Eni: rivuole il giacimento nigeriano (MF)
21 Febbraio 2017 - 8:51AM
MF Dow Jones (Italiano)
Prima dell'udienza preliminare del 20 aprile a Milano, c'è un
'altra data importante nella tormentata vicenda del giacimento
nigeriano che ha portato al rinvio a giudizio dell'ad Eni , Claudio
Descalzi, per presunta corruzione internazionale. Il 27 febbraio
prossimo, infatti, i legali del Cane a sei zampe e quelli del
partner Shell saranno ascoltati ad Abuja dai magistrati dell'Alta
Corte federale per chiedere l'annullamento dell'ordinanza firmata
dal giudice federale John Tsoho, che autorizza il governo del Paese
africano a revocare in via cautelare la concessione Opl 245,
assegnata nel 2011.
Se la piega presa dall'iter giudiziario era attesa, scrive MF,
il rischio di un ritiro della licenza da parte delle autorità
nigeriane non era mai stato preso davvero in considerazione da Eni
, anche se nel frattempo il giacimento (che ha riserve stimate in
9,23 miliardi di barili)non è mai entrato in produzione ed è
rimasto fermo alla fase di sviluppo, proprio a causa dei
contenziosi. Invece la Federal High Court nigeriana, col
provvedimento emesso il 26 gennaio scorso, ha disposto il sequestro
conservativo temporaneo dell'Opl 245, affidandone temporaneamente
la gestione della licenza al Department of Petroleum Resources, per
conto del Governo nigeriano, in attesa della conclusione
dell'indagine in corso nel Paese. Appena tre giorni prima, a Roma,
Descalzi aveva incontrato il ministro delle Risorse petrolifere
nigeriano, Emmanuel Ibe Kachikwu, che è anche presidente di Nnpc
(Nigerian national petroleum corporation), proprio per fare il
punto sulle attività del gruppo nel Paese.
red/lab
(END) Dow Jones Newswires
February 21, 2017 02:36 ET (07:36 GMT)
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