I risultati preliminari del primo semestre 2014 indicano una sostanziale normalità, ossia di assenza di variazioni significative nello scenario che si trascina dalla seconda metà del 2008, per il settore degli Apparecchi Domestici e Professionali in Italia.

E' quanto emerge da una nota di Ceced Italia, l'associazione aderente a Confindustria dei produttori di apparecchi domestici e professionali, secondo cui una leggera inversione di tendenza si è registrata nel sell-out dei primi mesi per comparti significativi dei grandi elettrodomestici, probabilmente per il trascinamento delle incentivazioni concesse e confermate per le ristrutturazioni edilizie.

I dati di sell-in per i grandi elettrodomestici, rilevati da Confindustria Ceced Italia, hanno registrato il buon andamento di inizio anno per poi diminuire nei mesi primaverili. Grazie a un buon primo trimestre, a fine giugno rimangono nettamente positivi le lavabiancheria (+5,2%) e il comparto della cottura: piani di cottura (+5%) e forni (+ 1,1 %). Per quanto si riferisce agli altri gruppi di prodotto, non si registrano miglioramenti nella situazione complessiva dei piccoli elettrodomestici. Per il settore delle cappe, i risultati del primo semestre sono allineati ai budget cautelativi. Si è rilevata una contrazione delle esportazioni, in particolare nei principali mercati, tra cui Francia (-25,2%) e Russia (-22,8%). Crescono invece le esportazioni verso la Germania (+21,9%), a conferma di un trend positivo in atto dal 2012.

Il comparto della climatizzazione domestica si conferma fortemente dipendente dalla meteorologia: primavera e inizio estate piovose e con temperature sotto la media hanno frenato le vendite delle unità fisse al -37,6% in volumi e al -33,3% in valore (dati GfK). Decisamente positivo per la futura ripresa del comparto è il lento progresso nell'accettazione della pompa di calore quale elemento base per impianti di raffreddamento e riscaldamento domestici. La nuova tariffa elettrica D1 (in vigore da 1 luglio) dovrebbe dare un'ulteriore spinta così come l'incentivazione in atto fino al 31 dicembre 2014.

La lenta dinamica del comparto degli apparecchi professionali per il food-service non ha modificato risultati e tendenze nel primo semestre e le previsioni per l'intero anno si confermano cautamente positive.

Le incentivazioni alle ristrutturazioni edilizie hanno spinto verso l'alto le vendite di camini e canne fumarie, anche grazie ai miglioramenti in materiali ed efficacia e alla diffusione delle stufe e caminetti a biomassa. Queste ultime hanno registrato un semestre di consolidamento dopo parecchi anni di forte crescita nel mercato interno e, soprattutto, all'export. Il made in Italy si è ormai stabilmente posizionato al top di qualità, rendimento, valori ecologici.

I volumi produttivi nel primo semestre 2014 sono decisamente in crescita nella cottura (piani +11,8%; forni +8,7%). I forni hanno superato un milione di unità prodotte, grazie a una buona innovazione in tecnologie e prestazioni, come evidenziato a Eurocucina-Ftk 2014. Si tratta della conferma della capacità di innovazione dei produttori in Italia e del loro impegno verso il posizionamento nell'alto di gamma. Il risultato all'export ha raddoppiato a +10% (piani) e +14% (forni) il valore del sell-in italiano, a conferma del valore e del fascino globale della cucina italiana. Il leggero aumento (+1,7%) per i frigoriferi va considerato quale fluttuazione statistica in confronto al primo semestre dello scorso anno. Il trend rimane di costante diminuzione dei volumi.

Le vertenze aziendali degli ultimi mesi hanno condizionato il segmento delle lavabiancheria, che, nel primo semestre 2014, registrano un calo del 10% in volumi rispetto al periodo corrispondente dello scorso anno. Lo scenario appare migliore considerando l'aumento del prezzo medio a riprova della continua politica di investimenti nell'innovazione.

Il comparto dei componenti mantiene inalterata la forte capacità di innovazione, registra un miglioramento nel segmento dei piccoli elettrodomestici e nella spinta verso nuovi mercati, nonostante la concorrenza aggressiva di elettrodomestici provenienti dalle aree extra-Ue, il credit crunch, la riduzione della marginalità del settore. I motivi di crisi sono aggravati dal ricorso al concordato da parte di imprese clienti: situazione peggiorata dalle disposizioni sulle revocatorie, che rischiano di essere essenziali per i componentisti.

Il 2014 si va manifestando quale anno di importanti cambiamenti nella struttura del settore con conseguenze, a questo punto non prevedibili, sui volumi produttivi e i livelli occupazionali.

com/mur