Parte la ricerca del partner di Banca Mps. Giovedì 2 si tiene in
Piazza del Campo la popolare competizione fra le contrade dopo
che il giorno prima il Ministero dell'Economia e delle Finanze
ha messo piede nel capitale della banca con il 4%. Il giorno dopo,
si riunisce il cda di Rocca Salimbeni presieduto da Alessandro
Profumo che, secondo quanto risulta al Messaggero, dovrebbe avere
sul tavolo la decisione di avviare un processo di raccolta di
manifestazioni di interesse. In esecuzione della decisione della
Bce del 13 maggio che ha approvato l'aumento di capitale da 3
miliardi chiuso con successo e il
conseguente rimborso dei Monti bond (1,071 miliardi) avvenuto
il
15 giugno, l'Eurotower ha inviato a Siena una lettera con il
percorso
dettagliato del piano sul capitale.
Nella missiva firmata da Mario Draghi, viene abilitato il
riconoscimento dei 3 miliardi appena raccolti ai fini dei criteri
Eba per il calcolo degli indici patrimoniali (Cet 1), ma si
aggiunge che Mps "dovrà trovare una soluzione definitiva ai suoi
problemi strutturali" mediante la scelta di un partner con cui
fondersi. Il piano dovrà essere definito entro il 26 luglio, nel
senso che per quella data, l'istituto senese dovrà mettere nero su
bianco a Francoforte lo stato del piano intrapreso.
Con l'ausilio di Ubs e di Citi in veste di advisor, si aprirà il
processo della durata di alcune settimane durante le quali i
pretendenti
dovranno ufficializzare il loro interesse. Nessuna offerta vera
e propria, anche perchè una volta fattisi avanti, i papabili
dovrebbero
essere ammessi a una fase 2, con l'apertura della data room.
Negli ultimi tempi su Siena si sarebbero fatti avanti un paio di
istituti spagnoli, entrambi vecchie conoscenze italiane: Bbva e il
Banco Sabadell.
Il futuro assetto senese difficilmente potrà essere italiano,
visto
che le due grandi banche (Intesa e Unicredit) e si sono da tempo
tirate
fuori. Ora assieme all'avvio della ricerca del partner, a Siena
si guarda alla governance: nuovo patto e nuovo presidente.
Fondazione Mps, Btg Pactual e Fintech stanno ragionando sulla
riscrittura di un accordo aperto ad Alessandro Falciai e altri, ma
allo stato i colloqui segnano il passo.
Quanto al dopo Profumo, Pietro Modiano si è tirato fuori: torna
in auge la candidatura di Massimo Tononi, presidente di Borsa spa.
E c'è chi non dispera di convincere Giuseppe Lusignani, vice
presidente di Prometeia, molto apprezzato negli ambienti
bancari.
pev