Con i numeri dalla propria parte, Giuliana Albera e Maryna Silvia Caprotti, ovvero seconda moglie e terza figlia del defunto Bernardo, che oggi hanno in mano il controllo di Esselunga, hanno deciso formalmente di continuare a gestire la catena di grande distribuzione. E se la volontà di non vendere più la maggioranza del gruppo era emersa tra la fine del 2016 e l'inizio del 2017, adesso c'è un passaggio ulteriore in questa direzione.

Perché, scrive MF, il mandato per la vendita, che nell'autunno dello scorso anno il fondatore della società milanese aveva affidato ufficialmente alla banca d'affari americana Citigroup, ora è stato congelato. Se ne riparlerà, in caso, più avanti. Quando sarà stato eseguito formalmente il testamento e quando i due rami della famiglia - i figli di primo letto, Giuseppe e Violetta, hanno pur sempre il 30% di Esselunga e il 45% della cassaforte immobiliare Villata - avranno trovato un possibile accordo e superato le antiche frizioni, relative a parte del patrimonio di Bernardo Caprotti e a donazioni del passato (Violetta Caprotti si è affidata da mesi all'avvocato Sergio Erede).

red/lab

 

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March 24, 2017 03:40 ET (07:40 GMT)

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