A luglio 2014, caratterizzato da un clima insolitamente fresco e piovoso in gran parte d'Italia, ha avuto un ruolo determinante nel riportare in negativo i consumi di gas: rispetto a luglio 2013 la variazione è pari al -4%. I consumi del mese appena concluso, registrati sulla rete Snam, sono stati pari a 3.837,2 milioni di metri cubi contro i 3.998,5 milioni di metri cubi del luglio 2013.

In particolare, segnala il consueto rapporto di Ref-E per Quotidiano Energia, la richiesta del settore termoelettrico ritorna al ribasso (-19,2%), dopo l'aumento di giugno. E' probabile appunto che l'anomalo luglio abbia giocato un ruolo essenziale, perché da un lato le temperature contenute hanno ridotto i consumi di condizionatori e ventilatori; dall'altro l'elevata piovosità, seguita ad una prima parte dell'anno con precipitazioni già molto superiori alla media, ha mantenuto i bacini pieni, consentendo una produzione idroelettrica eccezionale.

I prelievi delle reti di distribuzione (usi civili, commerciali e terziario) confermano invece i notevoli aumenti dei due mesi passati, con un sorprendente +22,5% che potrebbe indicare una certa ripresa produttiva della piccola industria e del terziario. In ripresa sono anche i consumi della grande industria (+3,3%).

A livello cumulato, i primi sette mesi del 2014 vedono i consumi gas complessivi in diminuzione del 13,3% rispetto al 2013, con i prelievi civili e delle centrali a gas in forte diminuzione (rispettivamente -15,9% e -16,2%),mentre la grande industria è tornata quasi in parità (-0,4%).

Al netto dagli effetti del calendario e delle temperature, secondo le elaborazioni Ref-E, i consumi di luglio mostrerebbero un aumento dello 0,2%. La domanda delle centrali a gas, depurata dall'effetto delle temperature e del calendario, resta in diminuzione del 10,1%, a dimostrazione dell'effetto temperatura (-42% i gradi giorno raffrescamento rispetto al luglio 2013), mentre i giorni lavorativi sono rimasti invariati. I prelievi del segmento residenziale, terziario e piccola industria, depurati dall'effetto climatico e di calendario, aumentano in misura simile a quella effettiva (+22,3%) e la stesso accade per la grande industria (+3,3%).

pev

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