Banche: Bankitalia, aumento costi non giustificati se non comunicati
11 Aprile 2017 - 6:37PM
MF Dow Jones (Italiano)
I costi bancari in aumento per finanziare il fondo di
risoluzione "non sono giustificati se non comunicati
correttamente".
Lo ha detto Magda Bianco, Titolare del Servizio Tutela dei
clienti e antiriciclaggio della Banca D'Italia a Radio 24
riferendosi agli aumenti dei costi dei conti correnti, in corso da
mesi e giustificati dalle banche per finanziare il Fondo
Interbancario di Tutela dei Depositi, tenuto a far fronte alle
diverse crisi bancarie che si sono susseguite da fine 2015 come le
banche risolte Banca Marche, Banca Etruria, Carichieti e
Cariferrara. "Nei mesi passati abbiamo ricevuto diverse
segnalazioni di comportamenti ritenuti scorretti e le evidenze
raccolte ci hanno indotto ad approfondire il tema. Non è che non si
possano modificare le condizioni contrattuali. Quella con la banca
è una relazione di lunga durata, il conto corrente è stato aperto
da molti anni, quindi è previsto per legge che se intervengono dei
fattori che non potevano essere prevedibili, ad esempio norme
introdotte nel tempo o variazioni dei tassi di mercato, la banca
possa modificare le condizioni. Ci sono, però, dei vincoli a tutela
dei clienti: l'indicazione nel contratto, una comunicazione ai
clienti due mesi prima, un giustificato motivo", ha spiegato.
"Siamo intervenuti con questa nota per chiarire bene i limiti
entro i quali le banche possono esercitare questo diritto: criteri
in base ai quali il loro comportamento sia effettivamente corretto
e quindi diventi più leggibile e chiaro per il cliente la cui forma
di tutela principale è il recesso, cioè la possibilità, essendo
avvisato due mesi prima, di chiudere il contratto e andarsene", ha
aggiunto.
In sintesi, "una comunicazione non chiara, una non corretta
attribuzione degli incrementi o la giustificazione degli stessi con
dei costi sostenuti precedentemente all'apertura del contratto sono
chiaramente un'azione scorretta. Noi abbiamo dato queste
indicazioni agli intermediari, cui a questo punto spetta ripetere
una valutazione rispetto alle modifiche che hanno proposto a
partire dal 2016, verificando che i criteri indicati fossero
corretti". Magda Bianco ha confermato anche la possibilità, in caso
di accertata scorrettezza, che si prendano in considerazione
iniziative correttive, compresa la restituzione delle somme alla
clientela.
pev
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April 11, 2017 12:22 ET (16:22 GMT)
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