Wall Street tratta debole dopo la pubblicazione delle scorte settimanali di petrolio Usa che sono scese più del consenso. La produzione americana di greggio è però salita sui massimi da 22 mesi e i prezzi dell'oro nero, dopo un'iniziale accelerazione al rialzo, hanno perso trazione e viaggiano in lieve calo.

Nel dettaglio il Dow Jones scende dello 0,21% e l'S&P 500 dello 0,1%, mentre il Nasdaq resiste con un incremento dello 0,42%. Il petrolio invece lascia sul terreno lo 0,4% circa.

Crescono "i timori sull'eccesso di offerta" di oro nero con i prezzi del petrolio che sono "entrati in un mercato orso tecnico avendo perso oltre il 20% dai picchi di febbraio", affermano gli strategist di Mps Capital Services, puntualizzando che "in questi giorni non sono da escludere interventi verbali di importanti Ministri di Paesi Opec al fine di frenare possibili ulteriori vendite".

I ribassi del petrolio riducono inoltre le aspettative di inflazione e il presidente della Federal Reserve di Dallas, Robert Kaplan, ha detto a chiare note di voler vedere un segnale evidente della ripresa dell'indice dei prezzi al consumo prima di aumentare nuovamente i tassi d'interesse.

Sul fronte macroeconomico poi le vendite di unitá abitative esistenti negli Usa sono aumentate a maggio dell'1,1% a livello mensile a 5,62 mln di unitá, lievemente al di sopra dei 5,6 mln attesi dal consenso. Il prezzo mediano di vendita a livello nazionale si è attestato a 252.800 usd, in aumento del 5,8% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Lo stock di case invendute è a 4,2 mesi.

Sul valutario il cambio euro/usd tratta a 1,1143, con minimo intraday a 1,1128 e massimo a 1,1154. Infine sull'obbligazionario il rendimento del Treasury biennale è in leggero rialzo all'1,352% e quello del decennale al 2,163%.

alb

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June 21, 2017 11:34 ET (15:34 GMT)

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