La Consob ha disposto una sanzione da 60.000 euro per Poste Italiane, per aver violato le "norme che regolano i conflitti di interesse e la correttezza della condotte, nonche' la materia della

valutazione di adeguatezza degli investimenti".

L'azienda, spiega la Consob, "ha compiuto scelte strategiche, riflesse nei documenti riguardanti la pianificazione commerciale ed i sistemi di incentivazione, tali da orientare, in assenza di adeguata valorizzazione

degli effettivi bisogni della clientela, la propria attivita' di commercializzazione su specifici prodotti o categorie di prodotti (prevalentemente caratterizzati da elevate commissioni up-front). In particolare, dagli accertamenti ispettivi e' emerso il ricorso a disinvestimenti anticipati della clientela (ovvero effettuati prima della naturale scadenza del prodotto finanziario) - anche di carattere massivo per il tramite di OPA buyback - strumentali alla utilizzazione delle risorse da essi rivenienti per l'acquisto di altri prodotti "a budget" in collocamento, determinando così un "effetto sostituzione" degli

strumenti finanziari collocati presso gli investitori (c.d. switch), senza che si tenesse conto delle esigenze degli investitori. A fronte di ciò, Poste Italiane ha omesso di gestire tale acuita situazione di conflitto di interessi non evitando che la stessa incidesse negativamente sugli interessi dei clienti e di fatto consentendo il realizzarsi, sul piano operativo dei rapporti con la clientela, di comportamenti non conformi al dovere di agire con diligenza, correttezza e trasparenza". Inoltre, Poste "e' venuta meno al dovere di dotarsi di procedure, relativamente alla profilatura della clientela, idonee ad assicurare il corretto svolgimento della verifica di adeguatezza connessa alla prestazione del servizio di consulenza".

rov

 

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September 01, 2015 13:34 ET (17:34 GMT)

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