Crescita

- Modificato il 15/3/2017 16:19
GIOLA N° messaggi: 29893 - Iscritto da: 03/9/2014

 

S.P.A.C E' L'ACRONIMO DI SPECIAL PURPOSE ACQUISITION COMPANY, VEICOLI D'INVESTIMENTO CONTENEBTI ESCLUSIVAMENTE CASSA E COSTITUITI SPECIFICATAMENTE PER RACCOGLIERE CAPITALE AL FINE DI EFFETTUARE OPERAZIONI DI ACQUISIZIONE  O FUSIONE DI AZIENDE.







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1 di 9 - 15/3/2017 16:14
GIOLA N° messaggi: 29893 - Iscritto da: 03/9/2014
La SPAC Crescita debutta su AIM Italia

Le azioni e i warrant di Crescita spa da oggi sono negoziati su AIM Italia. La SPAC ha raccolto 130 milioni di euro da 108 investitori. L’operazione è avvenuta attraverso l’assegnazione di 13 milioni di azioni ordinarie e di 6,5 milioni di warrant abbinati. Il prezzo di sottoscrizione è stato fissato a 10 euro per azione.

Gli azionisti che detengono una partecipazione pari o superiore al 5% del capitale sociale rappresentato da azioni con diritto di voto sono Nextam Partners sgr (7,5%), Banca Imi (6%) e Dea Capital (5,8%) e il flottante si attesta all’88,2%. Banca Imi ha agito in qualità di global coordinator e bookrunner e sarà Nomad e specialist.

© Copyright AIMnews.it
2 di 9 - Modificato il 15/3/2017 16:17
GIOLA N° messaggi: 29893 - Iscritto da: 03/9/2014
Special Purpose Acquisition Vehicle

Il termine SPAC è l’acronimo di Special Purpose Acquisition Company, veicoli di investimento contenenti esclusivamente cassa (c.d. blank check companies) e costituiti specificatamente per raccogliere capitale al fine di effettuare operazioni di fusione e/o acquisizione di aziende (c.d. business combination). Le SPAC hanno un periodo di vita limitato in media a 18-24 mesi dall’IPO e possono essere articolate in quattro fasi:

1. Costituzione della SPAC: avviene ad opera dei promotori (c.d Sponsor), che apportano i capitali iniziali necessari per finanziare la gestione operativa e le spese correnti della SPAC fino all’IPO. Successivamente alla costituzione, lo Sponsor delibera un aumento di capitale comprensivo di sovrapprezzo a servizio dell’IPO tale da mantenere, post-IPO, una partecipazione pari a circa il 20% del capitale. L’assemblea delibera anche l’emissione di un numero di warrant analogo al numero di azioni.

2. IPO: in questa sede sono offerte sul mercato le UNITs. Ogni UNIT è composta da una azione e da un warrant. Solitamente, i warrant sono negoziati sullo stesso mercato delle azioni.

3. Ricerca e individuazione di una società target operativa in un determinato settore economico, con l’obiettivo di realizzare la business combination utilizzando i proventi dell’IPO;

4. Perfezionamento della business combination o liquidazione della SPAC entro 18/24 mesi. In caso di scioglimento della SPAC, si procederà con la liquidazione dell’attivo e la restituzione agli azionisti, nei limiti consentiti dalle normative di volta in volta applicabili,  degli importi da questi investiti e custoditi sul conto vincolato.

A tutela degli investitori, la quasi totalità delle somme raccolte dalla SPAC attraverso l’IPO viene conferita in un conto fruttifero (c.d. escrow account) aperto presso una banca depositaria indipendente, dove restano depositate fino alla business combination, potendo la SPAC, fino a questo momento, contare per la gestione corrente sulle somme messe a disposizione dai promotori.

La SPAC - in virtù dello status di public company - deve soddisfare i requisiti imposti dall’autorità di controllo della Borsa presso la quale è quotata e sottostare alla relativa regolamentazione. Al momento dell’accesso ai mercati regolamentati, la SPAC deve fornire agli investitori una informativa generale riguardo al tipo di operazione di aggregazione che intende porre in essere: settore industriale, caratteristiche del target, aree geografiche d’interesse, ecc.

