I membri dell'Opec hanno raggiunto una conformità pari al 90% sui tagli di produzione di greggio concordati nella riunione del Cartello dello scorso 30 novembre.

Lo ha reso noto l'Agenzia internazionale per l'energia.

L'Organizzazione, a novembre, aveva deciso che, a partire da gennaio, avrebbe ridotto l'output di 1,2 milioni di barili al giorno per porre fine al persistente eccesso di offerta che aveva spinto al ribasso i prezzi dell'oro nero.

Nel mese di dicembre, la Russia e altri produttori al di fuori del Gruppo si erano impegnati a tagliare la produzione di 558.000 b/g.

Nel suo rapporto mensile, l'Aie ha mostrato che a gennaio l'output del Cartello, rispetto al mese precedente, è sceso di 1 milione di barili al giorno, a quota 32,06 milioni.

Secondo il documento, questo "primo taglio è sicuramente uno dei più consistenti nella storia di iniziative di riduzione portate avanti dall'Opec".

Tuttavia, i dati dell'Aie mostrano che i numeri riflettono diversi livelli di conformità dei singoli Paesi. Arabia Saudita, Qatar e Angola hanno ridotto più di quello che avevano promesso. Invece, l'Iraq ha ottemperato a circa la metà di quanto concordato e il Venezuela, che era il primo Paese a sostenere la necessità di un taglio, ha ridotto la produzione di un misero 18%.

L'output della Russia è sceso di 100.000 barili al giorno, un terzo dei tagli pattuiti.

Nel complesso, secondo l'Aie, tuttavia, l'offerta mondiale di petrolio si è attestata a quasi 1,5 milioni di b/g a gennaio.

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February 10, 2017 06:18 ET (11:18 GMT)

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