Il Ftse Mib ha chiuso la seduta con un +0,78% a 18.348 punti, proseguendo il recupero dell'ultimo periodo. In lieve rialzo anche l'Ibex (+0,03%) mentre il Cac-40 ha perso lo 0,2%, il Dax lo 0,25% e il Ftse 100 lo 0,27%.

Gli occhi degli investitori sono tutti puntati sul meeting della Banca centrale europea del 10 marzo: le attese sono davvero elevate e Draghi dovra' dare il meglio di se' per non deludere i mercati.

I dati macroeconomici pubblicati oggi non hanno avuto un particolare impatto sui listini europei: l'indice Pmi composito dell'Eurozona definitivo di febbraio si e' attestato a 53 punti, in calo rispetto al dato di gennaio a 53,6 ma in rialzo rispetto al consenso a 52,7. L'indice relativo al settore dei servizi e' inoltre risultato pari a 53,3 punti, in ribasso dai 53,6 del mese precedente ma sopra quota 53 delle attese degli economisti.

In America le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono salite di 6.000 unita' a quota 278.000, il Pmi servizi di febbraio si e' attestato a 49,7 punti, in territorio di contrazione, in lieve calo rispetto al preliminare a 49,8 e in netto ribasso dai 53,2 di gennaio, mentre l'indice Ism servizi e' sceso leggermente a febbraio a 53,4 punti dai 53,5 di gennaio.

A piazza Affari tra i tra i bancari in luce B.Carige (+6,41% a 0,6305 euro) dopo che Malacalza Investimenti ha depositato la lista per il rinnovo del Cda, con l'indicazione di Guido Bastianini come a.d. e di Giuseppe Tesauro come Presidente. Banca Akros evidenzia che Bastianini ha una lunga esperienza nelle ristrutturazioni bancarie e il suo profilo dovrebbe rassicurare il mercato sul delicato turnaround di Carige.

In generale, un gestore evidenzia comunque che in un contesto di recupero del settore bancario i titoli piú penalizzati da inizio anno, ovvero B.Mps (+5,99%) e B.Carige vengono acquistati maggiormente. Dai primi di gennaio B.Mps ha perso circa il 56% mentre B.Carige il 53%.

In positivo anche Intesa Sanpaolo (+4,04%), Ubi B. (+2,26%), B.Popolare (+0,66%), Unicredit (+0,59%), Mediobanca (+0,37%) e B.P.Milano (+0,07%). In calo solo B.P.E.Romagna (-1,73%) su cui Mediobanca Securities ha abbassato il prezzo obiettivo a 7 da 8,5 euro.

In forte rialzo Telecom I. (+5,67% a 0,9975 euro). La stampa riporta che l'a.d. Marco Patuano si e' incontrato a Parigi con il top management di Vivendi per discutere sulla strategia del gruppo. Inoltre, secondo le indiscrezioni, Vivendi avrebbe incontrato potenziali candidati per

sostituire eventualmente Patuano se questo non inizia a guidare la

societa' nella direzione che vuole Bollore. Telecom I. e Vivendi non hanno commentato.

Denaro su Fca (+2,19% a 6,99 euro) che con l'uscita dal settore media

semplificherá la propria struttura e si concentrerá completamente sul

business delle auto. Morgan Stanley definisce l'amministratore delegato del gruppo, Sergio Marchionne, "un talento unico, aggressivo e opportunistico".

Acquisti su Mediaset (+2,7% a 3,498 euro) su cui Banca Akros ha confermato la raccomandazione accumulate e il prezzo obiettivo a 3,8 euro dopo la performance negativa degli ultimi tre mesi e tenendo conto dell'appeal speculativo sempre presente.

In leggero rialzo Finmeccanica (+0,2% a 10,02 euro) che attraverso la

propria Divisione Elicotteri, ha annunciato la firma di un Memorandum

d'Intesa con la statunitense Era Group Inc., uno dei maggiori operatori

elicotteristici al mondo e primario operatore degli elicotteri civili

AgustaWestland, finalizzata alla collaborazione allo sviluppo delle

configurazioni per elisoccorso del rivoluzionario convertiplano AW609.

In lieve calo A2A (-0,19% a 1,063 euro) su cui Kepler Cheuvreux ha ridotto il prezzo obiettivo da 1,4 a 1,3 euro, confermando il rating buy.

In rosso Luxottica (-4,78% a 48,8 euro) dopo il -4,7% di ieri. La debolezza è partita dalla pubblicazione dei risultati 2015 che sono stati comunicati martedì scorso a mercati chiusi.

Sul resto del listino si segnala L'Epresso (-2,23% a 0,966 euro) che ha visto qualche presa di profitto dopo i rialzi di ieri. L'accordo per l'incorporazione di Itedi (La Stampa, Il Secolo XIX) e' stato apprezzato dagli analisti. Mediobanca Securities ad esempio definisce il deal come una "grande combinazione creatrice di valore".

Rcs (-7,87% a 0,562 euro) e' stata invece colpita negativamente da questo deal: Fca ha giá annunciato che distribuirá ai propri azionisti sia le azioni Espresso ricevute dall'operazione sia il 16% di Rcs attualmente in suo possesso. Exor a sua volta cederá sul mercato la propria quota del 5% in Rcs, una volta completata la fusione Itedi-Gruppo Espresso. A detta degli analisti si viene quindi a creare un rischio di overhang sul titolo.

In luce invece Brembo (+11,43% a 43,1 euro) che ha accelerato al rialzo dopo la pubblicazione dei risultati 2015. A detta di un analista di una primaria casa d'affari i conti sono stati migliori delle attese. De' Longhi (-5,18% a 20,86 euro) ha invece deluso il mercato con i risultati 2015.

Zucchi (+9,43% a 0,0348 euro) si e' posizionata tra i migliori titoli di tutta piazza Affari. Le azioni beneficiano del fatto che il gruppo ha comunicato di aver ricevuto l'omologa all'accordo di ristrutturazione del debito bancario.

sda

susanna.scotto@mfdowjones.it

 

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March 03, 2016 11:51 ET (16:51 GMT)

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