Banca Mps (BMPS)

- Modificato il 25/10/2017 14:25
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
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243 di 726 - 20/11/2017 11:36
ngmstar N° messaggi: 5144 - Iscritto da: 23/1/2014
Ce ne vogliono tanti tanti dei +8% ma tanti eh
244 di 726 - 20/11/2017 11:37
ilcapitano N° messaggi: 33970 - Iscritto da: 04/5/2010
Quotando: ngmstar - Post #243 - 20/Nov/2017 10:36Ce ne vogliono tanti tanti dei +8% ma tanti eh



ben venganohohohohohohohohoho!
246 di 726 - 20/11/2017 13:08
zilart2 N° messaggi: 9069 - Iscritto da: 01/4/2012
Azioni legali contro MPS e terzi? Fumo negli occhi, gli unici che ci guadagneranno saranno gli avvocati information_desk_person‍♂️
248 di 726 - 21/11/2017 10:14
maxi6 N° messaggi: 574 - Iscritto da: 13/3/2009
Quotando: silviettina - Post #247 - 21/Nov/2017 07:21NEWS 21/11/2017 07:40 Mps, troppe richieste di conversione, si va al riparto La banca ha reso noto i risultati preliminari sull'Lme, la conversione delle nuove azioni in bond senior riservata ai possessori retail di vecchie obbligazioni subordinate del Monte. La quota massima disponibile di 1.536.000.000 euro è stata già superata. Ieri il titolo è tornato sopra 4,10 euro di Elena Dal Maso Mps ha reso noto oggi che l’operazione di Lme, riguardante lo scambio di nuove azioni della banca in bond senior riservata ai possessori retail di vecchie obbligazioni subordinate, al termine del periodo di adesione (31 ottobre – 20 novembre ) ha registrato troppe adesioni rispetto a quanto stimato. Sono state infatte portate in adesione all’offerta di concambio 198.414.484 azioni Bmps UT2 pari all’83,475502% del totale. Il coefficiente provvisorio dello scambio è quindi salito al 92,3264%. La banca senese ha infatti calcolato che, in base a questi dati (non definitivi), il valore nominale di obbligazioni senior da emettere è pari a 1.663.662.811 milioni di euro, superiore tuttavia al valore massimo complessivo di titoli che lo Stato, socio di maggioranza della banca, può emettere secondo gli accordi con la Banca centrale europee, ovvero 1.536.000.000 euro. Di conseguenza le azioni Bmps UT2 portate in adesione saranno ripartite, spiega la nota del Monte, secondo il metodo pro-rata "per mezzo del quale l’offerente, per conto del Mef, acquisterà da tutti gli aderenti la stessa proporzione" di titoli su cui si è fatta domanda di conversione. Il coefficiente di riparto calcolato secondo i dati ad oggi disponibili è pari al 92,3264% e questa è la quota che il ministero dell’Economia convertirà, il resto, ovvero le nuove azioni Mps , saranno restituite ai possessori. Non appena possibile la banca pubblicherà i risultati definitivi sull’operazione e sul coefficiente finale di riparto, che a questo punto potrebbe essere più basso. La data ultima per le comunicazioni è stata fissata per giovedì 23 novembre alle ore 7:59. La data di scambio dell’offerta è il giorno dopo, venerdì 24 novembre. Intanto ieri il titolo Mps , che ha sofferto molto in borsa con tutto il settore bancario a causa degli aumenti di capitale di Carige e Creval , ha registrato un rimbalzo del 15,64% a 4,11 euro per azione tornando sopra quota 4,10 con la quale aveva aperto a fine ottobre al momento di rientrare a Piazza Affari dopo dieci mesi di sospensione dalle contrattazioni. Il tasso di conversione delle nuove azioni ordinarie Mps è stato però a ottobre di 8,65 euro per azione. Le azioni Mps riservate al Tesoro per la ricapitalizzazione della banca sono invece state emesse a 6,49 euro (il 25% in meno). C'è ancora diversa strada da fare a Piazza Affari per recuperare la differenza. https://www.milanofinanza.it/amp/news/mps-troppe-richieste-di-conversione-si-va-al-riparto-201711210744399709

