L'Italia è il maggior produttore mondiale di pomodoro industriale in Europa e il secondo al mondo dietro la sola California, ma la sua posizione e' insidiata dalla Cina.

E' quanto si legge in una nota diffusa in vista del Congresso Mondiale del Pomodoro in programma a Sirmione dall'8 all'11 giugno prossimi.

L'Italia ha prodotto l'anno scorso 4 milioni di tonnellate di pomodoro industriale e la Cina circa 3,8 milioni, ma il trend di rapida crescita del Paese asiativo lascia prevedere che nel 2014 possa ritornare a superare (dopo un periodo di declino) la quota di 5 milioni, raggiungendo o addirittura superando le previsioni di produzione dell' Italia, mentre il primato della California è irraggiungibile, con i suoi 12,2 milioni di prodotto attesi. Nella classifica mondiale dei principali produttori seguono Turchia, Spagna, Iran, Brasile e Portogallo.

La produzione mondiale del pomodoro da industria ha conosciuto dal 2009 al 2013 una decrescita continua passando dai 42,3 milioni di tonnellate ai 33,2 del 2013. Diverso il trend dei consumi mondiali che sembrerebbe essersi assestato a 38 milioni, la quantità di produzione prevista per il 2014, secondo le primissime indicazioni.

Il Congresso Mondiale del Pomodoro, dedicato al tema "Dalla terra alla tavola: un impegno comune per il futuro dei prodotti trasformati a base pomodoro", è organizzato da Amitom, Association Méditerranéenne Internationale de la Tomate e dal World Processing Tomato Council ed è ospitato dall'Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari (Aiipa) e Fedagri Confcooperative, col patrocinio dell'Organizzazione Interprofessionale Distretto del Pomodoro da Industria - Nord Italia e con la collaborazione di Anicav (Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali).

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