Che Fine Ha Fatto Il Cinese?

- 09/1/2017 12:20
bengio63 N° messaggi: 344 - Iscritto da: 09/9/2008

sono spariti tutti i suoi post, ma cosa è successo?



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274 Commenti
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1 di 274 - 10/1/2017 12:10
bengio63 N° messaggi: 344 - Iscritto da: 09/9/2008
rampani credo sia stato bannato dal Forum, non è più presente e sono stati cancellati tutti i suoi commenti,se qualcuno sa parli..
2 di 274 - 10/1/2017 12:15
settembre N° messaggi: 1578 - Iscritto da: 11/7/2009
ma va, l 'ho visto in giro con harley-devidson per agrate in inpennata
3 di 274 - 10/1/2017 12:34
dibbo1 N° messaggi: 2827 - Iscritto da: 08/10/2013
Sarebbe una brutta perdita!!!!
4 di 274 - 10/1/2017 12:37
endade N° messaggi: 2229 - Iscritto da: 30/1/2013
Finalmente una buona notizia
5 di 274 - 10/1/2017 12:42
leo115 N° messaggi: 2539 - Iscritto da: 23/10/2014
L'unica è provare a scrivere all'ufficio ADVFN-abuso e chiedere spiegazioni... Ma io mi chiedo come casso si fa a bannare/cancellare l'unico utente che ci capiva qualcosa qua dentro
6 di 274 - 10/1/2017 12:52
bengio63 N° messaggi: 344 - Iscritto da: 09/9/2008
personalmente devo a rampani dei notevoli gain e mi spiace davvero che sia stato bannato, quello che mi piacerebbe capire è il motivo per il quale è stato allontanato. immagino sia per le immagini esplicite che spesso ha postato, che anche se fuori tema comunque non erano mai tanto volgari da giustificarne la censura.
spero sinceramente venga riammesso, per me resta uno dei pochi che oltre ad aver dimostrato competenza e ad aver dispensato ottimi suggerimenti metteva un pochino di brio ad un ambiente già di suo molto misurato.
7 di 274 - 10/1/2017 21:45
dibbo1 N° messaggi: 2827 - Iscritto da: 08/10/2013
Nessuno sa nulla ?
8 di 274 - 10/1/2017 23:29
MASSI65 N° messaggi: 4191 - Iscritto da: 07/8/2009
Si sarà trasferito in un forum dedicato alle illustrazioni e vignette.joyjoy
9 di 274 - 14/1/2017 12:41
dibbo1 N° messaggi: 2827 - Iscritto da: 08/10/2013
Novità ?
10 di 274 - 14/1/2017 12:51
Mawerickmary N° messaggi: 1239 - Iscritto da: 28/11/2012
Cinese ritornaaaa... La Brianza è in fiore...🤔wink
11 di 274 - 14/1/2017 13:01
leo115 N° messaggi: 2539 - Iscritto da: 23/10/2014
Chiedo gentilmente spiegazioni all'ufficio "ADVFN-abuso" riguardo alla cancellazione dell'utente Rampani. Grazie
12 di 274 - 14/1/2017 14:02
simosemo1978 N° messaggi: 21861 - Iscritto da: 24/1/2012
Devi mandargli una mail
13 di 274 - 15/1/2017 13:45
GIOLA N° messaggi: 29897 - Iscritto da: 03/9/2014
Nel 1319 morì a Venezia l’ultimo discendente della ricca famiglia dei Rampani; poiché era senza eredi e non aveva fatto testamento, tutti i suoi beni mobili e immobili passarono alla Serenissima, che li gestì come sua proprietà.

Una parte di questi edifici si trovava a San Cassiano, tra il sestiere di Santa Croce e quello di San Polo; nel 1421 il Governo, esasperato dagli sciami di “pubbliche meretrici” che a qualunque ora del giorno e della notte imperversavano in città, decise di trasferirle in blocco proprio nelle case ereditate dal Rampani – e perciò dette Ca’ Rampani – facendone delle “case chiuse”.

Fu così che le nuove residenti vennero chiamate sbrigativamente – anche nei documenti ufficiali – Carampane e perciò il termine divenne sinonimo di prostituta.

Il Governo emanò regole severe riguardanti il loro comportamento quotidiano.

Potevano uscire da casa, ma non allontanarsi dai ristretti confini del sestiere di “lavoro” e alla terza campana della sera dovevano tornare nei loro alloggi, pena 10 frustate.

Non potevano abbordare clienti nei periodi sacri (Natale, Quaresima, Pasqua), pena frustate 15; non potevano frequentare le osterie; in centro città potevano recarsi solo di sabato, indossando però un vistoso fazzoletto giallo al collo come segno di riconoscimento e la domenica, giorno del Signore, dovevano barricarsi nelle case gestite dalla “matrona”, che amministrava la contabilità e pagava regolamente le tasse.

Il loro quartiere oggi verrebbe definito a luci rosse. Per attirare la clientela, stavano affacciate per ore alle finestre delle loro abitazioni mostrando il petto completamente nudo; infatti il ponte che unisce Santa Croce a San Polo si chiama Ponte delle Tette, visto il “paesaggio” che si offriva ai passanti (e Rio delle Tette si chiama il relativo canale).

