Kering (KER)

- 17/2/2015 09:39
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Grafico Intraday: KeringGrafico Storico: Kering
Grafico IntradayGrafico Storico

KERING EX PPR (PINAULT-PRINTEMPS-REDOUTE)



Lista Commenti
7 Commenti
1
1 di 7 - 17/2/2015 09:40
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Kering accelera in ribasso dell'1,5% a Parigi e si porta a 178,5 euro.

La holding che gestisce alcuni grandi marchi del lusso, tra cui Gucci, Bottega Veneta, Yves Saint Laurent, ha comunicato i risultati del 2014.

L'utile netto si è decuplicato a 528,9 milioni di euro, da 49,6 milioni nel 2013, grazie al forte calo dell'impatto negativo degli asset dismessi o in corso di cessione.

Il risultato operativo è però sceso a 1,664 miliardi di euro.

Il margine operativo sui ricavi si è ridotto di 1,5 punti percentuali al 16,6%.

Il fatturato è invece aumentato del 4% rispetto al 2013, superando quota 10 miliardi di euro.

Nel dettaglio, i ricavi di Gucci si sono ridotti dell'1,8% a 3,5 miliardi di euro, a causa soprattutto dei disordini a Hong Kong. Il fatturato di Bottega Veneta è aumentato dell'11,3% a 1,13 miliardi di euro, trainato dalla pelletteria.

Il gruppo proporrà un dividendo di 4 euro per azione.

Da inizio 2014 il titolo guadagna il 14%.

Il 43% dei 35 analisti censiti da Bloomberg consiglia di comprare. Il target price medio è fissato a 185 euro.
p.php?pid=chartscreenshot&u=LvMxKKutUO6kVNnDpXKXq6EUr8Rl2oUe&kslash=s
2 di 7 - 18/11/2015 12:10
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Morgan Stanley, focus su dieci titoli del lusso

Il cambiamento delle abitudini di acquisto saranno determinanti per le sorti delle maggiori griffe. Secondo gli analisti di Morgan Stanley i prezzi subiranno pressioni al ribasso nel 2016-17, a causa del rallentamento dell’Asia. Le loro proiezioni sull’eps (utile per azione) 2017 sono dell’8% inferiori al consensus. Ecco chi comprare e chi evitare.

1) Lvmh . E’ con Richemont il titolo preferito dagli analisti nel segmento soft luxury con target price 185 euro, che implica un potenziale di rialzo del 10%. L’utile per azione è stimato in crescita al ritmo (cagr) del 9% nel periodo 2015-17. Nello scenario ottimista (tasso di crescita composto annuo dell’eps del 10%) il prezzo obiettivo è 225 euro (+34%). Il brand LV incide per circa il 50% sul reddito operativo netto (ebit) del gruppo e sebbene risentirà delle pressioni globali al ribasso sui prezzi è meglio posizionato rispetto ai concorrenti. Il titolo tratta con un multiplo di 22,4 sull’utile 2015 e di 20,3 su quello del 2016. Da gennaio è salto in borsa del 22,4%.

2) Richemont. Il giudizio è stato incrementato da neutrale ad overweight per tre ragioni principali. Il segmento della gioielleria ha un notevole pricing power (Cartier e in misura minore Tiffany) con differenze di prezzo fra le diverse aree geografiche non molto marcate, in secondo luogo le prospettive del settore orologi, sebbene deboli, stanno leggermente migliorando, e infine le valutazioni borsistiche sono molto più attraenti, a fronte di un tasso di crescita atteso dell’eps (rettificato) del 12% nel 2016-18. Il target price è 89 franchi svizzeri (+11%), che nell’ipotesi bullish sale a 122 franchi, (+53%). Il p/e scende da 24,5 nel 2015 a 20 nel 2016. Da inizio anno è sceso del 14%.

