Un ritorno della crisi nella zona euro sarebbe una "questione seria" per la Gran Bretagna anche se i problemi dell'area sembrano più limitati rispetto a quelli del 2011 e 2012.

Lo ha affermato, rispondendo ai parlamentari, il governatore della Banca centrale britannica Mark Carney, precisando che la capacità dei policy maker di rispondere alle crisi è ora maggiore rispetto al passato.

Oggi la Commissione europea ha indicato di aver ricevuto le proposte di riforma dalla Grecia necessarie per concedere ad Atene l'estensione di 4 mesi del programma di aiuti. Secondo una fonte, le misure indicate dal Governo di Alexis Tsipras sembrano in linea con i principi fissati dai ministri delle Finanze della zona euro.

Carney ha fatto notare che Irlanda, Portogallo e altri Paesi dell'area, che hanno sofferto durante i periodi di crisi, ora "stanno meglio" e che gli investitori privati sono meno esposti alle perdite nel caso in cui il Governo ellenico non riuscisse a rimborsare i propri prestiti.

Tuttavia se la Grecia fosse costretta o decidesse di lasciare l'Unione monetaria "in maniera caotica" i mercati finanziari mondiali probabilmente ne soffrirebbero. "Ci sono dei rischi", ha concluso il numero uno della BoE.

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