Popolari: si accende il risiko (MF)
20 Ottobre 2016 - 8:43AM
MF Dow Jones (Italiano)
Le nozze tra B.P.Milano e il B.Popolare potrebbero rimettere in
movimento il risiko delle banche popolari italiane in vista della
trasformazione in spa.
Da qui alla fine dell'anno, scrive MF, le grandi manovre
potrebbe essere concentrate sulla Valtellina, la ricca valle
lombarda che ospita due tra i principali istituti cooperativi
italiani, il Credito Valtellinese e la Popolare di Sondrio. Ieri
proprio il presidente del Creval , Miro Fiordi, ha riportato al
centro dell'attenzione il tema del m&a bancario, proponendo di
approfondire un'ipotesi di integrazione tra la sua banca e la
Popolare di Sondrio : «Lo sapete come la penso, come la pensiamo
noi», ha dichiarato Fiordi, «sarebbe opportuno aprire un tavolo per
approfondire i numeri industriali di un'operazione di questo tipo,
è cosa nota che questo è il nostro pensiero e non da ora». La
fusione tra le due banche troverebbe molti sostenitori in
Valtellina e, più in generale, nel sistema finanziario italiano,
anche se al momento le chance di successo non sembrano molte.
L'istituto guidato da Mario Pedranzini ha finora difeso con
forza la scelta dell'autonomia, in linea con la strategia dello
scomparso presidente Piero Melazzini. Non è ancora chiaro se
l'imminente trasformazione in spa modificherà questo atteggiamento,
ma il Creval potrebbe giocare una valida carta di riserva. Secondo
quanto risulta a MF-Milano Finanza, nelle prossime settimane
potrebbe riprendere quota l'ipotesi di un merger con Bper Banca,
già esplorata timidamente negli anni scorsi. Sfumato l'acquisto di
Banca Etruria , l'istituto modenese guidato da Alessandro Vandelli
non avrebbe abbandonato il proposito di sposarsi. Lo confermano le
parole pronunciate ieri dall'amministratore delegato, sempre a
margine dell'esecutivo Abi: «le banche valtellinesi sono realtà con
le quali abbiamo ottimi rapporti, quindi magari fosse possibile
fare qualcosa con loro». Negli anni scorsi sotto la regia del
presidente di Bper Ettore Caselli era spuntata l'idea di una
fusione a tre fra Modena, Creval e Sondrio, uno schema che oggi
potrebbe essere riproposto senza quest'ultima. Bper e Creval del
resto hanno due reti commerciali compatibili che limiterebbero il
rischio di sovrapposizioni. Senza contare che l'accordo sul nuovo
assetto al vertice potrebbe essere trovato con maggiore facilità
rispetto ad altre possibili combinazioni. Non è comunque detta
l'ultima parola e, se Creval tiene aperta la porta con Sondrio,
Modena non ha dimenticato la carta del Nord est, altra potenziale
direttrice di espansione del gruppo. Non è un mistero che negli
anni scorsi Bper abbia guardato con interesse a Veneto Banca,
l'istituto oggi finito sotto l'egida del fondo Atlante di Quaestio
sgr.
Ecco perché, se l'ipotesi Valtellina non andasse in porto,
Modena potrebbe aprire un canale con la nuova proprietà di
Montebelluna. Con l'auspicio che nel frattempo si definisca meglio
la strategia di Atlante.
fch
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October 20, 2016 02:28 ET (06:28 GMT)
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