I prezzi del petrolio sono in rialzo nella sessione odierna, con gli operatori che stanno apprezzando le prolungate interruzioni dell'output in diversi Paesi produttori.

Il Brent ha toccato quota 49 usd al barile guadagnando l'1,3%, mentre il Wti sale dell'1,24% a 48,76 dollari al barile. Il benchmark statunitense ha recuperato oltre l'80% dai minimi di meta' febbraio.

"E' solo una questione di tempo prima che venga testata quota 50 dollari", ha affermato Peter Cardillo, capo economista presso First Standard Financial.

La produzione statunitense sta frenando da alcuni mesi, mentre in Nigeria gli oleodotti sono stati ripetutamente oggetto di attacchi da parte di militanti, e "ci saranno interruzioni almeno per i prossimi 12 mesi", hanno scritto gli esperti di Protection Group international. "La situazione nel Paese africano potrebbe deteriorarsi ulteriormente se il giro di vite messo in atto dal Governo provocasse una reazione piu' ampia".

Tuttavia alcuni analisti notano che le interruzioni alla produzione di Canada e Libia sono temporanee e, una volta riprese le estrazioni in questi Paesi, i prezzi potrebbero tornare a scendere. Le estrazioni da sabbie bituminose in Canada sono al momento ferme a causa degli incendi sviluppatisi in Alberta, ma dovrebbero riprendere nel breve periodo.

In Libia invece sembrano essersi risolte le dispute tra la fazione orientale e quella occidentale sul terminal di Marsa El-Hariga, da cui transita buona parte dell'export libico.

Alcuni esperti si aspettano poi un aumento dell'output nei Paesi del Medio Oriente. "Tutte le indicazioni che abbiamo segnalano che l'Opec, al meeting del 2 giugno, manterra' in piedi lo status quo, con l'Iran che continuera' ad ampliare la produzione, l'Arabia Saudita determinata a competere per le quote di mercato e l'Organizzazione senza un tetto massimo alla produzione", ha affermato Tim Evans, analista di Citygroup.

mac

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May 24, 2016 11:20 ET (15:20 GMT)

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