Più denari per rimborsare gli obbligazionisti delle quattro banche messe in risoluzione e pace quasi fatta con la Ue. Il governo porta a casa un doppio risultato con le norme sulle imposte differite attive o Deferred tax asset (Dta), inserite nel decreto sulle banche approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso venerdì.

Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza infatti l'esecutivo si è confrontato con la Commissione prima di decidere di inserire nel dl la misura, ottenendone una via libera sostanziale come rimedio adatto a chiudere l'indagine in corso per aiuti di Stato. La scorsa primavera infatti la Dg Competition aveva avviato una richiesta d'informazioni a quattro Paesi (Grecia, Spagna e Portogallo oltre all'Italia) che utilizzano il meccanismo della deducibilità delle perdite sui crediti per le banche, spalmandola su più anni. In realtà per la Penisola una parte del problema era già stata risolta con il decreto dello scorso giugno, con cui la deducibilità è stata portata dai cinque a un solo anno. La novità ha riguardato però solo le nuove svalutazioni, mentre lo stock preesistente, formato dalle rate annuali delle precedenti svalutazioni, è stato solo spalmato su dieci anni. Dal punto di vista Ue, quindi, per le vecchie Dta la questione era ancora sul tavolo.

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May 03, 2016 02:31 ET (06:31 GMT)

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