Il Ftse Mib (-0,14% a 21.957 punti) scambia poco sotto la parità dopo l'apertura delle Borse americane (Dow Jones -0,83%, S&P 500 -0,84%).

Sul fronte macroeconomico l'indice Pmi servizi di febbraio definitivo si è attestato a 57,1 punti (57 punti il preliminare), l'indice Ism non manifatturiero di febbraio è stato pari a 56,9 punti (56,5 punti il consenso) mentre la stima Adp sui nuovi posti di lavoro nel settore privato di febbraio ha visto un aumento di 212.000 unità (220.000 il consenso).

Un esperto contattato da MF-Dowjones spiega che "i dati sono stati nel complesso in linea con le attese. Questo mostra che la crescita americana resta robusta ma fa anche pensare al rialzo dei tassi da parte della Fed e infatti le Borse americane sono negative".

A piazza Affari in luce Wdf (+2,61% a 10,6 euro) con Banca Akros che ha alzato il target price sul titolo a 9,8 euro da 8,8 euro, confermando a hold il rating.

Tra i bancari in luce B.Mps (+2,09% a 0,5615 euro) che a detta di alcuni esperti dovrebbe continuare a presentare un andamento volatile in vista dell'aumento di capitale. I volumi sono già pari alla media giornaliera delle ultime 30 sedute (178 mln pezzi): sono infatti passati di mano 176,59 mln pezzi, pari al 3,45% del capitale.

In positivo anche B.P.E.Romagna (+2,38%), B.P.Milano (+1,36%), B.Popolare (+0,98%), Unicredit (+0,68%) e Ubi B. (+0,37%), mentre Mediobanca cede lo 0,12% e Intesa Sanpaolo lo 0,48%.

In lieve rialzo Fca (+0,07% a 13,64 euro). Alfredo Altavilla,

responsabile dell'area Emea del gruppo ha assicurato che Fca conferma

ancora una volta il target di break-even operativo per la regione Emea nel 2015. "In Europa vediamo un mercato marginalmente superiore al 2014 ma di non piú dell'1% e quello italiano del 2-3%", ha affermato poi Altavilla. Non sono emerse grandi novitá da queste dichiarazioni, spiega un analista contattato da MF-Dowjones, aggiungendo che "quanto detto è in linea con quello che è emerso con i conti del 2014".

Sul resto del listino si segnala Creval (+4,45% a 1,243 euro). Banca Akros ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo a 1,3 euro da 1,1 euro, confermando la raccomandazione accumulate e evidenziando che secondo le

ultime indiscrezioni di stampa entro il 25 marzo dovranno essere

effettuate le offerte vincolanti per l'acquisto di ICBPI.

In positivo anche De' Longhi (+2,45% a 18,84 euro) che ha ricevuto commenti positivi da parte degli analisti all'indomani della pubblicazione dei risultati 2014.

sda

susanna.scotto@mfdowjones.it