"Prima di procedere con qualsiasi miglioramento si persegua un vero cammino di equità pensionistica. No a discriminazioni tra pensionati ex lavoratori dipendenti e autonomi".

E' quanto afferma Renato Borghi, presidente di 50&Più, associazione di ultracinquantenni aderente a Confcommercio, in merito all'ipotesi di aumento delle pensioni minime.

Borghi sottolinea come la proposta del premier Matteo Renzi di aumentare tutte le "minime" non abbia trovato ascolto da parte dei sindacati confederali. "Se poi questa strada è già segnata, va chiarito che nel 2007 per i pensionati autonomi (artigiani, commercianti, Coldiretti) sono stati stabiliti tre anni in più nelle relative tre fasce di età contributiva legate agli aumenti pensionistici. Questa resta, ancora una volta, una impostazione preconcetta: non si comprende perché un trattamento di sostegno al reddito, che deriva da risorse della collettività, possa differenziare i pensionati a seconda dell'appartenenza ad una o all'altra categoria, violando ogni principio di giustizia sociale e costituzionale. Ritengo e auspico che in questa occasione di modifica della normativa si possa trovare una soluzione di equità che valga per tutti", prosegue il numero uno di 50&Più.

"n questi ultimi mesi al tavolo di confronto Governo-Triplice Sindacale, oltre alla soluzione di uscita anticipata pensionistica (APE), si è valutata per i pensionati la possibilità di aumentare la 14esima mensilità già prevista dal 2007. Tale assegno dovrebbe essere concesso ad un milione e duecentomila persone in più, alzando da 750 a 1000 euro al mese l'asticella massima per averne diritto. Un piccolo aumento, non più del 25%, ci sarà anche per chi la 14esima la percepisce già", conclude Borghi.

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September 27, 2016 13:29 ET (17:29 GMT)

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