La Banca centrale del Brasile ha lasciato fermo il Selic rate al 14,25%, in un contesto inflattivo lento ma resiliente. E' la prima decisione portata avanti dal nuovo governatore Ilan Goldfajn.

La decisione della Commissione sulla politica monetaria e' stata presa all'unanimita'. "Lo scenario base e l'attuale bilanciamento dei rischi indicano che non c'e' spazio per un allentamento monetario", si legge nella nota dell'Istituto.

A giugno l'inflazione ha toccato l'8,84% a/a. Il dato e' in calo dal picco del 10,71% di gennaio, ma lontano dall'intervallo di tolleranza della Banca centrale, che oscilla tra il 2,5% e il 6,5%. Goldfajn si e' impegnato a riportare l'inflazione al 4,5% entro il prossimo anno.

Ma il Brasile sta affrontando la peggior recessione da decenni e gli economisti si aspettano che la Banca centrale iniziera' un ciclo di allentamento. Il Pil si e' contratto del 3,8% lo scorso anno e ci si aspetta che la situazione peggiorera', visti anche gli alti costi di finanziamento.

Goldfajn, rispetto al suo predecessore Tombini, ha comunicato la decisione in un report decisamente piu' lungo del passato, in cui si evidenzia una stabilizzazione dell'economia "nel breve periodo".

Joao Pedro Brugger, economista presso Leme Investimentos, ha affermato che "ci aspettavamo delle dichiarazioni piu' da colomba". Tuttavia la decisione di tagliare i tassi potrebbe anche essere ritardata fino a quando i legislatori non decideranno chi governera' il Paese fino alle elezioni del 2018.

La prossima riunione della Banca centrale e' prevista il prossimo 31 agosto.

mac

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July 21, 2016 02:26 ET (06:26 GMT)

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