I prezzi del greggio hanno incrementato i guadagni dopo

che il ministro del Petrolio dell'Iran, Bijan Zanganeh, ha confermato la

partecipazione di Teheran al meeting informale che si terrà in Algeria il

26 e il 27 settembre.

Nel dettaglio, il Brent avanza dell'1,2% a 49,64 dollari al barile,

mentre il Wti è tornato al di sopra dei 47 usd. Il benchmark, al momento,

sale dello 0,81% a 47,15.

In realtà, gia' ieri, l'Iran aveva comunicato all'Opec la sua intenzione

di prendere parte alle trattative informali del prossimo mese, ma il

rischio di un'impasse legata alla pubblicazione degli ultimi dati sui

livelli di produzione di greggio raggiunti da Teheran ad agosto sembrava

aver animato nuovamente i dubbi del mercato.

Certo è che il ritorno dell'Iran sul mercato dell'oro nero non e' cosi'

scontato. Le autoritá iraniane non sembrano aver intenzione di ritrattare

le loro posizioni, ma resta il problema riguardante la capacità produttiva

del Paese. Solo poche ore fa, infatti, lo stesso Zanganeh aveva dichiarato

che l'output di greggio si è attestato, ad agosto, a 3,85 mln di barili al

giorno, non molto lontano dai livelli raggiunti giá a giugno quando la

produzione di oro nero era pari a 3,8 mln.

Gli operatori dunque terranno gli occhi puntati sul meeting di settembre

in attesa di ulteriori indicazioni. Per il momento pero' prevale un certo

scetticismo circa la possibilità di portare avanti un dialogo produttivo,

soprattutto visto l'andamento schizofrenico delle quotazioni.

tla

talia.godino@mfdowjones.it

 

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August 25, 2016 12:49 ET (16:49 GMT)

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