In realtà pare che la morigerata Serenissima incoraggiasse l’esibizionismo delle Carampane per combattere l’omosessualità assai diffusa a Venezia tra il XV e il XVI sec., diventando un prolema di stato: i tribunali dell’epoca lavoravano indefessamente per punire le violenze nate da “atti contro natura”, decapitando e bruciando i malcapitati colpevoli.

“Carampana” oggi significa solo (cfr De Mauro Paravia) “donna vecchia e allampanata”, caratteristica fisica quest’ultima che risale proprio a quel periodo.

Infatti allora le prostitute, oltre ad esibire capelli di quell’improbabile colore detto “rosso veneziano”, indossavano pure i calcagnini (o chopine), caratteristici zoccoli con la zeppa alta quasi 50 cm, che le rendeva mezzo metro più alte delle altre donne .

E nel Settecento, secolo particolarmente disinibito dal punto di vista morale, grazie a nuove leggi che volevano incrementare il turismo nella città, le prostitute giovani e belle poterono tornare indisturbate ad esercitare nel cuore di Venezia mentre a Ca’ Rampani rimasero solo le più anziane, che lì vivevano relegate come in ospizio continuando – se potevano – il loro antico mestiere a modicissimi prezzi imposti dal Governo, però con l’assoluta proibizione di mettere il naso per strada perché sgradevoli alla vista.

© Mitì Vigliero

P.S: il cinese è una lingua di difficile comprensione...ma per chi ha la fortuna di capirla dà, in questo caso sarebbe meglio dire HA DATO, tante soddisfazioni.



prostituzione-venezia-ottocento0.jpg
14 di 274 - 15/1/2017 19:30
Mawerickmary N° messaggi: 1239 - Iscritto da: 28/11/2012
Quotando: giola - Post #13 - 15/Jan/2017 12:45Nel 1319 morì a Venezia l’ultimo discendente della ricca famiglia dei Rampani; poiché era senza eredi e non aveva fatto testamento, tutti i suoi beni mobili e immobili passarono alla Serenissima, che li gestì come sua proprietà. Una parte di questi edifici si trovava a San Cassiano, tra il sestiere di Santa Croce e quello di San Polo; nel 1421 il Governo, esasperato dagli sciami di “pubbliche meretrici” che a qualunque ora del giorno e della notte imperversavano in città, decise di trasferirle in blocco proprio nelle case ereditate dal Rampani – e perciò dette Ca’ Rampani – facendone delle “case chiuse”. Fu così che le nuove residenti vennero chiamate sbrigativamente – anche nei documenti ufficiali – Carampane e perciò il termine divenne sinonimo di prostituta. Il Governo emanò regole severe riguardanti il loro comportamento quotidiano. Potevano uscire da casa, ma non allontanarsi dai ristretti confini del sestiere di “lavoro” e alla terza campana della sera dovevano tornare nei loro alloggi, pena 10 frustate. Non potevano abbordare clienti nei periodi sacri (Natale, Quaresima, Pasqua), pena frustate 15; non potevano frequentare le osterie; in centro città potevano recarsi solo di sabato, indossando però un vistoso fazzoletto giallo al collo come segno di riconoscimento e la domenica, giorno del Signore, dovevano barricarsi nelle case gestite dalla “matrona”, che amministrava la contabilità e pagava regolamente le tasse. Il loro quartiere oggi verrebbe definito a luci rosse. Per attirare la clientela, stavano affacciate per ore alle finestre delle loro abitazioni mostrando il petto completamente nudo; infatti il ponte che unisce Santa Croce a San Polo si chiama Ponte delle Tette, visto il “paesaggio” che si offriva ai passanti (e Rio delle Tette si chiama il relativo canale). In realtà pare che la morigerata Serenissima incoraggiasse l’esibizionismo delle Carampane per combattere l’omosessualità assai diffusa a Venezia tra il XV e il XVI sec., diventando un prolema di stato: i tribunali dell’epoca lavoravano indefessamente per punire le violenze nate da “atti contro natura”, decapitando e bruciando i malcapitati colpevoli. “Carampana” oggi significa solo (cfr De Mauro Paravia) “donna vecchia e allampanata”, caratteristica fisica quest’ultima che risale proprio a quel periodo. Infatti allora le prostitute, oltre ad esibire capelli di quell’improbabile colore detto “rosso veneziano”, indossavano pure i calcagnini (o chopine), caratteristici zoccoli con la zeppa alta quasi 50 cm, che le rendeva mezzo metro più alte delle altre donne . E nel Settecento, secolo particolarmente disinibito dal punto di vista morale, grazie a nuove leggi che volevano incrementare il turismo nella città, le prostitute giovani e belle poterono tornare indisturbate ad esercitare nel cuore di Venezia mentre a Ca’ Rampani rimasero solo le più anziane, che lì vivevano relegate come in ospizio continuando – se potevano – il loro antico mestiere a modicissimi prezzi imposti dal Governo, però con l’assoluta proibizione di mettere il naso per strada perché sgradevoli alla vista. © Mitì Vigliero P.S: il cinese è una lingua di difficile comprensione...ma per chi ha la fortuna di capirla dà, in questo caso sarebbe meglio dire HA DATO, tante soddisfazioni. prostituzione-venezia-ottocento0.jpg

