Retelit ha chiuso il 2015 con un utile netto di 3,4 mln
euro, in miglioramento rispetto alla perdita di 7,9 mln
registrata nel
2014.
I ricavi, spiega una nota, sono di 42,1 mln (+13,3% a/a),
l'Ebitda si
attesta a 11 mln (+39,4% a/a), l'Ebit e' negativo per 0,8 mln
(-9,3 mln in
2014). La posizione finanziaria netta e' positiva per 11,5 mln
(15,7 mln
al 31 dicembre 2014), gli ordini commerciali si attestano a 46,2
mln
(+69,3% a/a).
"I risultati dell'esercizio, ottenuti in un contesto
macroeconomico
ancora riflessivo, confermano la bontà delle scelte operative
e
strategiche adottate con il Piano Industriale", commenta il
Presidente di
Retelit, Dario Pardi. "L'avere superato i target comunicati, sia
in
termini di crescita che in termini di marginalità, ci
rendono
particolarmente soddisfatti ed ottimisti per lo sviluppo futuro.
In tale
ambito rientra anche la revisione del Piano Industriale
2015-2019 esteso
al 2020, che conferma le linee di indirizzo e migliora gli
obiettivi sia
di natura reddituale che patrimoniale. In particolare, riteniamo
che le
buone performance del mercato Wholesale, il potenziale che la
Società sta
esprimendo verso la clientela Business e lo stato di avanzamento
del
progetto Aae-1, possano concretizzarsi in risultati positivi
già
dall'esercizio in corso, anticipando di un anno le attese di
ritorno
all'utile operativo rispetto a quanto precedentemente
annunciato. La
solidità dei risultati raggiunti ci consente di guardare con
serenità il
percorso di crescita del Gruppo nei mercati di riferimento ed in
quelli
innovativi abbracciati recentemente. L'azienda con questa sua
ritrovata
solidità può avere anche un ruolo di rilievo nell'attuazione
della
strategia del Governo relativamente alla banda ultralarga,
attualmente non
compresa negli obiettivi di Piano".
La Società ha confermato la volontà di avere un ruolo di
rilievo
nell'attuazione della strategia del Governo relativamente alla
banda
ultralarga, che si è recentemente concretizzata nell'accordo
quadro fra il
Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.
Dei 2,2
miliardi stanziati con delibera Cipe, a seguito dell'analisi
del
fabbisogno sono stati assegnati e ripartiti 1,57 miliardi, ai
quali vanno
ad aggiungersi 1,65 miliardi di fondi regionali europei e 233
milioni
derivanti dal Pon Competitività, per un totale di circa 3,45
miliardi
impiegabili per interventi di immediata attivazione.
Il Consiglio di Amministrazione ha approvato l'aggiornamento del
piano
industriale 2015-2019 nonché l'estensione dello stesso al 2020.
Il Piano
prevede un fatturato di 71 milioni nel 2019 (rispetto ai 70
milioni
previsti dal precedente piano) e un fatturato di circa 75
milioni nel
2020. L'Ebitda è previsto attestarsi nel 2019 a circa 27 milioni
(in
miglioramento di circa l'8% rispetto ai 25 milioni in
precedenza
comunicati) e a circa 29 milioni nel 2020, con un Ebitda margin
di circa
il 37% nel 2019 e di circa il 38% nel 2020. In particolare lo
sviluppo
atteso dell'attività sul mercato business e l'avvio
dell'operatività del
cavo porteranno ad una diversa contribuzione del mix di ricavi
con una
marginalità più elevata Grazie a questi andamenti si prevedono
valori
positivi di Ebit e di risultato netto già a partire dal 2016 e
per tutto
l'orizzonte di piano, rispetto al precedente piano che prevedeva
valori
positivi dei predetti indicatori soltanto a partire dal
2017.
La generazione di cassa prevista dal Piano dovrebbe consentire
di
raggiungere una posizione finanziaria netta di Gruppo positiva
per circa
57 milioni nel 2019 (in miglioramento rispetto ai 25 milioni in
precedenza
comunicati) e una Pfn di circa 75 milioni al 2020. Gli
investimenti
effettuati durante il quinquennio 2015-2019 sono confermati in
114
milioni, a cui si aggiungono 11 milioni previsti nel 2020.
Il miglioramento atteso della Pfn rispetto al piano precedente
è
principalmente dovuto ad una maggiore generazione di cassa
rispetto a
quanto previsto già nel 2015. Si precisa che i dati previsionali
e gli
obiettivi quantitativi del Piano sono basati sull'assunzione
della
conclusione del contratto di finanziamento con il pool composto
da Banca
Popolare di Milano, Mps Capital Services Banca per le Imprese e
Unicredit,
descritto in precedenza. La sottoscrizione del predetto
contratto di
finanziamento è prevista entro il 6 aprile.
Secondo il management i miglioramenti sono attesi già a partire
dal 2016
con una previsione di fatturato che si assesterà all'interno di
un range
tra i 44 e i 46 milioni, di un Ebitda tra gli 11 e i 12 milioni,
di Ebit
intorno alla parità e di una Pfn negativa compresa tra i 9 e gli
11
milioni.
lab
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March 22, 2016 11:40 ET (15:40 GMT)
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