
GIOLA N° messaggi: 29895 - Iscritto da: 03/9/2014
Dividendo di 0,5 euro agli azionisti di Cover 50

Cover 50 ha chiuso il suo primo bilancio consolidato con 25,2 milioni di euro di ricavi, 5,6 milioni di ebitda (con una marginalità del 22,4% sui ricavi), 4,6 di ebit e un utile netto di 3,1 milioni. I ricavi sui mercati esteri costituiscono circa il 57% dei ricavi: Giappone, Benelux e Germania rappresentano i mercati di maggiore dimensione. Il bilancio di esercizio della capogruppo ha registrato invece un utile netto di 4 milioni.

La posizione finanziaria netta consolidata è positiva per 11,9 milioni di euro. All'Assemblea del prossimo 18 maggio il CdA proporrà la distribuzione di un dividendo di 0,5 euro, con un payout del 71% circa. "Il 2017 sarà infatti il primo anno in cui Cover 50 gestirà direttamente la presentazione di due collezioni (primavera-estate e autunno-inverno) sul mercato americano. Inoltre è previsto il debutto di nuovi progetti con il lancio sul mercato di nuovi prodotti e marchi" spiega la società.

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19 di 37 - 18/4/2017 16:18
GIOLA N° messaggi: 29895 - Iscritto da: 03/9/2014
Cover50, i conti del 2016

Cover50 ha chiuso il 2016 con ricavi pari a 25,2 milioni di euro e un utile netto di 3,1 milioni di euro. A fine 2016 la posizione finanziaria netta era positiva per 11,7 milioni di euro, dagli 11,1 milioni di fine 2015.

Il consiglio di amministrazione proporrà all’assemblea la distribuzione di un dividendo pari a 0,5 euro per azione. La data di stacco prevista sarà il 29 maggio 2017, con data di pagamento a partire dal 31 maggio 2017.


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20 di 37 - 21/6/2017 15:12
GIOLA N° messaggi: 29895 - Iscritto da: 03/9/2014
Cover 50, i risultati del primo trimestre

Nel primo trimestre Cover 50 ha realizzato 10,6 milioni di ricavi, l'1,4% in meno di un anno fa a causa dello "slittamento delle consegne", spiega la società, che spiega come nei primi cinque mesi del 2017 il fatturato sia in crescita del 3% a 11,5 milioni. L'estero vale il 50% dei ricavi consolidati. L'ebitda si è contratto del 7,9% a 3,2 milioni di euro, con un margine del 30% sui ricavi. La posizione finanziaria netta, è positiva per 12,8 milioni. A Pitti Immagine Uomo Cover 50 ha presentato il pantalone Kinetic Ultimate Trousers in collaborazione con il designer Fabrizio Giugiaro: la commercializzazione è prevista a partire dalla stagione primavera estate 2018.

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