Le SPAC sono quindi uno strumento di investimento a limitato profilo di rischio, con un vincolo temporale ben definito, ma con potenzialità di guadagno anche molto rilevanti nel caso di successo della business combination.
Per tali ragioni, le SPAC hanno avuto molto successo negli USA e in Europa (Regno Unito) specialmente fino alla crisi globale del 2008, e sono recentemente approdate anche in Italia, dove nel giugno 2011 è stata costituita e quotata sul mercato AIM Italia, organizzato e gestito da Borsa Italiana, la prima SPAC di diritto italiano.

www.borsaitaliana.it
3 di 9 - 01/5/2017 13:59
GIOLA N° messaggi: 29893 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #1 - 15/Mar/2017 15:14La SPAC Crescita debutta su AIM Italia

Le azioni e i warrant di Crescita spa da oggi sono negoziati su AIM Italia. La SPAC ha raccolto 130 milioni di euro da 108 investitori. L’operazione è avvenuta attraverso l’assegnazione di 13 milioni di azioni ordinarie e di 6,5 milioni di warrant abbinati. Il prezzo di sottoscrizione è stato fissato a 10 euro per azione.

Gli azionisti che detengono una partecipazione pari o superiore al 5% del capitale sociale rappresentato da azioni con diritto di voto sono Nextam Partners sgr (7,5%), Banca Imi (6%) e Dea Capital (5,8%) e il flottante si attesta all’88,2%. Banca Imi ha agito in qualità di global coordinator e bookrunner e sarà Nomad e specialist.

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3uvs3
4 di 9 - 27/8/2017 09:37
GIOLA N° messaggi: 29893 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #3 - 01/Mag/2017 11:59
Quotando: giola - Post #1 - 15/Mar/2017 15:14
La SPAC Crescita debutta su AIM Italia

Le azioni e i warrant di Crescita spa da oggi sono negoziati su AIM Italia. La SPAC ha raccolto 130 milioni di euro da 108 investitori. L’operazione è avvenuta attraverso l’assegnazione di 13 milioni di azioni ordinarie e di 6,5 milioni di warrant abbinati. Il prezzo di sottoscrizione è stato fissato a 10 euro per azione.

Gli azionisti che detengono una partecipazione pari o superiore al 5% del capitale sociale rappresentato da azioni con diritto di voto sono Nextam Partners sgr (7,5%), Banca Imi (6%) e Dea Capital (5,8%) e il flottante si attesta all’88,2%. Banca Imi ha agito in qualità di global coordinator e bookrunner e sarà Nomad e specialist.

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3uvs3



4xcg7
5 di 9 - 15/10/2017 12:09
GIOLA N° messaggi: 29893 - Iscritto da: 03/9/2014
Crescita pubblica i conti del 1° semestre: tutta cassa senza operatività

La SPAC Crescita quotata su AIM Italia ha chiuso il primo semestre con un patrimonio netto si 132,7 milioni di euro, una posizione finanziaria netta positiva per 131,4 milioni ed una perdita di periodo pari a 251 mila euro.

Trattandosi del primo resoconto intermedio dopo la recentissima costituzione nel febbraio 2017 e l'esordio in Borsa a marzo 2017, non è possibile effettuare una comparazione con il primo semestre 2016.

Per gli stessi motivi la società non ha generato ricavi operativi nel corso del primo semestre 2017. Il conto economico è, dunque, caratterizzato, principalmente, dalle spese operative riconducibili all'operazione di quotazione su AIM Italia e dai proventi finanziari di periodo.

5ggk2
6 di 9 - 20/1/2018 12:46
GIOLA N° messaggi: 29893 - Iscritto da: 03/9/2014
Cellularline in Borsa con Spac Crescita

Andrea Biondi

Per custodie, cover, accessori per smartphone e tablet di Cellularline, marchio di proprietà del Gruppo Cellular di Reggio Emilia, arriva lo sbarco in Borsa. Un approdo a Piazza Affari grazie alla “business combination” con Crescita: Spac promossa nel marzo 2017 da Massimo Armanini, Cristian D’Ippolito, Marco Drago, Carlo Moser, Antonio Tazartes e Alberto Toffoletto, attraverso Crescita Holding e DeA Capital.