3) Burberry. Prezzo obiettivo 1.400 pence (+6%) con rating neutrale (equalweight) per il gruppo Uk, che ha prospettive interessanti nel lungo termine grazie alla crescita strutturale dei ricavi e all’espansione dei margini reddituali, ma che alle quotazioni recenti è correttamente valutato. Nell’ipotesi bullish, che implica un incremento annuo (cagr) dell’eps 2016-19 del 18%, può arrivare a 2131 pence (+62%). Il titolo tratta 22,6 volte l’utile 2015 e 18,4 quello del 2016. Da gennaio ha lasciato sul terreno sul listino di Londra il 21,4%.

4)Kering . Al colosso globale del lusso (rating underweight) è stato assegnato il target price di 162 euro, del 5% inferiore alle quotazioni attuali. Il marchio Gucci si sta riposizionando con successo e le griffe più piccole stanno andando bene, ma i rischi legati al price mix sono evidenti. Bottega Veneta risente inoltre di una maggiore concorrenza. Il ritmo di crescita (cagr) annuo delle vendite è stimato del 5% nel 2015-17 e quello dell’ebit del 3%, con un conseguente calo dei margini. Nello scenario ottimista il prezzo obiettivo è 231 euro. Il p/e scende da 17,6 nel 2015 a 16,4 nel 2016. La performance da inizio 2015 sulla borsa di Parigi è +4%.

5) Moncler . Giudizio neutrale (equalweight) con target price 15 euro (-6%) sulla società guidata da Remo Ruffini, perché la crescita a doppia cifra dei ricavi e i benefici che derivano dall’espansione della rete saranno più che bilanciati dagli investimenti necessari per sostenere il marchio. Nello scenario ottimista il prezzo obiettivo è 20 euro (+25%). Il titolo tratta 23,6 volte l’utile 2015 e 21,3 quello del prossimo esercizio. A Piazza Affari ha guadagnato il 35% da gennaio.

6) Tod’s. Giudizio negativo (underweight) con target price 74 euro (-7%). Nell’ipotesi bullish sale invece a 98 euro (+23%).I risultati miglioreranno, ma ci vorrà del tempo. Gli analisti si aspettano che dopo un secondo semestre 2015 ancora debole i ricavi cominceranno a recuperare nel prossimo esercizio, con un contributo positivo dal settore della pelletteria e una graduale ripresa dei margini. Il margine lordo (ebitda) a lungo termine è previsto intorno al 21%, inferiore ai livello 2009-2013, ma superiore al 19,3% del 2015. Il p/e è stimato 23,4 nel 2015 e 22,2 nel 2016.

7) Salvatore Ferragamo . Giudizio neutrale (equalweight) con target price 24 euro (-2%) sulla griffe italiana perché lo scenario macro resta difficile, soprattutto in Asia. A causa del minore princing power la crescita del fatturato è destinata a rallentare e l’obiettivo del management di un margine lordo (ebitda) del 25% non sarà raggiunto prima del 2020. Il titolo viene scambiato 25,4 volte l’utile 2015 e 21,1 quello del 2016. A Piazza Affari è salito da inizio 2015 del 3,4%.

8) Swatch group. Prezzo obiettivo 343 franchi svizzeri (-7%), con rating negativo (underweight), perché le vendite in volume scendono nelle fasce medio-alte della gamma mentre gli investimenti in marketing cresceranno. L’utile per azione (eps) è stimato in crescita al ritmo (cagr) del 6% nel periodo 2015-17 e in misura analoga i ricavi. Nell’ipotesi bullish può arrivare a 472 franchi (+29%). Il titolo tratta 15,9 volte l’utile 2015 e 15 quello del 2016. Da inizio anno è sceso del 20%.

9) Prada. Alla società italiana quotata a Hong Kong è stato assegnato il target price di 32,4 dollari Hk (+6%) con giudizio neutrale (equalweight). E’ esposta infatti a una forte competizione di prezzo e risente di un effetto mix negativo per i nuovi prodotti. I volumi di vendita potrebbero deludere, mentre saranno richiesti notevoli investimenti. Il p/e sale da 20,9 nel 2015 a 22,3 nel 2016. Da gennaio ha perso il 34%.