joyjoy
15 di 274 - 15/1/2017 20:49
RAFFFFFFFFFFFFFFF N° messaggi: 1217 - Iscritto da: 10/2/2016
più che altro piacerebbe conoscere il carnefice invece di queste mink..iate poco sopra...
16 di 274 - 15/1/2017 21:09
RAFFFFFFFFFFFFFFF N° messaggi: 1217 - Iscritto da: 10/2/2016
...più facile che si butti pentito matteo massina denaro...
17 di 274 - 15/1/2017 22:18
Joau7 N° messaggi: 518 - Iscritto da: 11/8/2013
Quotando: giola - Post #13 - 15/Jan/2017 12:45Nel 1319 morì a Venezia l’ultimo discendente della ricca famiglia dei Rampani; poiché era senza eredi e non aveva fatto testamento, tutti i suoi beni mobili e immobili passarono alla Serenissima, che li gestì come sua proprietà. Una parte di questi edifici si trovava a San Cassiano, tra il sestiere di Santa Croce e quello di San Polo; nel 1421 il Governo, esasperato dagli sciami di “pubbliche meretrici” che a qualunque ora del giorno e della notte imperversavano in città, decise di trasferirle in blocco proprio nelle case ereditate dal Rampani – e perciò dette Ca’ Rampani – facendone delle “case chiuse”. Fu così che le nuove residenti vennero chiamate sbrigativamente – anche nei documenti ufficiali – Carampane e perciò il termine divenne sinonimo di prostituta. Il Governo emanò regole severe riguardanti il loro comportamento quotidiano. Potevano uscire da casa, ma non allontanarsi dai ristretti confini del sestiere di “lavoro” e alla terza campana della sera dovevano tornare nei loro alloggi, pena 10 frustate. Non potevano abbordare clienti nei periodi sacri (Natale, Quaresima, Pasqua), pena frustate 15; non potevano frequentare le osterie; in centro città potevano recarsi solo di sabato, indossando però un vistoso fazzoletto giallo al collo come segno di riconoscimento e la domenica, giorno del Signore, dovevano barricarsi nelle case gestite dalla “matrona”, che amministrava la contabilità e pagava regolamente le tasse. Il loro quartiere oggi verrebbe definito a luci rosse. Per attirare la clientela, stavano affacciate per ore alle finestre delle loro abitazioni mostrando il petto completamente nudo; infatti il ponte che unisce Santa Croce a San Polo si chiama Ponte delle Tette, visto il “paesaggio” che si offriva ai passanti (e Rio delle Tette si chiama il relativo canale). In realtà pare che la morigerata Serenissima incoraggiasse l’esibizionismo delle Carampane per combattere l’omosessualità assai diffusa a Venezia tra il XV e il XVI sec., diventando un prolema di stato: i tribunali dell’epoca lavoravano indefessamente per punire le violenze nate da “atti contro natura”, decapitando e bruciando i malcapitati colpevoli. “Carampana” oggi significa solo (cfr De Mauro Paravia) “donna vecchia e allampanata”, caratteristica fisica quest’ultima che risale proprio a quel periodo. Infatti allora le prostitute, oltre ad esibire capelli di quell’improbabile colore detto “rosso veneziano”, indossavano pure i calcagnini (o chopine), caratteristici zoccoli con la zeppa alta quasi 50 cm, che le rendeva mezzo metro più alte delle altre donne . E nel Settecento, secolo particolarmente disinibito dal punto di vista morale, grazie a nuove leggi che volevano incrementare il turismo nella città, le prostitute giovani e belle poterono tornare indisturbate ad esercitare nel cuore di Venezia mentre a Ca’ Rampani rimasero solo le più anziane, che lì vivevano relegate come in ospizio continuando – se potevano – il loro antico mestiere a modicissimi prezzi imposti dal Governo, però con l’assoluta proibizione di mettere il naso per strada perché sgradevoli alla vista. © Mitì Vigliero P.S: il cinese è una lingua di difficile comprensione...ma per chi ha la fortuna di capirla dà, in questo caso sarebbe meglio dire HA DATO, tante soddisfazioni. prostituzione-venezia-ottocento0.jpg

Grande Rampa.joyjoyjoy
18 di 274 - 17/1/2017 10:57
leo115 N° messaggi: 2539 - Iscritto da: 23/10/2014
Cinese ci manchi!
19 di 274 - 17/1/2017 11:23
dibbo1 N° messaggi: 2827 - Iscritto da: 08/10/2013
QUOTO ALLA GLANDE!
20 di 274 - 17/1/2017 12:50
cascella1 N° messaggi: 3382 - Iscritto da: 17/3/2011
Quotando: dibbo1 - Post #19 - 17/Gen/2017 10:23QUOTO ALLA GLANDE!


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