Wall Street ha incrementato i cali in scia ai nuovi ribassi dei
prezzi del petrolio, dopo che oggi la Banca centrale europea ha
deciso di non modificare la proporia politica monetaria.
Il Dow Jones scende dello 0,21% e l'S&P 500 dello 0,33%. Il
Nasdaq Composite perde lo 0,4%. Quanto al petrolio, il Brent lascia
sul terreno il 2,34% a 51,44 dollari al barile e il Wti il 2,06% a
50,74 usd.
Nel dettaglio, il Consiglio direttivo della Bce ha deciso che i
tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali,
sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso
la Banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%,
allo 0,25% e al -0,40%.
L'Istituto di Francoforte continua ad attendersi che i tassi di
interesse di riferimento si mantengano su un livello pari o
inferiore a quello attuale per un prolungato periodo di tempo e ben
oltre l'orizzonte degli acquisti netti di attivitá.
Il Consiglio direttivo, nella riunione odierna, non ha discusso
dell'estensione del QE. Il lavoro dei Comitati procede su varie
opzioni che consentano una prosecuzione lineare della politica
monetaria ed è necessario proseguire con un adeguato grado di
accomodamento monetario affinchè l'inflazione torni verso il target
del 2%, ha affermato il presidente della Bce, Mario Draghi,
puntualizzando che i banchieri non hanno discusso neanche della
riduzione degli acquisti di asset.
"Non abbiamo parlato di tapering o dell'orizzonte previsto per
il nostro programma di QE", ha precisato il numero uno
dell'Istituto di Francoforte, riconoscendo però come sia altamente
"improbabile" che il piano di acquisti "si concluda in maniera
brusca".
Detto questo la politica della Bce è estremamente accomodante,
ma non potrá restare così per sempre, ha ammesso Draghi. A dicembre
la visione del Consiglio direttivo sará piú chiara, alla luce anche
delle nuove proiezioni macroeconomiche.
Tornando agli Usa, in base al Beige Book, preparato per la
riunione del Fomc di inizio novembre, l'attivitá economica Usa ha
continuato a espandersi fra fine agosto e inizio ottobre anche se
le elezioni presidenziali rappresentano una causa di incertezza,
che determina il rinvio di decisioni di investimento.
"Il quadro riportato dal Beige Book è coerente con i dati usciti
nell'ultimo mese, che delineano una crescita moderata in gran parte
dei settori e quasi-stabilizzazione nel manifatturiero, e non
modifica la previsione di un rialzo dei tassi entro fine anno",
commentano gli economisti di Intesa Sanpaolo.
Sul fronte macroeconomico, le richieste di sussidi settimanali
di disoccupazione sono salite di 13.000 unitá a quota 260.000 (il
dato della scorsa ottava è stato rivisto al rialzo da 246.000 a
247.000). I numeri risultano superiori al consenso degli economisti
che si aspettavano un aumento a 250.000 unitá. Lo ha reso noto il
Dipartimento del Lavoro Usa. La media mobile nelle ultime quattro
settimane, considerata piú attendibile dal mercato perchè meno
volatile, è a 251.750, in rialzo di 2.250 rispetto al dato di sette
giorni fa rivisto da 249.250 a 249.500. Il dato è rimasto sotto
quota 300.000 per l'85esima settimana consecutiva, la striscia
positiva piú lunga dal 1970. Nella settimana all'8 ottobre, le
richieste continuative, ovvero quelle rinnovate dopo la prima
settimana, si sono attestate a 2,057 mln di unitá, in aumento di
7.000 rispetto al dato della settimana precedente, pari a 2,050 mln
(rivisto al rialzo da 2,046 mln).
L'indice sull'attivitá manifatturiera regionale elaborato dalla
Fed di Filadelfia si è attestato a ottobre a 9,7 punti, in calo da
quota 12,8 di settembre e ben al di sopra del consenso a quota 5.
Il sotto-indice dei nuovi ordini al settore manifatturiero, si
legge nel comunicato della Fed di Filadelfia, si è attestato a 16,3
punti dagli 1,4 punti di settembre, mentre quello sull'occupazione
a -4 punti da -5,3 punti del mese precedente. Ora gli investitori
attendono la pubblicazione del superindice di settembre, il dato
sulle vendite di case esistenti e quello sulle scorte settimanali
di gas naturale.
Il superindice degli Stati Uniti è salito dello 0,2% su base
mensile a settembre, in linea al consenso degli economisti. La
componente "coincident" è salita dello 0,2% e quella lagging dello
0,2%. Le vendite di unitá abitative esistenti negli Usa sono salite
a settembre del 3,2% a livello mensile a 5,47 mln di unitá, al di
sopra dei 5,35 mln attesi dal consenso.
Sul valutario il cambio euro/usd ha toccato dopo le decisioni
della Bce un massimo intraday a 1,1038 ed è ora a 1,0933.
Sull'obbligazionario i rendimenti dei Treasury sono stati spinti
fortemente al rialzo dalle parole di Draghi. I costi di
finanziamento dei titoli Usa si sono attestati sui massimi
intraday, rispettivamente all'1,76% e allo 0,84%.
Ora il rendimento decennale dei Treasury è all'1,74%; quello
biennale 10 allo 0,81%.
eln/tla/alb
eleonora.ermacora@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
October 20, 2016 11:49 ET (15:49 GMT)
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