Si e' aperto oggi a Teheran il terzo summit dei Paesi esportatori di gas (Fpeg), al quale ha partecipato anche la Russia. In concomitanza con questa occasione il presidente Vladimir Putin ha incontrato il leader iraniano, Ali Khamenei e il presidente, Hassan Rouhani, dando cosi' avvio ad una nuova era di possibile collaborazione tra Mosca e Tehran sulla base di un accordo che prevede un ridimensionamento del programma nucleare dell'Iran in cambio di una riduzione dalle sanzioni.

Putin ha gia' parlato con Rouhani due volte quest'anno, mentre e' la prima volta che incontra Khamenei dalla sua visita in Iran nel 2007.

Il presidente della Russia ha fatto da apripista ad una delegazione di imprenditori e uomini d'affari russi che si rechera' nel Paese a meta' dicembre per discutere di accordi commerciali che, secondo indiscrezioni di stampa, raggiungeranno il valore di oltre 21 miliardi di dollari.

I leader dei due Paesi hanno inoltre discusso il tema della lotta al terrorismo. Putin e Rouhani concordano sulla strategia offensiva contro l'Isis e hanno dimostrato solidarieta' e supporto al Governo di Assad.

Infine, nell'ambito del forum, i due principali produttori di gas al mondo hanno sottolineato la loro comune intenzione di dare un "impulso significativo alla diversificazione delle relazioni economiche e commerciali" tra i due Paesi.

Il presidente Putin ha precisato che "la Russia ha in programma di aumentare la produzione annuale di gas a 855 miliardi di metri cubi entro il 2035 ed e' pronta ad esportare in Asia circa 128 miliardi di metri cubi di gas annuali".

Nel frattempo l'Iran, secondo quanto dichiarato da Rouhani, sarebbe pronto ad aprirsi ad investimenti esteri nel settore degli idrocarburi e, per questo motivo, ha invitato la Russia e gli altri partecipanti del summit a trovare nuovi accordi per investire insieme sul potenziale di gas naturale della Repubblica Islamica.

tla

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November 23, 2015 13:31 ET (18:31 GMT)