La raccolta della Spac Crescita si è attestata sui 130 milioni. Di questi, parte sarà utilizzata per l’acquisizione del 49,87% di Ginetta (80 milioni) – che è la holding partecipata dalle famiglie Aleotti e Foglio, fondatrici del Gruppo Cellular, e dai fondi di private equity L Catterton, Motion e Dvr – e per il residuo, fino a circa 50 milioni, andrà a finanziare lo sviluppo del Gruppo Cellular. Alla fine i fondatori del Gruppo Cellular manterranno il 15% (lock-up di 24 mesi), i fondi il 13% (18 mesi) e i manager il 9% (36 mesi).

«Con l’apertura del capitale al mercato Cellularline compie un passaggio significativo nel suo percorso di sviluppo», commentano Christian Aleotti e Marco Cagnetta, co-ceo del Gruppo Cellular. «Sottoponiamo ai nostri investitori, a meno di un anno dalla quotazione, un’opportunità che crediamo rispetti gli obiettivi dichiarati in sede di fund raising» spiega dal canto suo Antonio Tazartes, ceo di Crescita.

Una storia lunga quella del Gruppo Cellular, fondato nel 1990 a Reggio Emilia. Gli esordi sono come società di distribuzione per i primi telefoni cellulari. La scarsa autonomia delle batterie dei telefoni “Tacs” ha spinto verso la produzione di caricabatterie, con marchio dedicato. Da lì il business si è presto aperto agli accessori e a partire dalla metà degli anni Duemila la società Cellular Italia si è fatta gruppo allargando il suo raggio di azione: mp3, smartphone, tablet ma anche cuffie, interfoni per caschi da moto, altoparlanti bluetooth, braccialetti per sport e fitness oltre che custodie e batterie. Poi l’ingresso dei fondi e la situazione attuale: sede a Reggio Emilia; filiali in Spagna e Svizzera; 200 dipendenti; 164,5 milioni di valore della produzione a fine 2016 ed Ebitda margin del 23 per cento. Circa il 50% dei volumi di vendita nel 2016 è stato generato all’estero.

Lo sviluppo al’estero, ma anche una maggiore penetrazione nei canali distributivi tradizionali e online oltre che possibili acquisizioni, rappresentano la base in cui questa operazione prende corpo, attribuendo al Gruppo Cellular, ai fini del concambio, un enterprise value di 244 milioni: 6,3 volte l’Ebitda adjusted. Il tutto per un’azienda che è una delle poche realtà del nostro Paese attive in un settore dominato da produttori stranieri, cinesi e coreani, e in cui l’impatto di Amazon si è fatto sentire. In questo quadro a vantaggio di Cellularline, al contrario di brand come Spigen, c’è il fatto di essere forte sui canali di vendita tradizionale ma di vantare comunque anche un’importante presenza online.

Crescita (che ha Banca Imi come Nomad e Specialist) è stata assistita da Deloitte, Ernst & Young, Bain & Company e Nctm Studio Legale. Il Gruppo Cellular è stato assistito da Rothschild, Ethica Corporate Finance, Electa Group e dallo Studio Legale LMS.
6ears
http://www.ilsole24ore.com/
8 di 9 - 20/1/2018 13:15
GIOLA N° messaggi: 29893 - Iscritto da: 03/9/2014
Cellularline in Borsa con Spac Crescita

Andrea Biondi

Per custodie, cover, accessori per smartphone e tablet di Cellularline, marchio di proprietà del Gruppo Cellular di Reggio Emilia, arriva lo sbarco in Borsa. Un approdo a Piazza Affari grazie alla “business combination” con Crescita: Spac promossa nel marzo 2017 da Massimo Armanini, Cristian D’Ippolito, Marco Drago, Carlo Moser, Antonio Tazartes e Alberto Toffoletto, attraverso Crescita Holding e DeA Capital.

La raccolta della Spac Crescita si è attestata sui 130 milioni. Di questi, parte sarà utilizzata per l’acquisizione del 49,87% di Ginetta (80 milioni) – che è la holding partecipata dalle famiglie Aleotti e Foglio, fondatrici del Gruppo Cellular, e dai fondi di private equity L Catterton, Motion e Dvr – e per il residuo, fino a circa 50 milioni, andrà a finanziare lo sviluppo del Gruppo Cellular. Alla fine i fondatori del Gruppo Cellular manterranno il 15% (lock-up di 24 mesi), i fondi il 13% (18 mesi) e i manager il 9% (36 mesi).

