Le dimissioni della maggioranza del Cda di Retelit avvenute nei
giorni scorsi, "traggono origine da divergenze di vedute, emerse
nel corso del mese di novembre e rivelatesi in breve non sanabili,
tra componenti del Consiglio di Amministrazione titolari di
pregnanti ruoli esecutivi: il riferimento è ai consiglieri Anders
Leideman e Mauro Tosi, da un lato, e al Presidente Gabriele Pinosa,
dall'altro".
E' quanto precisa il Collegio sindacale della società in una
nota diffusa su richiesta della Consob. Il riferimento è alle
dimissioni rassegnate dal presidente Gabriele Pinosa, dal vice
presidente Majdi Ashibani e dai Consiglieri Stefano Borghi,
Abdelmola Elghali e Paola Pillon nel corso della riunione
consiliare della Società tenutasi il 25 novembre scorso. Più in
dettaglio le divergenze attengono all' utilizzo del bridge loan nel
contesto dell'operazione di finanziamento Kbc e alle determinazioni
assunte dal comitato esecutivo in merito al conferimento di
apposito incarico per sollecitazione di deleghe. Secondo il
Collegio Sindacale, "i consiglieri Gabriele Pinosa, Majdi Ashibani,
Stefano Borghi, Abdelmola Elghali e Paola Pillon hanno ritenuto di
rassegnare le proprie dimissioni, al dichiarato fine di favorire la
formazione di un nuovo organo amministrativo, su basi di maggiore
coesione interna".
Per quanto riguarda poi la decisione assunta dal Cda di dare
corso agli adempimenti funzionali alla revoca di alcuni tra gli
amministratori delle società controllate, il Collegio "rileva che
il presidente del Cda ha accompagnato la stessa rappresentando il
sopravvenuto venir meno del pactum fiduciae con riferimento alle
persone Mauro Tosi e Anders Leideman, consiglieri della controllata
e-via Spa e di Retelit Us Llc. Inoltre il Collegio sindacale
sottolinea di non aver "mancato di evidenziare da un lato che le
(proposte e approvate) deliberazioni in punto di scioglimento del
comitato esecutivo e di revoca di consiglieri delle controllate non
si mostravano sostenute da ragioni sostanziali di percepibile
evidenza, dall'altro, anche in termini correlati, i rischi
giuridici collegati alla mancata specifica emersione di una giusta
causa di revoca degli amministratori delle società
controllate".
Infine sempre il Collegio sindacale ha sottolineato "la stretta
ed inderogabile esigenza di salvaguardare l'esercizio di tutte le
funzioni di gestione delle società, aspetto in relazione al quale
lo stesso Collegio, nel proprio ambito di competenza, è impegnato
in un'opera di stretto e continuo monitoraggio".
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