L'esame definitivo sui conti italiani ci sarà dopo il referendum costituzionale del 4 dicembre.

Lo scrive il Corriere della Sera spiegando che il 5 dicembre i ministri finanziari dell'area euro si troveranno a Bruxelles con una pila di documenti della Commissione Ue sul tavolo: le prime "opinioni" sulle leggi di stabilità, inclusa ovviamente quella di Roma. Toccherà a loro confermare o modificare quei giudizi, inclusa un'eventuale procedura a carico di un Governo accusato di non rispettare le regole.

Durante la campagna referendaria, prosegue il giornale, è probabile che da Bruxelles si cerchi di tenere un basso profilo nel dibattito italiano. Ma l'opinione che la Commissione produrrà a metà novembre per il Consiglio dei ministri finanziari potrebbe anche non essere positiva.

In concreto, spiega il quotidiano, una procedura per deficit eccessivo non comporterebbe la rinuncia alla sovranità come accaduto in Grecia: Parigi, Madrid o Lisbona sono da anni sotto procedura senza che in superficie ciò trasformi la loro vita politica. Questo ingranaggio però, quando si innesca, espone un Governo e un'amministrazione nazionale a una sorveglianza sempre più intrusiva da parte dalla Commissione europea. La suspense politico-burocratica attorno alla lettera di Bruxelles di questi giorni sarebbe solo un assaggio di ciò che aspetterebbe l'Italia in quel caso.

Toccherà ai ministri europei decidere, se la Commissione raccomandasse di mettere l'Italia dentro quel tipo di percorso. Il 5 dicembre esprimeranno un primo orientamento, in vista di una scelta da compiere comunque nei primi 5 mesi dell'anno. Nel frattempo però, anche al netto del referendum, la settimana di inizio dicembre darà anche altre indicazioni su ciò che aspetta l'Italia nel 2017 e magari anche dopo.

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October 25, 2016 03:39 ET (07:39 GMT)

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