Il Ftse Mib ha chiuso la seduta con un -3,21% a 15.913 punti, abbandonando la soglia dei 16.000 punti in un contesto che resta estremamente volatile. L'Ibex ha segnato un -2,39%, il Cac-40 un -1,69%, il Dax un -1,11% e il Ftse 100 un -1%.

Da un lato ci sono i fondi sovrani di Paesi esportatori di petrolio che continuano a vendere azioni per ottenere liquidita', non vedendo un recupero del greggio (Brent -2,13% a 32,18 usd al barile), dall'altro gli operatori piu' piccoli che presi dal panico pensano a 'salvare il salvabile'.

In questo contesto di incertezza, il Ftse Mib e' estremamente volatile (minimo intraday 15.848 punti, massimo 16.604 punti). Un esperto ha spiegato che quando si scende troppo alcuni investitori comprano azioni per poi rivendere dopo poco, non appena sono riusciti a ottenere un profitto. Un altro esperto ha poi spiegato che la situazione non cambiera' fino a quando non ci sara' un 'trigger event', ovvero un elemento che fara' la differenza, come ad esempio un possibile intervento da parte della Banca centrale europea nel mese di marzo.

A piazza Affari in negativo i bancari: Ubi B. -8,87%, B.Popolare -8,63%, B.P.Milano -8,35%, Unicredit -7,91%, Intesa Sanpaolo -6,21%, Mediobanca -5,6%, B.Mps -3,08% e B.P.E.Romagna -2,17%.

I conti 2015 di Unicredit hanno battuto le attese, ma in un contesto incerto come quello attuale gli operatori non prestano piu' attenzione ai fondamentali, spiega un analista.

I gestori di AcomeA sgr dichiarano poi che "la performance negativa del

settore bancario in questo 2016, e' la conseguenza di una rilevante crisi di fiducia. All'inizio, la crisi di fiducia e' stata alimentata dai timori del rallentamento della crescita globale, per poi spostarsi

sull'incertezza della solidita' della ripresa dell'area euro".

In rosso Poste I. (-3,54% a 5,17 euro) che ha perso oltre il 20%

rispetto al prezzo di Ipo (6,75 euro). Positivi, comunque, gli ultimi

commenti arrivati dagli analisti. Kepler Cheuvreux ad esempio lo scorso 22 gennaio ha confermato la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 8

euro mentre Icbpi il 21 gennaio ha avviato la copertura con rating buy e

prezzo obiettivo a 7,6 euro.

In completa controtendenza Telecom I. (+3,57% a 0,87 euro). Ubs ha

confermato il prezzo obiettivo sul titolo a 1,18 euro, decisamente sopra

gli attuali prezzi di Borsa e la raccomandazione neutral.

In lieve calo Enel (-0,11%) nel giorno della pubblicazione dei risultati trimestrali. Un analista ha segnalato che "il debito e' stato migliore delle previsioni".

Resiste bene alle perdite anche Enel G.P. (-0,06% a 1,682 euro). I risultati preliminari 2015, hanno sottolineato gli analisti di Equita Sim (buy, Tp 2,3 euro), sono stati in linea con le attese.

Sul resto del listino si segnala Safilo G. (+6,12% a 7,8 euro), sotto

la lente di analisti e investitori dopo la notizia della firma di un

accordo di collaborazione per la produzione di occhiali 'Swatch: Swatch

The Eyes'.

sda

susanna.scotto@mfdowjones.it

 

(END) Dow Jones Newswires

February 09, 2016 11:52 ET (16:52 GMT)

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