Eni, Enel, Terna, Snam, Ansaldo Energia e Prysmian. C'è tutta l'energia d'Italia nel portafoglio messo insieme negli ultimi mesi dal governo cinese tramite le sue controllate industriali e finanziarie.

D'altronde, scrive Milano Finanza, la fame di Pechino per gli investimenti in energia non è certo un segreto e pare proprio che nella Penisola, e più in generale in Europa, i cinesi abbiano trovato una ricca fonte a cui abbeverarsi. Al punto che presto il Dragone potrebbe riuscire nell'impresa di creare una sorta di rete europea dell'elettricità, dal Portogallo alla Grecia, passando per la Spagna e naturalmente per l'Italia. A centrare l'obiettivo potrebbe essere State Grid Corporation of China, il gigante mondiale delle utility (in quanto a ricavi) nonché operatore della rete elettrica cinese (che serve oltre 1 miliardo di abitanti). Il colosso dell'energia, per altro, non è attivo solo in Europa ma possiede anche partecipazioni nelle reti elettriche di Brasile, Australia e Filippine, per un totale di oltre 17 miliardi di euro di asset sparsi per il mondo.

red/lab

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