Seduta negativa per tutte le principali borse europee: Ftse Mib
-2,4% a 23.044 punti, Dax -2,58%, Ibex -2,17%, Cac-40 -1,55% e Ftse
100 -0,93%.
Il tema della Grecia ha guidato la seduta. Si avvicina infatti
l'Eurogruppo del 24 aprile e a far da padrone sono state le
incertezze legate al fatto che si potrebbe non arrivare ad un
accordo con Atene. Questo ha alimentato i timori di default
tecnico, portando gli investitori ad alleggerire le proprie
posizioni e a prendere beneficio.
Il quotidiano ellenico Ekathimerini ha riportato inoltre che le
Banche
centrali dei Paesi del Sud-Est dell'Europa, Albania, Bulgaria,
Cipro,
Romania, Serbia, Turchia e Macedonia, in collaborazione con il
meccanismo
di supervisione unico bancario (Ssm) hanno imposto alle filiali
degli
istituti di credito ellenici che operano nei Paesi di
azzerare
l'esposizione sui titoli di Stato della Grecia.
Intanto un portavoce della Commissione europea ha confermato che
le negoziazioni proseguiranno domani a Bruxelles fino al 23 aprile,
un giorno prima dell'incontro informale dell'Eurogruppo in
Lettonia.
Sul fronte dei dati macroeconomici l'inflazione nell'area euro
a
marzo, secondo la lettura definitiva, si è attestata a -0,1%
a/a, in
linea al consenso e al dato preliminare. A febbraio l'inflazione
si era
attestata a -0,3% a/a. Su base mensile, a marzo, l'indice dei
prezzi al
consumo è invece salito dell'1,1%.
Negli Stati Uniti l'indice dei prezzi al consumo negli è invece
salito dello 0,2% m/m a marzo (+0,3% m/m il consenso), in linea con
il dato di febbraio.
Forti vendite sul settore bancario: B.Mps -4,56%, B.P.E.Romagna
-4,19%, Ubi B. -4%, Intesa Sanpaolo -3,68%, B.P.Milano -3,61%,
Unicredit -3,54%, Mediobanca -3,12% e B.Popolare -2,73%.
Fca ha chiuso con un ribasso del 0,99% a 15,41 euro. Gli
analisti
di Morgan Stanley hanno evidenziato che l'a.d., Sergio
Marchionne, ha piú
volte espresso il desiderio di facilitare il consolidamento del
settore,
definendo una integrazione con General Motors o Ford
tecnicamente
fattibile.
Cnh I. -1,35% a 8,054 euro. Equita Sim ha ridotto il rating sul
titolo a hold con un target price incrementato del 13% a 8,7
euro.
Telecom I. ha perso il 2,17%. A detta degli esperti di Banca Imi
la
partnership siglata ieri tra Telecom Italia e Sky Italia
(societá del
gruppo News Corp. di Rupert Murdoch, proprietario di Dow Jones
& Co., che
insieme a Class E. controlla quest'agenzia) è strategicamente
importante
e rappresenta la prima offerta quadruple play (telefonia fissa,
mobile,
internet e tv) del gruppo telefonico in Italia.
Mediaset -3,23% a 4,374 euro. A detta di Equita Sim i rischi
per
l'azienda dall'intesa siglata ieri tra Telecom I. e Sky
sull'offerta
quadruple play sono legati all'eventuale accelerazione delle
nuove
sottoscrizioni da parte di Sky, soprattutto nella fase di lancio
del
servizio grazie ai prezzi molto concorrenziali.
Exor ha ceduto l'1,99% a 42,35 euro, con Banca Imi che ha alzato
sul titolo il prezzo obiettivo a 46 euro da 30,9 euro, confermando
la raccomandazione hold.
Yoox -1,27% a 29,43 euro. Gli analisti di Deutsche Bank hanno
alzato sul titolo il target price a 32 euro da 25 euro, confermando
il rating buy.
Sul resto del listino si segnalano Ei Towers (-2,26%) e Rai Way
(-6,24%). Il Consiglio della Rai ha confermato che, "in ogni caso,
non
avrebbe aderito in alcuna misura all'offerta promossa da EI
Towers", anche a seguito della modifica apportata, poichè considera
"strategica la
propria partecipazione in Rai Way".
Salini Impregilo ha ceduto il 3,44% a 3,99 euro. Exane ha alzato
il target price sul titolo a 4,9 euro per azione da 4,4 euro grazie
al sempre piú probabile raggiungimento dei target e a un profilo di
rischio migliore, confermandolo "Top Quattro per il 2015" (rating
outperform invariato).
Equita Sim ha alzato il target price di Danieli & C. (-3,48%
a 22,46 euro) a 29,2 euro per azione di riflesso ad un
aggiornamento delle stime 2015 includendo l'effetto positivo del
cambio dollaro/euro. Rating buy confermato.
Sul listino Aim in spolvero Mc-link (+9,75%). Gli analisti di
Integrae Sim hanno confermato il rating buy e aumentato il target
price sul titolo a 11,2 euro da 11 euro, lasciando invariate le
stime per il 2015-2016.
Infine prosegue ancora il rally di borsa di Bio On. Il titolo ha
guadagnato il 3,87% a 20,65 euro con un volume totale di scambi
(153.500 pezzi) ben superiore alla media a trenta giorni di 26.575
pezzi.
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