Le riforme fiscali proposte dal Governo del Brasile,

guidato dal presidente ad interim, Michel Temer, andranno probabilmente

incontro a una implementazione lunga e ardua.

E' quanto sostengono gli analisti di Moody's Investors Service, che

sottolineando che le proposte avanzate questa settimana sono manchevoli di

dettagli.

Il Governo ad interim ha abbassato il target sul deficit primario a

170,5 mld reais, pari al 2,8% del Pil. L'Amministrazione precedente,

guidata dal presidente sospeso, Dilma Rousseff, aveva previsto un target

sul deficit primario tra 0,05% e -1,5% del Pil.

La revisione e' molto piu' consistente di quanto Moody's si aspettasse

e, secondo gli analisti, un deficit primario di questa entita' sarebbe il

piu' ampio da oltre 25 anni, mostrando chiaramente quanto siano serie le

sfide fiscali che il Brasile incontra. "Anche se ci aspettiamo che

l'attuale Amministrazione abbia migliori opportunita' di collaborazione

con il Congresso rispetto al Governo precedente, non vediamo ancora un

chiaro percorso per l'implementazione delle riforme strutturali", osserva

Samar Maziad, vice presidente e analista senior.

Il Governo sta sperimentando un consistente declino degli introiti a

fronte della continua contrazione economica del Paese, quando invece gli

aumenti delle spese obbligatorie rimangono sostenuti. Tra le proposte

della nuova Amministrazione c'e' l'introduzione di un tetto per la spesa

che, secondo Moody's, costituirebbe uno sviluppo positivo per il credito.

Resta da vedere, pero', se il Governo Temer sara' in grado di

ripristinare la credibilita' politica del Paese, indispensabile per

migliorare concretamente le prospettive sul credito nel medio periodo.

eln

eleonora.ermacora@mfdowjones.it

 

(END) Dow Jones Newswires

May 27, 2016 12:34 ET (16:34 GMT)

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