10) Michael Kors. Rating overweight (sovrappesare) e target 63 dollari (+46%) perché il gruppo Usa si sta stabilizzando a livello internazionale e il margine netto (ebit margin) del 24% è sostenibile nel lungo termine. Il titolo ha quindi spazi di rialzo quando il mercato riconquisterà fiducia nel futuro finanziario della società. Nell’ipotesi bullish può arrivare a 80 dollari (+86%). Il p/e è inferiore alla media: 9,5 quest’anno e 9,2 nel nel prossimo. A Wall Street è sceso da inizio 2015 del 47%.

settore-lusso-Borsa-Milano_650x250.jpg
3 di 7 - 04/6/2016 00:07
tocai N° messaggi: 6060 - Iscritto da: 14/3/2011
Pk
4 di 7 - Modificato il 01/5/2017 10:25
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Kering (Pinault): un trimestre record Svetta Gucci a +51,4%

I ricavi del colosso di Parigi crescono complessivamente del 31,2% e arrivano a sfiorare i 3,6 miliardi di euro. Gucci, la maison guidata da Marco Bizzari nei primi tre mesi ha raggiunto vendite superiori a 1,3 miliardi di euro] superiori a 1,3 miliardi di euro

di Maria Silvia Sacchi

Il gruppo Kering della famiglia Pinault ha annunciato il 25 aprile, risultati che nel primo trimestre evidenziano una forte crescita: +31,2% i ricavi consolidati del gruppo a tassi correnti e del 28,6% a tassi costanti. Ed è in particolare il lusso a dare soddisfazione alla holding di Parigi, con un rialzo delle vendite del 34% (31,6% a tassi costanti) e con l’eccellere di Gucci, il marchio più importante del gruppo, che nei primi tre mesi dell’anno mette a segno un incremento del fatturato del 51,4% (+48,3% a cambi costanti).

«Kering ha registrato una performance record nei primi tre mesi dell’anno, registrando una forte accelerazione nella crescita che deriva dalla meticolosa esecuzione delle strategie decise e dalla forte creatività espressa dalle nostre maison – ha detto François-Henri Pinault, presidente e amministratore delegato del gruppo -. In un clima di persistenti incertezze geopolitiche e macroeconomiche, questo primo trimestre ci mette in una condizione di particolare favore rispetto a tutto l’esercizio.

Il gruppo continuerà a concentrarsi sulla crescita organica e sul guadagno di quote di mercato, sulla creazione di valore e sulla continua disciplina operativa e finanziaria». I numeri Nei primi tre mesi, dunque, il giro d’affari di Kering ha sfiorato i 3,6 miliardi di euro, con il lusso che vale 2,4 miliardi. Quasi tutte le attività e le aree geografiche hanno mostrato una crescita a due cifre. Anche il comparto sportivo e lifestyle, dove Puma ha aumentato i suo ricavi del 17,9% (+15,3% a tassi costanti) superando il miliardo di euro.

Il comunicato diffuso da Parigi sottolinea la crescita particolarmente notevole di Gucci, la maison guidata da Marco Bizzari e con direttore creativo Alessandro Michele, che nei primi tre mesi ha raggiunto vendite superiori a 1,3 miliardi di euro (meno di 900 milioni nello stesso periodo 2016). Yves Saint Laurent si conferma il secondo brand del gruppo, con 364,4 milioni di ricavi nel trimestre (+35,4% nel trimestre a cambi correnti e +33,4% a cambi costanti), inizia a recuperare Bottega Veneta (+4,7% e +2,3% a cambi costanti), mentre gli altri brand (da Stella McCartney ad Alexander McQueen a Balenciaga) hanno raggiunto quota 418,3 milioni di euro, in crescita del 12,3% (+11,1% a cambi costanti). Tra gli eventi del 2017 la nomina, a marzo, di Fabrizio Malverdi come amministratore delegato di Brioni e l’annuncio, sempre a marzo, dell’accordo di partnership strategica tra la controllata Kering Eyewear e Cartier (Compagnie Financière Richemont) per creare una piattaforma per lo sviluppo, la produzione e la distribuzione a livello mondiale delle collezioni occhiali Cartier. Nell’esercizio 2016 Kering, quotata alla Borsa di Parigi, ha avuto ricavi per 12,4 miliardi di euro.


