La Germania ha alzato le stime sulla crescita economica

di quest'anno a +1,5% da +1,3% in scia ai livelli record di occupazione e

ai maggiori consumi derivanti dal calo dei prezzi del petrolio.

E' quanto emerso dalla relazione annuale del Ministero dell'Economia

tedesco. Nel 2014 il Pil del Paese si è espanso dell'1,5%.

"L'economia tedesca ha ripreso un cammino di crescita nonostante le

turbolenze geopolitiche dello scorso anno", ha detto il ministro per

l'Economia e l'Energia, Sigmar Gabriel, aggiungendo che "il Governo si

aspetta che l'introduzione di un salario minimo, così come l'incremento

dei pagamenti pensionistici pubblici, faranno aumentare la domanda dei

consumatori".

Il rialzo delle previsioni era ampiamente previsto dagli economisti che

pensano che il calo dei prezzi del petrolio, unito all'indebolimento

dell'euro, daranno un maggiore stimolo per la crescita della prima

economia europea. In più il mercato del lavoro tedesco è continuato a

migliorare nel corso degli ultimi mesi, con conseguente aumento del

gettito fiscale, che ha consentito all'Esecutivo di raggiungere il

pareggio di bilancio con un anno di anticipo.

"L'economia tedesca è in buono stato. L'occupazione ha raggiunto un

livello record, la disoccupazione è in calo e la performance del mercato

del lavoro consente aumenti salariali notevoli", si legge nel rapporto.

"Le condizioni dell'export continuano a essere difficili a causa delle

tensioni geopolitiche e della continuata debole crescita della zona euro".

Il Ministero si aspetta che le esportazioni aumenteranno del 3,6% nel

2015, mentre le importazioni sono attese in rialzo del 4,1%, sempre

quest'anno.

red/est/jes

jessica.longarini@mfdowjones.it