Il Cdg e il Cds di A2a, al termine degli incontri dei prossimi
due giorni, produrranno un documento che esprimera' una linea
unitaria in vista del riassetto di Edison.
Lo ha spiegato a MF-Dowjones una fonte vicina alla vicenda,
sottolineando che il documento prodotto dai consigli di A2a verra'
presentato al numero uno di Edf, Henri Proglio, dal ministro dello
Sviluppo Economico, Paolo Romani, durante un vertice che si terra'
nei prossimi giorni.
Scontato, dopo la ferma presa di posizione dell'assessore al
bilancio del Comune di Milano, Bruno Tabacci, che la linea comune a
cui la fonte fa riferimento sara' quella gia' emersa a marzo,
quando l'accordo per la nuova governance di Edison era gia' stato
raggiunto dai due grandi soci (A2a ed Edf).
Tali accordi prevedevano che i soci italiani, in cambio del via
libera a Edf per il controllo di Foro Buonaparte, si spartissero
alcune centrali idroelettriche di proprieta' di Edipower, una
controllata della stessa Edison. Il via libera a Edf dovrebbe
avvenire, sempre stando agli accordi di marzo, attraverso lo
scioglimento di Transalpina d'Energia (Tde) che attualmente e' il
primo azionista di Edison (61,3%) ed e' controllata pariteticamente
da Edf e da Delmi (scatola che racchiude alcuni soci italiani).
"Unica questione che resta sul tavolo", ha concluso la fonte,
"resta quella della put e della determinazione del suo valore". I
soci italiani hanno in carico le quote di Edison a circa 1,55
euro/azione. Considerando che, al momento, il titolo di Foro
Buonaparte vale 0,89 euro, se gli italiani uscissero oggi
dall'azienda si accollerebbero una minusvalenza intorno al 40%. E'
possibile dunque che i soci francesi vogliano venire incontro agli
italiani riconoscendo loro una put (ossia un diritto a cedere le
partecipazioni) a un valore piu' elevato. ofb/alb