La Commissione europea ha dato istruzioni alla Polonia di sospendere la tassa progressiva sulle vendite al dettaglio, introdotta da poco, aprendo un'indagine sull'imposta perche' potrebbe essere iniqua verso i rivenditori maggiori.

La Commissione, citando un caso simile nei confronti di un'imposta ungherese contraria alla regole sulla concorrenza Ue, si e' detta preoccupata che la tassa polacca dia alle societa' con bassi volumi di affari dei vantaggi selettivi sui concorrenti.

Nell'Europa centrale sono le compagnie estere a dominare il settore retail e detengono alcune delle catene industriali piu' grandi. In Polonia a fare da padrone e' la portoghese Jeronimo Martins cosi' come societa' tedesche, francesi e britanniche.

Il Governo polacco, in cerca di risorse addizionali per finanziare la nuova legge sui benefit ai servizi per l'infanzia, ha adottato la tassa a luglio con ingresso in vigore a settembre. In precedenza l'Esecutivo aveva introdotto una tassa sugli asset bancari a favore del programma di welfare, che ha aiutato il partito 'Legge e Giustizia' a vincere le elezioni di novembre.

Sotto la nuova normativa le societa' del comparto retail devono pagare una tassa mensile basata sui loro profitti. La tassa oscilla tra lo 0,8% e l'1,4% in base ai volumi di vendita mentre le compagnie piu' piccole, con ricavi inferiori a 17 mln zloty (4,4 mln usd), sono esentate.

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September 19, 2016 13:25 ET (17:25 GMT)

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