L'indice di fiducia dei consumatori italiani nel secondo
trimestre 2015 e' salito a 53 punti dai 51 dello stesso periodo
dell'anno precedente.
I dati emergono dalla Global Consumer Confidence Survey condotta
da Nielsen su un campione di 30.000 individui in 60 Paesi, secondo
cui si e' inoltre registrato un calo di 4 punti rispetto al
trimestre precedente, che aveva segnato un'impennata di 11 punti a
livello tendenziale. L'indice di fiducia degli italiani si trova
ancora lontano dalla media europea (79 punti) e da quello di Gran
Bretagna (99), Germania (97) e Francia (66). La percentuale di
quanti si dichiarano preoccupati della sicurezza del posto di
lavoro diminuisce rispetto all'anno precedente (24% secondo
trimestre 2015 vs 30% secondo trimestre 2014) e al primo trimestre
2015 (28%).
In aumento (16% secondo trimestre 2015 vs. 14% stesso periodo
2014) su base annuale la quota degli italiani che ritengono quello
presente il momento giusto per fare acquisti.
"Dai dati della Consumer Confidence Survey - ha dichiarato
l'amministratore delegato di Nielsen Italia Giovanni Fantasia -
sono confermate le linee di fondo della transizione italiana. Si
evidenzia un certo dinamismo che deve ancora trasformarsi in spinta
propulsiva strutturata e organica. L'indice di fiducia si ripropone
al di sopra dei 50 punti, un risultato sicuramente positivo che da
quattro anni l'Italia non raggiungeva. Se non si puo' ancora
parlare di svolta - ha aggiunto Fantasia - rimane tuttavia
evidente, dopo la prima rilevazione positiva di inizio anno, il
permanere di segnali che inducono a pensare all'imbocco di una
ripresa nonostante le incertezze macroeconomiche che ancora
rimangono. La sfida che il mercato del largo consumo si trova
quindi ad affrontare e' quella di sapere intercettare il rinnovato,
seppure cauto, ottimismo degli italiani, facendo leva in modalità
integrata su tutti gli strumenti di marketing, dal prezzo, alla
distribuzione alla comunicazione. L'obiettivo - ha concluso
Fantasia - e' quello di sapere trasformare la visione positiva che
si sta gradualmente diffondendo in una decisa ripresa dei consumi,
che possa ridare fiato alla nostra industria, lasciandosi
definitivamente alle spalle politiche di prezzo calmierate, che
hanno caratterizzato il periodo della recessione".
fch