Ciao ho etto....quindi come sospettavo tornerò azionista di questa patumiera ance se sono dati parziali pensavo peggio recuperato circa il 92, qualcosa del capitale per ora....il restante lo vendero intorno ai 6 circa..
249 di 726 - 21/11/2017 11:03
maxi6 N° messaggi: 574 - Iscritto da: 13/3/2009
COMUNQUE. IO CHIUDERÒ IL CV ONTO IN MPS.......SPERO CHE TANTI FACCIANO LA STESSA COSA.....
250 di 726 - 21/11/2017 11:10
24ANDRE N° messaggi: 2922 - Iscritto da: 25/11/2010
Quotando: maxi6 - Post #249 - 21/Nov/2017 10:03COMUNQUE. IO CHIUDERÒ IL CV ONTO IN MPS.......SPERO CHE TANTI FACCIANO LA STESSA COSA.....

Anche stamattina hanno pescato bene -1🏼
251 di 726 - 21/11/2017 11:54
maxi6 N° messaggi: 574 - Iscritto da: 13/3/2009
Quotando: 24andre - Post #250 - 21/Nov/2017 10:10
Quotando: maxi6 - Post #249 - 21/Nov/2017 10:03COMUNQUE. IO CHIUDERÒ IL CV ONTO IN MPS.......SPERO CHE TANTI FACCIANO LA STESSA COSA.....

Anche stamattina hanno pescato bene -1🏼

E si.......spero solo che chi sta alla finestra rimanga perché non è più cosa.........io come posso vendo le azioni che mi rimangono e buona notte...e comunque spero che l'essere umano sia intelligente e riesce apprendere anche dagli errori altrui.....poi si può sempre sbagliare
253 di 726 - 21/11/2017 15:16
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Mps, troppe richieste di conversione, è riparto. Il titolo ritraccia.

La quota massima disponibile per l'Lme, la conversione azioni-bond, pari a 1.536.000.000 euro, è stata già superata. Il titolo sale bene, poi ritraccia. Apponi (Consob): "gli ex vertici di Mps hanno messo in atto attività dolose, hanno fatto di tutto per occultare le operazioni che avevano realizzato"

di Elena Dal Maso

"Le attività di vigilanza su Mps sono state caratterizzate da un forte grado di collaborazione tra tutti gli attori istituzionali interessati. In particolare la Consob ha collaborato strettamente con le procure di Siena e Milano, la Banca d'Italia, la Guardia di Finanza", ha detto questa mattina Angelo Apponi, direttore generale della Consob, nel corso di un'audizione davanti alla commissione di inchiesta sulle banche. Nei giorni scorsi la banca ha confermato la causa in Lussemburgo sul bond Fresh aggiornando il totale dei contenzioni, ora a 4,4 miliardi di euro, di cui 272 milioni per le presunte false informazioni sul derivato Alexandria in occasione degli aumenti di capitale del 2008 e del 2015.

Apponi è tornato sulla vicenda dell'acquisizione di Antonveneta da parte di Mps , specificando che la Consob aveva messo in "evidenza tutti i fattori di rischio dell'operazione". E aggiungendo che "il 23 aprile 2008 la Consob ha approvato il prospetto informativo relativo all'aumento di capitale in opzione ai soci per 5 miliardi di euro e il 9 aprile 2008 ha approvato il prospetto relativo all'emissione di obbligazioni subordinate per un importo massimo di 2 miliardi. Il Prospetto informativo relativo all'aumento di capitale riportava, con l'evidenza richiesta dalla normativa europea, tutti i fattori di rischio dell'operazione, nonché le informazioni sulla situazione economica e patrimoniale trasmesse dalla Banca d'Italia il 9 aprile 2008".

