"Il rischio concreto e' che Siena perda la sua banca". E' la
frase di un osservatore attento alle vicende di B.Mps dopo il
cambio al vertice dei giorni scorsi, riportata in un retroscena
sulla Stampa.
Proprio per elaborare una via d'uscita che tenga insieme
politica e finanza, poltrone - dove il cambio del sindaco porta con
se' un po' di spoil system - ed efficienza gestionale, e' allo
studio un piano in tre mosse per blindare la banca. Si punta
infatti su governance, patrimonio e rilancio. Sulla governance si
e' gia' intervenuto, con la recente nomina di Fabrizio Viola come
direttore generale, scelta voluta da Giuseppe Mussari (presidente
di B.Mps) e Franco Ceccuzzi (sindaco di Siena), alla ricerca di un
manager non legato a questa o quella cordata. Il secondo punto e'
il cambio alla presidenza, dove gli enti locali, grandi azionisti
della banca, spingono per un passo indietro del presidente Giuseppe
Mussari, da sostituire con un esponente del centro politico. La
terza mossa riguarda il vertice della Fondazione, che dovrebbe
andare ad un esponente del Pd e, quale presidente di 'garanzia',
potrebbe essere nominato l'ex ministro Franco Bassanini.
Altra questione e' poi la richiesta dell'Eba, l'Autorita'
bancaria europea, che vorrebbe un rafforzamento patrimoniale ad 3,2
miliari di euro. A Siena per questo si lavora ad un piano che
prevederebbe cessioni di attivita' e cartolarizzazioni per un
ammontare di 1,8 miliardi di euro. Tali misure verranno comunque
esaminate il 12 gennaio, in occasione del prossimo Cda. red/dom