«Con l’apertura del capitale al mercato Cellularline compie un passaggio significativo nel suo percorso di sviluppo», commentano Christian Aleotti e Marco Cagnetta, co-ceo del Gruppo Cellular. «Sottoponiamo ai nostri investitori, a meno di un anno dalla quotazione, un’opportunità che crediamo rispetti gli obiettivi dichiarati in sede di fund raising» spiega dal canto suo Antonio Tazartes, ceo di Crescita.

Una storia lunga quella del Gruppo Cellular, fondato nel 1990 a Reggio Emilia. Gli esordi sono come società di distribuzione per i primi telefoni cellulari. La scarsa autonomia delle batterie dei telefoni “Tacs” ha spinto verso la produzione di caricabatterie, con marchio dedicato. Da lì il business si è presto aperto agli accessori e a partire dalla metà degli anni Duemila la società Cellular Italia si è fatta gruppo allargando il suo raggio di azione: mp3, smartphone, tablet ma anche cuffie, interfoni per caschi da moto, altoparlanti bluetooth, braccialetti per sport e fitness oltre che custodie e batterie. Poi l’ingresso dei fondi e la situazione attuale: sede a Reggio Emilia; filiali in Spagna e Svizzera; 200 dipendenti; 164,5 milioni di valore della produzione a fine 2016 ed Ebitda margin del 23 per cento. Circa il 50% dei volumi di vendita nel 2016 è stato generato all’estero.

Lo sviluppo al’estero, ma anche una maggiore penetrazione nei canali distributivi tradizionali e online oltre che possibili acquisizioni, rappresentano la base in cui questa operazione prende corpo, attribuendo al Gruppo Cellular, ai fini del concambio, un enterprise value di 244 milioni: 6,3 volte l’Ebitda adjusted. Il tutto per un’azienda che è una delle poche realtà del nostro Paese attive in un settore dominato da produttori stranieri, cinesi e coreani, e in cui l’impatto di Amazon si è fatto sentire. In questo quadro a vantaggio di Cellularline, al contrario di brand come Spigen, c’è il fatto di essere forte sui canali di vendita tradizionale ma di vantare comunque anche un’importante presenza online.

Crescita (che ha Banca Imi come Nomad e Specialist) è stata assistita da Deloitte, Ernst & Young, Bain & Company e Nctm Studio Legale. Il Gruppo Cellular è stato assistito da Rothschild, Ethica Corporate Finance, Electa Group e dallo Studio Legale LMS.

http://www.ilsole24ore.com/


6ears
9 di 9 - 23/1/2018 15:15
GIOLA N° messaggi: 29893 - Iscritto da: 03/9/2014
Eps e Crescita individuano la propria target company

Due spac a target quasi contemporaneamente. Eps Equita Pep ha annunciato l’acquisizione del 100% di Industrie Chimiche Forestali (ICF), leader in Italia nel settore della produzione dei tessuti per puntali e contrafforti e degli adesivi per il settore calzaturiero, della pelletteria, automotive, packaging e del mobile imbottito. Con una quota di export del 70% circa, Icf ha chiuso i primi 11 mesi del 2017 con 72,9 milioni di euro di fatturato, 9 milioni di ebitda, 4,4 di utile netto adjusted e una pfn negativa per 15,3 milioni. La valutazione del 100% della società è di 69,1 milioni di euro. Il 26 febbraio l’Assemblea dei soci di Eps delibererà sull’accordo. Si darà anche luogo a una scissione parziale e proporzionale di Eps a favore di Eps equita Pep Spac2 cui saranno assegnate le risorse non utilizzate e sarà a sua volta quotata all’Aim.
La seconda operazione riguarda Crescita (controllata da Crescita Holding e Dea Capital): la target company è Cellularline, fondato nel 1990 e attivo nella produzione di accessori per smartphone e tablet. Con sede a Reggio Emilia e filiali in Spagna e Svizzera, la società ha chiuso il 2016 con 164,5 milioni di fatturato, 38,4 di ebitda e debiti netti per 66,6 milioni. Crescita rileverà il 49,87% della controllante di Cellularline e per effetto della fusione finanzierà la società operativa con 50 milioni di euro circa.

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