In particolare, ha spiegato Apponi alla commissione, "la sezione relativa ai fattori di rischio, metteva in evidenza il costo dell'acquisizione Antonveneta, stimato all'epoca in 10,1 miliardi; l'indebitamento infra-gruppo di Antonveneta nei confronti della controllante Abn Amro Bank pari a 7,9 miliardi; l'avviamento pagato 7,1 miliardi, da sommare al valore contabile di 2,9 miliardi delle attività al netto delle passività dell'entità oggetto di acquisizione". E ha concluso: "Anche il Prospetto relativo alle obbligazioni subordinate dava ampia e piena evidenza a tutti i fattori di rischio dell'operazione".

Per Apponi gli ex vertici di Mps "hanno messo in atto un insieme di attività dolose, hanno fatto di tutto per occultare le operazioni che avevano realizzato". E ha aggiunto: "piacerebbe a tutti impedire operazioni fraudolente" ma quando ci si trova di fronte a un intero sistema "dire che si riesca a catturare la vicenda prima e' davvero complesso". Apponi ha quindi messo in evidenza come "non c'è nessuna possibilità di catturare le frodi prima che si verifichino, si può cercare di catturarle il prima possibile".

E la questione dei vecchi bond junior, i subordinati, di cui Apponi ha parlato davanti alla commissione di inchiesta sulle banche, è tornata viva questa mattina, prima dell'apertura di Piazza Affari. Mps ha infatti reso noto i risultati quasi definitivi delll’operazione di Lme, riguardante lo scambio di nuove azioni della banca post salvataggio da parte dello Stato (e loro volta convertite in origine a partire dai bond subordinati, solo per quanto riguarda la parte in mano al retail e con restrizioni) in bond senior di nuova emissione.

La banca ha infatti scritto che al termine del periodo di scambio (31 ottobre – 20 novembre ) ha registrato troppe adesioni rispetto a quanto stimato. Sono state infatte portate in offerta di concambio 198.414.484 azioni Bmps UT2 pari all’83,475502% del totale. Il coefficiente provvisorio dello scambio è quindi salito al 92,3264%.

La banca senese ha infatti calcolato che, in base a questi dati (non definitivi), il valore nominale di obbligazioni senior da emettere è pari a 1.663.662.811 milioni di euro, superiore tuttavia al valore massimo complessivo di titoli che lo Stato, socio di maggioranza della banca, può emettere secondo gli accordi con la Banca centrale europee, ovvero 1.536.000.000 euro.

Di conseguenza le azioni Bmps UT2 portate in adesione saranno ripartite, spiega la nota del Monte, secondo il metodo pro-rata "per mezzo del quale l’offerente, per conto del Mef, acquisterà da tutti gli aderenti la stessa proporzione" di titoli su cui si è fatta domanda di conversione. Il coefficiente di riparto calcolato secondo i dati ad oggi disponibili è pari al 92,3264% e questa è la quota che il ministero dell’Economia convertirà, il resto, ovvero le nuove azioni Mps , saranno restituite ai possessori.

Non appena possibile la banca pubblicherà i risultati definitivi sull’operazione e sul coefficiente finale di riparto, che a questo punto potrebbe essere più basso. La data ultima per le comunicazioni è stata fissata per giovedì 23 novembre alle ore 7:59. La data di scambio dell’offerta è il giorno dopo, venerdì 24 novembre.

Intanto ieri il titolo Mps , che ha sofferto molto in borsa con tutto il settore bancario a causa degli aumenti di capitale di Carige e Creval , ha registrato un rimbalzo del 15,64% a 4,11 euro per azione tornando sopra quota 4,10 con la quale aveva aperto a fine ottobre al momento di rientrare a Piazza Affari dopo dieci mesi di sospensione dalle contrattazioni. E questa mattina sale ben intonato a Piazza Affari, alle 9:20 torna a 4,28 euro, valore indicativo che la banca aveva indicato nel prospetto di riammissione a fine ottobre. A metà mattinata la flessione, -1,36% a 4,054 euro.

