Sì al menu vegano per all'allievo della scuola

dell'infanzia. Il Comune non può negare la dieta senza carne, pesce, uova,

latte e derivati al bambino che l'ha seguita fin dalla nascita senza

spiegare le "ragioni giuridiche" del suo rifiuto. È escluso che l'ente

possa limitarsi a indicare l'elenco tassativo dei quattro menu alternativi

a quello standard che offre ai bimbi dei suoi asili: ogni provvedimento

dell'Amministrazione deve infatti essere motivato e mai essa "è libera di

agire secondo arbitrio". È quanto emerge dalla sentenza 107/17, pubblicata

dalla sezione autonoma di Bolzano del tribunale regionale di giustizia

amministrativa.

Vittoria per la mamma altoatesina, scrive Italia Oggi, difesa

dall'avvocato Carlo Prisco. È un certificato medico del pediatra che

consiglia di escludere gli alimenti indicati dalla dieta del bambino

perché potrebbero avere "effetti non favorevoli", visto che in famiglia è

il piccolo stato abituato così. Il provvedimento dell'ente locale è

annullato per carenza di motivazione perché a fondamento del niet non

risulta posta alcuna previsione normativa o regolamentare. Anche in sede

giurisdizionale il Comune non è in grado di motivare il diniego: inutile

per l'amministrazione invocare la delibera della Giunta, limitandosi ad

affermare di non avere "alcun obbligo di fornire un menu vegano ai bambini

iscritti nei suoi asili" senza indicare alcuna norma o atto come

addentellato: "tanto basta a rendere illegittimo il provvedimento",

scrivono i giudici amministrativi. La sentenza cita la legge regionale del

Trentino Alto Adige ma il principio applicato è analogo alla normativa

nazionale sull'obbligo di motivazione dei provvedimenti amministrativi:

l'ente "deve sempre operare secondo la legge", altrimenti non può

provvedere esercitando il suo potere. "Tanto le norme costituzionali

italiane, quanto le linee guida del ministero della salute del 2010 -

osserva l'avvocato Prisco - garantiscono e tutelano il diritto dei

cittadini di esigere il rispetto delle loro scelte etiche, anche in ambito

alimentare. Di fronte a diritti di rango costituzionale nulla possono le

delibere comunali". Al Comune non resta che pagare le spese di lite.

red/lab

 

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March 24, 2017 03:47 ET (07:47 GMT)

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