Fiat Chrysler Automobiles alza per la seconda volta nel giro di pochi mesi i target per il 2016.

Il gruppo automobilistico italo-statunitense, dopo l'analoga decisione presa a luglio in occasione della pubblicazione dei conti del secondo trimestre, ha citato la "forte performance operativa dei primi nove mesi" dell'anno per spiegare la revisione al rialzo annunciata oggi insieme ai risultati dei tre mesi al 30 settembre.

Nel dettaglio, si legge nella nota sui risultati trimestrali, la stima sui ricavi netti è confermata a oltre 112 miliardi di euro, mentre è stata rivista la previsione sull'Ebit adjusted da oltre 5,5 miliardi a oltre 5,8 miliardi e quella sull'utile netto adjusted da oltre 2 miliardi a oltre 2,3 miliardi. Infine Fca ha confermato la stima su un indebitamento netto industriale al di sotto dei 5 miliardi di euro.

Del resto nei primi nove mesi dell'anno, grazie ad un serie di fattori, come la solidità delle performance in Nord America e la crescita in Europa, nonche' il venir meno dei pesanti oneri legati ai maxi-richiami in Nord America, Fiat Chrysler Automobiles ha registrato conti in deciso miglioramento rispetto al pari periodo dell'anno scorso. Nei primi nove mesi dell'anno il gruppo ha contabilizzato un utile netto di 1,405 miliardi di euro, contro il rosso di 103 milioni del pari periodo dell'anno scorso, e un utile netto adjusted in miglioramento del 223% a 1,977 miliardi. I ricavi sono cresciuti leggermente da 81,181 miliardi a 81,299 miliardi, l'Ebit e' salito del 73% a 3,708 miliardi e l'Ebit adjusted e' migliorato del 38% a 4,507 miliardi.

Ancor piu' significativi i risultati del terzo trimestre nonostante la debolezza stagionale di un periodo caratterizzato, soprattutto in Italia e in Europa, dalle vacanze estive. Fca e' quindi riuscita nel terzo trimestre a segnare una crescita dell'utile netto adjusted del 252% a/a a 740 milioni di euro grazie alla "ottima performance operativa", al calo degli oneri finanziari di 93 milioni di euro a 528 milioni di euro per effetto della riduzione dell'indebitamento lordo e alla riduzione da 332 milioni a 232 milioni delle imposte a causa principalmente del maggior utilizzo di crediti d'imposta.

Inoltre, i ricavi sono risultati in leggero aumento da 26,798 miliardi a 26,836 miliardi nonostante consegne complessive in calo dell'1% a 1,123 milioni. L'Ebit è passato da 225 milioni a 1,341 miliardi, mentre 'Ebit adjusted, ossia al netto di alcune componenti atipiche, è migliorato del 29% a 1,5 miliardi. A tal proposito il gruppo sottolinea il "terzo trimestre record trainato dalle continue forti performance per Nafta e Componenti, con significativi miglioramenti per Apac, Maserati ed Emea", l'area Latam "quasi in pareggio nonostante il persistere delle difficili condizioni di mercato", nonchè il margine operativo della regione Nafta salito "al 7,6% dal 6,7% e quello di Maserati tornato a doppia cifra (11,8%)".

Nel dettaglio l'area Nafta ha visto i ricavi scendere del 5% a 16,81 miliardi in scia ad un calo delle consegne dell'8% a 627 mila unità ma l'Ebit adjusted e' cresciuto dell'8% a 1,28 miliardi per un margine in miglioramento al 7,6% per effetto dei migliori prezzi, delle efficienze sugli acquisti e dei minori costi di garanzia. La regione Latam ha continuato a pagare la crisi del mercato brasiliano e quindi subito un calo delle consegne del 21% e dei ricavi del 2% a 1,491 miliardi mentre l'Ebit adjusted e' passato da un dato positivo di 28 milioni ad un negativo per 16 milioni. In miglioramento e' risultata l'area Apac con ricavi in aumento del 2% a 861 milioni e un Ebit rettificato passato da un rosso di 83 milioni ad un utile di 21 milioni.

La regione Emea, anche grazie al lancio nei mesi scorsi di un'aggressiva offensiva di prodotto, e' stata la migliore con consegne in crescita del 16% a 229 mila, ricavi in aumento del 10% a 5,07 miliardi e un Ebit adjusted salito del 420% a 104 milioni per un margine passato dallo 0,4% al 2,1%.

Maserati ha invece beneficiato del lancio del Levante con un +54% per a 10.656 unità per le consegne, un +69% a 873 milioni per i ricavi e un +758% per l'Ebit adjusted per un margine balzato dal 2,3% all'11,8%. Quanto al business della componentistica (Magneti Marelli, Comau e Teksid) i ricavi sono saliti del 2% a 2,39 miliardi, l'utile operativo rettificato del 14% a 112 milioni per un margine in miglioramento di 50 punti base al 4,7%.

Il risultato netto di gruppo è quindi passato da un rosso di 387 milioni ad un utile di 606 milioni, mentre l'indebitamento industriale netto è aumentato rispetto allo scorso giugno di un miliardo circa a 6,514 miliardi e il debito lordo è calato, seppur di poco, da 25,374 a 25,292 miliardi. La liquidità rimane sempre su livelli elevati per quanto in calo da 24,748 miliardi di fine giugno a 23,197 miliardi.

com/mur

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October 25, 2016 08:08 ET (12:08 GMT)

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