Il tasso di conversione delle nuove azioni ordinarie Mps è stato però a ottobre di 8,65 euro per azione. Le azioni Mps riservate al Tesoro (che ha salvato Mps dal fallimento e ora ha il 52% del capitale, quota che salirà circa al 70% dopo l'Lme) per la ricapitalizzazione della banca sono invece state emesse a 6,49 euro (il 25% in meno). C'è ancora diversa strada da fare a Piazza Affari per recuperare la differenza.

Intanto oggi Mf-Milano Finanza scrive che Axa non intende allenatare l'alleanza con il Monte dei Paschi , che è stata di recente rinnovata fino al 2027, per la presenza importante nel capitale delle Generali . Il gruppo assicurativo francese, ha affermato ieri l'amministratore delegato dell'Italia, Patrick Cohen, non cambierà strategia anche nell'ipotesi, ritenuta probabile, dell'arrivo di alcuni esponenti di Generali nel consiglio di amministrazione della banca di Siena. "Siamo in una partnership che vuole essere al servizio della performance futura di Mps e sappiamo che vogliamo giocare il nostro ruolo", ha dichiarato Cohen.

Il punto è che in conseguenza del burden sharing su Mps la compagnia assicurativa francese si è vista ridurre la partecipazione nella banca a una quota molto ridotta rispetto al precedente 3% attestandosi ora allo 0,038%, mentre Generali è arrivata a possedere il 4,3% di Mps dopo aver accettato l'onerosa conversione delle obbligazioni subordinate drl Monte che aveva in portafoglio. Il Leone ha già fatto peraltro sapere di voler pesare nella governance dell'istituto.

Intanto si inizia a discutere delle prossime nomine a presidente e ad di Mps , visto che oggi il Tesoro dovrebbe presentare le liste per il rinnovo del board. Sempre MF-Milano Finanza scrive che il Mef starebbe cercando di sostituire Alessandro Falciai alla presidenza con l’attuale direttore generale del Tesoro, Vincenzo La Via. Il dirigente, che vanta una lunga esperienza nella Banca Mondiale prima dell'approdo al ministero dell'Economia nel 2012, non sarebbe però disponibile lasciare il posto ed essere sostituito da Fabrizio Pagani, capo della segreteria tecnica del ministro Pier Carlo Padoan. Mentre sul nome di Marco Morelli quale ad pare si proceda ad un conferma della carica. All'assemblea del 18 dicembre il Tesoro dovrebbe prendere 13 posti del nuovo consiglio.
5wfri
https://www.milanofinanza.it
254 di 726 - 22/11/2017 14:30
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Crisi Mps, Banca d'Italia: Antonveneta non decisiva

I dati disponibili non mostrano un contributo decisivo di Banca Antonveneta ai non performing loans di Mps: a fine 2016 erano ripartiti tra quasi 190.000 debitori, distribuiti in tutta Italia. Nella crisi di Mps un ruolo significativo lo ha avuto la Fondazione: voleva dominare senza capitali, ha detto Barbagallo

di Francesca Gerosa

Banca Monte dei Paschi di Siena ha subito gli effetti sia della crisi del debito sovrano sia della profonda recessione che ha colpito il Paese nel 2012-2013. In questo quadro, la banca non è riuscita a superare gli esercizi di stress ai quali è stata sottoposta tra la fine del 2011 e il 2016. "Gli effetti della congiuntura e, in generale, del contesto esterno avverso sul bilancio della banca, di per sé già profondi, sono stati amplificati da quelli dei comportamenti gravi e fraudolenti posti in essere sin dal 2008 dai precedenti esponenti di vertice, che hanno indebolito gravemente l'intermediario e ne hanno messo in discussione la reputazione".

Così Carmelo Barbagallo, capo del Dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria di Banca d'Italia, stamani nell'audizione davanti alla Commissione parlamentare che indaga sulla crisi delle banche degli ultimi anni e che oggi esamina il caso della banca senese. "Tali comportamenti, venuti alla luce progressivamente grazie alle attività di verifica di Banca d'Italia e alle indagini dell'Autorità Giudiziaria, sono oggi al vaglio del giudice penale", ha ricordato Barbagallo, puntando poi il dito sulla Fondazione Mps .

