Wall Street prosegue in calo dopo la pubblicazione dell'Ism
manifatturiero di luglio che ha deluso le aspettative attestandosi
a 52,7 punti, ben al di sotto dei 53,5 di giugno e del
consenso.
Il dato, sottolinea Adam Collins, economista di Capital
Economics, dimostra che "il settore manifatturiero orientato
all'export continua a subire gli effetti negativi
dell'apprezzamento del dollaro nell'ultimo anno".
Sempre sul fronte macro le spese personali per consumi sono
aumentate dello 0,2% m/m a giugno, in linea con le attese degli
economisti.
Il deflatore consumi, ovvero l'indice prezzi spese consumi
personali, e' aumentato dello 0,2% a livello mensile e dello 0,3%
su base annuale (0,2% a/a le previsioni). La componente core e'
salita dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell'1,3% a livello
tendenziale (+0,1% m/m e +1,2% a/a il consenso).
I redditi personali sono aumentati dello 0,3% su base mensile a
giugno (in linea con le stime degli economisti).
Infine le spese per costruzioni sono salite a giugno dello 0,1%
m/m, al di sotto di quanto si aspettasse il consenso a (+0,7%).
Tuttavia quelle di maggio sono state riviste dal +0,8% al
+1,8%.
Il Dow Jones lascia sul terreno lo 0,57%, l'S&P 500 lo 0,3%
e il Nasdaq Composite lo 0,18%. Sul sentiment pesa l'ennesimo calo
della Borsa cinese che ha chiuso le contrattazioni in ribasso
dell'1,1% in scia ai deludenti dati manifatturieri del Paese
asiatico e alla persistente flessione dei prezzi delle
commodity.
Il petrolio continua infatti a crollare: il Brent cede il 3,16%
a 50,56 dollari al barile e il Wti l'1,85% a 46,25 usd. L'oro
viaggia a 1.091,89 usd/l'oncia, vicino al minimo intraday a
1,088,6.
Sul valutario il dollaro ha perso terreno dopo l'Ism e
l'euro/usd tratta a 1,0983. Sull'obbligazionario il rendimento del
Treasury decennale e' sui minimi da due mesi al 2,17%.
alb
alberto.chimenti@mfdowjones.it