I numeri

Nei primi tre mesi, dunque, il giro d’affari di Kering ha sfiorato i 3,6 miliardi di euro, con il lusso che vale 2,4 miliardi. Quasi tutte le attività e le aree geografiche hanno mostrato una crescita a due cifre. Anche il comparto sportivo e lifestyle, dove Puma ha aumentato i suo ricavi del 17,9% (+15,3% a tassi costanti) superando il miliardo di euro. Il comunicato diffuso da Parigi sottolinea la crescita particolarmente notevole di Gucci, la maison guidata da Marco Bizzari e con direttore creativo Alessandro Michele, che nei primi tre mesi ha raggiunto vendite superiori a 1,3 miliardi di euro (meno di 900 milioni nello stesso periodo 2016). Yves Saint Laurent si conferma il secondo brand del gruppo, con 364,4 milioni di ricavi nel trimestre (+35,4% nel trimestre a cambi correnti e +33,4% a cambi costanti), inizia a recuperare Bottega Veneta (+4,7% e +2,3% a cambi costanti), mentre gli altri brand (da Stella McCartney ad Alexander McQueen a Balenciaga) hanno raggiunto quota 418,3 milioni di euro, in crescita del 12,3% (+11,1% a cambi costanti).

Tra gli eventi del 2017 la nomina, a marzo, di Fabrizio Malverdi come amministratore delegato di Brioni e l’annuncio, sempre a marzo, dell’accordo di partnership strategica tra la controllata Kering Eyewear e Cartier (Compagnie Financière Richemont) per creare una piattaforma per lo sviluppo, la produzione e la distribuzione a livello mondiale delle collezioni occhiali Cartier. Nell’esercizio 2016 Kering, quotata alla Borsa di Parigi, ha avuto ricavi per 12,4 miliardi di euro.
3uur0http://www.corriere.it/
5 di 7 - 06/10/2017 13:03
ANTVAV N° messaggi: 1004 - Iscritto da: 13/12/2007
Notizie sul titolo di previsione futura grazie a chi mi puó dare informazioni. Soffiata da una persona dentro il gruppo mi dice di un futuro verdissimo, avrei piacere di ina conferma
6 di 7 - 10/10/2017 21:05
ANTVAV N° messaggi: 1004 - Iscritto da: 13/12/2007
Fino al 24/11 solo gain, poi incontro mondiale su gli animali da pelliccia, dopo il summit decisione adeguata al risultato dell'incontro.
7 di 7 - 11/10/2017 23:13
ANTVAV N° messaggi: 1004 - Iscritto da: 13/12/2007
Peccato che nessuno sia interessato a questo titolo.
7 Commenti
1
Titoli Discussi
BIT:KER 0.00 0.0%
Kering
Kering
Kering
Indici Internazionali
Australia 0.8%
Brazil 0.3%
Canada 0.3%
France 0.1%
Germany 0.2%
Greece 0.4%
Holland 0.4%
Italy 0.0%
Portugal 0.2%
US (DowJones) -0.0%
US (NASDAQ) -0.1%
United Kingdom 0.4%
Rialzo (%)
BIT:WRST24 0.00 60.0%
BIT:1NKLA 0.96 31.8%
BIT:WFTC24 0.03 28.8%
BIT:WSGC27 0.04 18.1%
BIT:1LEVI 16.68 11.9%
BIT:1SPCE 1.40 11.9%
BIT:IVN 0.95 11.0%
BIT:ELN 11.76 10.9%
BIT:DBA 2.02 9.8%
BIT:POR 6.70 8.4%

Accedendo ai servizi offerti da ADVFN, ne si accettano le condizioni generali Termini & Condizioni

ADVFN Network