Nella crisi di Mps "un ruolo significativo lo ha avuto l'ex socio di riferimento, la Fondazione, che ha inteso mantenere a lungo, anche quando non ce ne erano più le condizioni, una posizione di dominio o comunque di rilievo, erodendo il proprio patrimonio e indebitandosi. A una tale situazione la banca ha risposto con politiche di sostegno incondizionato del reddito", ha osservato il capo del Dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria di Banca d'Italia.

Tali politiche, ha proseguito, sono risultate di difficile perseguimento dopo l'acquisizione di Banca Antonveneta, per l'onerosità dell'impegno finanziario che ne è conseguito e per il progressivo aggravarsi della crisi economico-finanziaria, prima internazionale poi domestica. "Esse sono state realizzate dapprima attraverso pratiche creditizie e commerciali espansive, rischiose e a condizioni non in grado, in prospettiva, di coprire i costi; in seguito, mediante scelte gestionali che comportavano un minor assorbimento patrimoniale, ma rendevano il bilancio della banca fortemente esposto ai rischi finanziari. Alcune delle perdite che andavano emergendo venivano dissimulate con pratiche irregolari", ha denunciato.

E a proposito dell'acquisto di Antonveneta da parte di Mps non prevedeva più "l'obbligo di comunicazione preventiva" all'organo di Vigilanza che doveva essere fornito prima della riunione del cda chiamato a deliberare l'acquisizione. L'obbligo di comunicazione preventiva era stato in essere, nell'ambito delle disposizioni di vigilanza, fino all'agosto 2006. Il cda di Mps deliberò l'acquisto di Antonveneta l'8 novembre 2007 al prezzo di circa 9 miliardi, di cui 6 miliardi a titolo di avviamento.

Nell'istanza Mps aveva sottolineato la valenza strategica dell'iniziativa, che le avrebbe consentito di migliorare sensibilmente la copertura geografica della rete distributiva, con particolare riferimento al Nord-Est del Paese. "L'operazione", ha sottolineato Barbagallo, "non era assistita da due diligence indipendente, non richiesta dalla normativa di vigilanza (riferimenti sulla normativa applicabile sono contenuti nell'all. n. 2, ndr). Peraltro, a Mps era stato consentito di accedere dal 19 novembre 2007 presso Antonveneta al fine di verificarne la situazione tecnica e organizzativa"

E comunque, nelle operazioni di fusione tra le banche, "le disposizioni di vigilanza non guardano al prezzo" delle acquisizioni, "questo da tutte le parti, compresa la Bce", ha fatto presente Barbagallo, sempre in riferimento all'acquisizione di Antonveneta. In ogni caso i dati disponibili non mostrano un contributo decisivo di Banca Antonveneta ai non performing loans di Mps . I crediti anomali dell'istituto senese a fine 2016 erano ripartiti tra quasi 190.000 debitori, distribuiti lungo tutta Italia e per l'84% riferiti a imprese per lo più medio-piccole.

"I prenditori che hanno ricevuto prestiti singolarmente superiori a 25 milioni sono 107 e rappresentano, per ammontare, il 12,7% del credito deteriorato totale. I dati disponibili non mostrano un contributo decisivo di Banca Antonveneta agli Npl di Mps ", ha rilevato Barbagallo. All'atto dell'acquisizione, i prestiti della ex banca veneta "presentavano una rischiosità più accentuata rispetto a quelli del Monte, ma la loro incidenza su quelli del gruppo era di poco superiore al 20%". A fine 2016 la quota di crediti deteriorati erogati nel Nord-Est era pari al 18% degli Npl del gruppo.

Mentre i crediti deteriorati di Mps erano stati erogati per oltre l'80% prima del 2012, sono cresciuti progressivamente fino al 2014, anno nel quale hanno raggiunto quota 45 miliardi, ammontare che rimane costante fino alla fine del 2016, anno nel quale la banca ha registrato un'incidenza doppia sugli impieghi totali rispetto alla media delle banche italiane. "Alla lunga, è stato però il rischio di credito che ne ha minato più in profondità l'equilibrio economico-patrimoniale".

