Il Ftse Mib ha terminato la seduta con un calo dello 0,54% a 18.569 punti. Vendite anche sull'Ibex (-0,32%) e sul Dax (-0,2%), mentre il Ftse 100 e il Cac-40 hanno guadagnato rispettivamente lo 0,07% e lo 0,46%.

Il principale indice milanese ha ridotto le perdite a circa un'ora dalla fine delle contrattazioni grazie alle dichiarazioni del membro del Consiglio direttivo della Banca centrale europea, Benoit Coeure, secondo cui c'è ampio consenso tra i membri del Board dell'Eurotower sulla necessitá di maggiori stimoli monetari per far accelerare l'inflazione e per rilanciare l'economia nella zona euro.

Infatti, l'inflazione resta su livelli contenuti e anche se il dato di novembre ha segnato un aumento dello 0,3% a/a (in linea con il consenso) gli analisti di JPMorgan restano preoccupati. A detta degli esperti, se il prezzo del greggio si mantenesse in media sui 60 dollari al barile fino a marzo, l'Eurozona rischia di finire in deflazione nel primo trimestre del 2015.

In questo momento il Brent sta risalendo e si trova a 60,61 dollari al barile, mentre il Wti a 56,57 usd al barile. Il dato Usa sulle scorte settimanali di petrolio ha mostrato un calo di 0,847 mln di barili: un buon segnale considerando che il dato della settimana scorsa aveva visto un aumento di 1,454 mln di barili. A piazza Affari il recupero, seppur marginale, del prezzo del greggio ha sostenuto i titoli del comparto petrolifero: Tenaris +2,19%, Eni +1,81% e Saipem +0,58%.

Coeure ha poi affermato che "se vogliamo fare di piú dobbiamo ovviamente raggiungere segmenti di mercato in cui vi è piú liquiditá ed è per questo che il mercato dei titoli di Stato è l'opzione di base, che non significa necessariamente".

A detta degli esperti contattati da MF-Dowjones queste affermazioni hanno incrementato le speranze di un QE sui titoli di Stato da parte della Bce per il prossimo gennaio.

La volatilità del Ftse Mib (minimi intraday 18.256 punti, massimi 18.645 punti) si è mantenuta comunque alta per via della situazione della Russia, di quella in Grecia (nel giorno delle elezioni del Presidente della Repubblica) e dell'appuntamento con la Fed atteso per questa sera alle 20h00.

La Banca centrale russa ha tentato di stabilizzare il sistema bancario nazionale in scia al crollo del rublo annunciando delle misure per allentare la regolamentazione sugli istituti di credito del Paese.

A Milano in calo il comparto dei titoli bancari: Intesa Sanpaolo -1,23%, B.P.E.Romagna -1,42%, Ubi B. -2,57%, Mediobanca -0,3%, B.P.Milano -1,38%, B.Mps -2,85% e Unicredit -0,47%. In rialzo solo B.Popolare (+0,91%).

In rosso B.Unicem (-2,5% a 10,15 euro) con Equita Sim che ha tagliato

il rating a hold da buy e il prezzo obiettivo a 12 euro da 14 euro.

In perdita Fca (+1,08% a 9,15 euro). La società ha completato l'offerta di azioni e bond annunciata a fine ottobre nel quadro del piano di rafforzamento patrimoniale con un incasso totale di 3,887 mld usd (3,113 mld euro circa).

In lieve calo Moncler (-0,75% a 10,62 euro). Secondo Equita Sim (buy, Tp 15,8 euro) i cambi nel Cda e nel management annunciati dalla societá non hanno alcun impatto sul titolo.

In completa controtendenza A2A (+1,12% a 0,8105 euro), prmiata da Goldman Sachs con un upgrade a buy da neutral (Tp a 1,04 euro da 0,97 euro). Su Hera (-1,13% a 1,918 euro) gli analisti confermano il rating buy (lasciandola nella propria Conviction List) e alzano il prezzo obiettivo a 2,85 euro da 2,7 euro.

Su Enel (-1,8% a 3,596 euro) e Snam (-0,85% a 3,978 euro) la raccomandazione resta neutral con Tp che passa rispettivamente a 4,4 euro da 4,5 euro e 4,25 euro da 4,35 euro, mentre su Terna (-1,29% a 3,67 euro) il rating resta invariato a sell e il prezzo obiettivo scende a 3,6 euro da 3,7 euro.

Sul resto del listino si segnala Marr (+0,8% a 13,85 euro) che a detta

degli analisti di Kepler Cheuvreux è "solida come una roccia". Gli

esperti hanno infatti alzato il prezzo obiettivo sul titolo a 16 euro da

15,4 euro, confermando la raccomandazione buy.

In rialzo Fincantieri (+1,39% a 0,73 euro). La controllata Vard,

attiva a livello mondiale nella progettazione e costruzione in campo

offshore di piattaforme e mezzi di supporto per l'estrazione e produzione

di petrolio e gas naturale, oltre che per industrie di servizi petroliferi.

Acquisti pure su Datalogic, che ha segnato un +3,51% a 8,69 euro. Romano Volta, presidente e Ceo di Datalogic, intervistato da Mf-Dowjones nel corso di un evento a Milano ha affermato che il gruppo si appresta a concludere l'anno con una redditivitá migliore del previsto.

Sull'Aim si segnala invece Ki Group, che è stato il miglior titolo di tutto il listino con un +7,14% a 3,122 euro e ha proseguito il rally di ieri (+14,27%) sulla notizia che il Cda ha deliberato la convocazione per il 7 gennaio dell'assemblea chiamata ad approvare la distribuzione di un dividendo straordinario per un controvalore pari a 2,5 mln, pari a 0,453 euro con stacco cedola il 12.

sda

susanna.scotto@mfdowjones.it

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