Acea è pronta a consolidare le partecipazioni nelle società idriche in Toscana, dossier che già appassiona le banche d'affari.

Dopo Equita e Intermonte, scrive MF, anche gli analisti di Mediobanca spingono l'utility romana in prima linea sul fronte delle aggregazioni, sempre che il nuovo quadro normativo le incoraggi, come il governo sembra promettere dando gli ultimi ritocchi alla Legge di Stabilità.

Se per Intermonte "Acea potrebbe cogliere opportunità interessanti in Toscana nel settore idrico, dove al momento possiede partecipazioni di minoranza in cinque società che potrebbe unificare rapidamente", Equita allarga il progetto all'Umbria, portando a una decina le aziende non quotate che la ex municipalizzata potrebbe integrare, pur notando che queste operazioni sarebbero per Acea una novità assoluta e che l'utility "dovrà pertanto dimostrare la sua concreta capacità di agire come realtà aggregante".

Ma è Mediobanca a spingersi più avanti sulle possibili mosse della società guidata dall'ad Alberto Irace, riconoscendone la solidità finanziaria e la sostenibilità della politica dei dividendi. A livello nazionale Acea è leader di mercato nel servizio idrico integrato con oltre 8,6 milioni di cittadini serviti, una quota pari al 14,24% della popolazione, tra Lazio, Campania, Toscana e Umbria.

Nel piano 2014-2018 i nuovi investimenti programmati in infrastrutture idriche ammontano a circa 1,3 miliardi di euro. Cifre alla mano, per Mediobanca anche il fatto che l'attuale ad Irace fosse in precedenza responsabile dell'area idrica è un atout per la continuità gestionale.

red/als

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