Tanto che tra il 2008 e il 2011 Banca d'Italia ha condotto dieci ispezioni presso Mps , tre delle quali aventi ad oggetto i rischi di credito e due i rischi finanziari. Nella seconda metà del 2009 la Vigilanza ha poi intensificato i controlli sulla liquidità del sistema bancario italiano, che cominciava a presentare aspetti di criticità; in tale contesto, il vaglio delle condizioni finanziarie del gruppo Mps ha fatto emergere operazioni strutturate su Btp a lungo termine di elevato ammontare che, date le peggiorate condizioni di mercato, hanno determinato un forte assorbimento dei margini di liquidità. Pertanto si dispose una verifica ispettiva mirata alla gestione della liquidità e ai rischi finanziari del gruppo. Gli accertamenti ispettivi, condotti dal maggio all'agosto 2010, si conclusero con un giudizio "parzialmente sfavorevole" (4 in una scala da 1 a 6).

La banca ha poi raggiunto il picco di circa 160 miliardi di crediti nel biennio 2009-2010. "Da allora, anche per effetto dei piani di ristrutturazione imposti dalla Commissione europea nell'ambito degli aiuti di Stato, gli impieghi si sono ridotti progressivamente di circa 30 miliardi", ha aggiunto Barbagallo. Mentre i crediti deteriorati di Mps hanno generato perdite nell'ultimo decennio per circa 26 miliardi.

"Esse sono state compensate solo parzialmente dalle altre componenti di ricavo nette, circa 12 miliardi, pesantemente influenzate dalla crisi di fiducia che ha colpito l'intermediario, incidendo su costo e quantità della provvista", ha notato Barbagallo, sostenendo che ciò ha contribuito a determinare, nel decennio considerato, un valore negativo del risultato di esercizio netto cumulato pari a circa 14 miliardi, "fatto che ha sostanzialmente frustrato i diversi tentativi di ricapitalizzazione".

A fine 2016 Mps non riuscì a reperire sul mercato tutte le risorse necessarie al completamento dell'aumento di capitale a seguito della mancata partecipazione di un anchor investor che avrebbe dovuto svolgere una funzione trainante, ha detto Barbagallo, rivelando che la richiesta della banca di ottenere una proroga per il perfezionamento dell'aumento di capitale, fino al 20 gennaio 2017, non venne accolta dalla Bce "per i timori di un ulteriore deterioramento della posizione patrimoniale e soprattutto di liquidità della banca".

Ma con la ricapitalizzazione precauzionale sono poi stati realizzati i presupposti per una decisiva "pulizia" di bilancio di Mps , attraverso la cessione del portafoglio di sofferenze. Dunque, Banca d'Italia ha contribuito, attraverso un'intensa azione di vigilanza, "a far emergere le profonde lacune gestionali e le irregolarità dei precedenti vertici della banca", ha concluso Barbagallo, rammentando che l'azione di moral suasion di Via Nazionale "ha indotto la sostituzione" dei vertici di Mps (Mussari e Vigni) "pur in assenza di poteri di removal".

5wtok
https://www.milanofinanza.it
256 di 726 - 02/12/2017 21:34
Vic 13 N° messaggi: 49 - Iscritto da: 24/7/2016
Cosa farà ora?
258 di 726 - 03/12/2017 19:30
lucarosett N° messaggi: 22 - Iscritto da: 03/12/2017
...
attachment.php?attachmentid=2457712&stc=
259 di 726 - 04/12/2017 17:38
Vic 13 N° messaggi: 49 - Iscritto da: 24/7/2016
Oggi ha di nuovo perso un sacco
260 di 726 - 04/12/2017 18:24
vale69 N° messaggi: 883 - Iscritto da: 09/8/2013
Mamma mia che fogna di titolo....
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